Countdown

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Tom fu il primo a svegliarsi.
Non si accorse delle sue dita intrecciate con quelle di Daniel.

Aveva ancora male alla testa ma per il resto era tutto passato.
Dopo un'oretta si svegliò anche l'altro.
D:"'giorno"
T:"Buongiorno...mi fai un favore?"
D:*sbadiglia*"Dimmi"
T:"Mi prendi un caffè?"
D:"Tu e la tua mania del caffè"
T:"Solo una bustina di zucchero"
"Ah è se ce anche con del latte...ma poco. Non voglio che diventi un cappuccino"
D:"Va bene mia maestà...basta così o vuole anche una brioche al cioccolato? O magari desidera una ciambella?"
T:"Una brioche va bene"
Gli sorrise.
D:"Dicevo per scherzare..."
T:"Potrei licienziarti...sei pessimo"
D:"Vado subito mia maestà"

Per Tom era strano farsi servire le cose...preferiva prendersele da sé. Ma in questo caso non poteva proprio.
Dan,invece, si divertiva...dopo aver passato una notte sulla poltrona dall'ospedale non desiderava altro che andare a sgranchirsi un po.

Tornò con il semi-cappuccino (la barista gli aveva disegnato dei cuoricini col latte) e una brioche al cioccolato.
T:"Per me? Oh grazie...che gentile!"
D:"Ha ha molto spiritoso..."
T:"Ce un Daniel innamorato?"
D:"Chiedilo alla barista...credo che si è presa una cotta per me..."
T:"È buono!"
D:"Sta' zitto e mangia vah"
T:"Mhm tu...fon manfi?"
D:"Già fatto"
T:"Brioche a forma di cuoricino per il piccolo Daniel?"
___
D:"Che intenzioni hai con il film?"
T:"Non lo so..."
D:"David mi assilla da quando non ci sei"
T:"Mancano ancora pochi giorni...devono accertarsi che si stia rimarginando il tutto"

Mancavano pochi giorni si.
3 giorni e il nostro Tom era fuori.
Sarebbe andato da Daniel...il tempo di rimettersi in piedi e togliere il gesso.
Era felice anche per il fatto che non riusciva a sopportare il caldo con quel gesso addosso.

T:"Dan sei sicuro che non sono d'intralcio?"
D:"Se ti dico di no...è no. Anzi mi fai compagnia!"
T:"Sicuro sicuro?"
D:"Quanto la formula chimica dell'acqua!"
T:"Hai casa a doppio piano?"
D:"Mhh boo chi lo sa?"
T:"Non fare lo stupido...l'ho chiesto per questa cosa" *indica la sedia a rotelle*
D:"Se ti ho invitato a casa non devi preoccuparti...mica ti uccido!"
T:"Mi rassicuri molto. Attento!"
D:"Scusi"
Daniel non se la cavava molto.
Ogni due per tre andava contro persone o oggetti.

T:"Impara a guidare prima vah"
"Finalmente! Aria dopo un'asfisiante intossicazione"
D:"Melodrammatico"
T:"Lo so...ma mi piace"

Erano su un balconcino della terrazza riservato ai pazienti.
Siccome era l'ora del tramonto non c'era nessuno.
D:"Sul set sentiamo la tua mancanza..."
T:"Sentiamo o senti?"
D:"...sento. Ma anche gli altri...credo"
T:"Lo so...sento anche io la tua mancanza...ma ora sei qui e quindi mi godo le poche ore che rimani"
Sorrise davanti a se mentre il tramonto colorava la sua faccia di arancio-rossiccio.
Daniel lo guardava.
-È così sdolcinato davvero? Però è davvero bello...- pensò il moro.
Prese il biondino per le spalle e portò la sua testa sulla sua spalla.
T:"Come due fidanzatini?"
D:"Come due grandi amici"
Il loro sguardo non si distrusse subito.
Durò vari secondi.
O minuti...chissà?

Per un momento Daniel si stava per sporgere e baciarlo ma fu Tom a rompere quell'unico e eccitato sguardo.
D:"Andiamo?"
T:"Va bene"
___
Arrivarono in stanza mentre le infermiere stavano dando la cena.
T:"Per me no grazie"
I:"Ma Sig.Felton non può decidere...è l'obbligo ospedaliero!" disse una signora sui 50,bassa e abbastanza robusta.

