Tutta colpa di un film//Tom Felton//Daniel Radcliffe^^Feltcliffe^^

Trasfer in Radcliffe's Home

Era giunto il momento.
Tom stava prendendo le sue cose.
Valigie pronte.
Borsoni anche.
Sarebbe andato ad abitare con Daniel.

D:"Pronto?"
T:"Pronto!"
D:"Aaandiamo"
Si incamminarono nel parcheggio.
O meglio solo Daniel camminava,Tom era ancora in carrozina per via del gesso.
Le fasciature le aveva tolte tutte.

Il tragitto in macchina era stato abbastanza silenzioso tranne per la radio che trasmetteva le canzoni del momento.
Sherbrooke Road li aspettava.

Arrivarono dopo una mezz'oretta.
Non c'era nessuno.
Ne a Londra ne sull'autostrada.

Erano le 10 del mattino.
Più di tanto non potevano fare.
Daniel portò Tom in un giardinetto poco lontano.
D:"Allora ti piace la casa?"
T:"Sinceramente? Troppo bianca...Non si sporca subito? Poi come fai a pulirla tutta e l'hai mai ridipinta?"
D:"Arrivi tu e fai le paranoie..."
T:"Lo so che mi vuoi bene"

Lo guardò da sopra le spalle con un sorriso a trentadue denti.
D:"Certo che ti voglio bene"
Ricambió il sorriso e passò una mano fra i capelli biondi,scompigliandoglieli.
___
Arrivati a casa mangiarono qualcosa di veloce.
Come quei cibi precotti da mettere nel microonde.

Daniel si appisolò sul letto.
Mentre Tom faceva un giretto in casa.
Gli piaceva.
Gli piaceva stare li.
Gli piaceva stare con Daniel.
Forse gli piaceva Daniel,ma non ne era sicuro.

Quando arrivò nella camera da letto del morettino Tom avvertì una strana sensazione.
Allo stomaco.
Gli faceva male,si contorceva,aveva il battito accellerato,aveva paura.
Ma di cosa?
Non aveva fatto niente...Daniel dormiva e basta.

Si avvicinò piano per non fare rumore.
Si mise davanti per guardarlo dormire.
Una parte della sua mente gli diceva di fissarlo e rimanere li fin quando non si sarebbe svegliato inventandosi una frottola. L'altra gli diceva di andare più vicino,accarezzarlo e magari cercare di abbracciarlo.

Aveva fatto davvero tanto Radcliffe per lui.
Tom non sapeva come ripagare.
Gli sembrava tutto e sempre troppo poco in confronto.

Ascoltò la sua seconda parte del cervello.
Iniziò ad accarezzarlo.
Daniel fece una smorfia nel sonno.
Poi sorrise.
E a bassa voce quasi in un sussurro disse Tom.
Lo stava sognando.

Il biondino reagì d'impulso.
Gli prese la mano e gli sussurò un Sono qui...vorrei essere accanto a te ma questa cosa mi ostacola.
Passò qualche minuto.

Voleva baciarlo.
Di nuovo.
Sapere cosa gli avrebbe fatto provare.
Sentire il loro sapore.
Voleva rifarlo.
Ma gli