T:"Non mi dica che alla mia età non ha mai fatto delle scappatelle...vede il mio amico Daniel *lo indica* ora mi va a prendere da mangiare,non si preoccupi che non morirò di fame!"
I:"Mah..."
Tom la supplicò con lo sguardo.
I:"Eh va bene"
T:"Per me pizza va bene"
D:"Vado..."

Nel frattempo Tom si sedette a tavolo cercando qualcosa in tv,invano.
Dopo 15 minuti arrivò Radcliffe con le pizze.
D:"Margherita per te e una wurstel per me...va bene o vuoi fare cambio?"
T:"Cambio...io wurstel e tu margherita"
Fece un sorrisino falso e bambinesco.
Mangiarono molto lentamente.

D:"Che si fa ora?"
T:"Partitina?"
D:"Eh?"
T:"L'ho rubato alla segretaria...Non dirlo"
D:"Che cos'è?"
T:"Monopoly tascabile"
D:"Come hai fatto a...a prenderlo?"
T:"Cazzata. Si è sporta per sistemarmi e puff mi è scivolato nella mano"
D:"E la mano è scivolata dove? Posso scommettere tutto quello che ho!"
T:"No...purtroppo non li. Ce l'aveva in tasca. Ti va o no?"
D:"Sisi"
Inziarono.
Dopo qualche giro Daniel era in netto vantaggio.
A Tom gli rodeva e anche tanto.

Finirono la partita dove Tom non aveva più un soldo.
T:"L'hai fatto apposta" disse mentre imbronciava la faccia e si metteva a braccia conserte.
D:"Te la sei presa così tanto?"
"È solo un gioco..."
T:"È solo uno stupidissimo gioco...È che tu l'hai fatto apposta!"
D:"Perfavore Tom adesso sembri un bambino"
Lo stava aiutando a sedersi sul letto ma con scarsi vantaggi.
T:"Ce la faccio anche da solo"
D:"Mmh vediamo..."

Tom si calmò un attimo.
Si alzò dalla sedia a rotelle.
Cercò con le mani il bordo del letto.
Ma dalla fretta e l'egocentrismo cadde.
D:"Ce la faccio anche da solo" imitò la voce del biondino
"Stai fermo che ti aiuto"
T:"Grazie" disse mentre guardava Daniel che lo aiutava
D:"E di cosa?" lui non lo guardò troppo concentrato a sistemarlo sul letto
T:"Per esserci...se non venissi tutti i giorni nessuno verrebbe..."
D:"Ma a me piace...perché nessuno verrebbe?"
T:"I miei genitori mi hanno sbattuto fuori casa qualche anno fa e ho perso i contatti con i miei fratelli. Sai si sono trasferiti in Australia e Hawaii..." fece un sorriso sulla parola Hawaii.
A lui piacevano un sacco quelle isole.

D:"E perché i tuoi genitori ti hanno "sbattuto" fuori casa? Hai combinato qualcosa di grave?"
T:"Beh combinato no...ma me ne sono reso conto troppo tardi"
"Loro sono delle persone all'antica e non avevano accettato molto il fatto che io fossi un attore"
D:"Tu hai perso la tua famiglia solo perché fai l'attore?"
T:"Si"
D:"Che ingrati..."
"I miei si sono trasferiti a New York e sono figlio unico...quindi non siamo tanto lontani"
"Dai ora vado che è tardi"
T:"Aspetta..."
Lo trattenne per un braccio fino a scendere sul polso.
D:"Vuoi anche il bacino della buonanotte?"
T:"L'idea è carina ma volevo che restassi qui...se puoi"
D:"Va bene mia maestà..."
T:"Il bacino della buonanotte?"
Daniel gli porse un bacio sulla fronte. E poi gli accarezzò il viso.
D:"Eccoti accontentato"

Tom tamburellò la mano sul materasso come per dire: Ti voglio qui...vicino a me.
Daniel lo accontentò.

Nella stanza c'era il silenzio totale.
Non c'era neppure il bip bip del battito cardiaco.
L'unica cosa che ardeva come un fuoco erano i loro sguardi.
Quello di Radcliffe era come se dicesse: Non preoccuparti ci sono...ti proteggo io.
Quello di Felton era una misto tra: Grazie ti voglio bene e Ti prego resta.
Daniel era come se avesse capito.
Così lo abbracciò a se sussurrando all'orecchio: "Non preoccuparti non me ne vado. Ti voglio bene anch'io"

Tutta colpa di un film//Tom Felton//Daniel Radcliffe^^Feltcliffe^^Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora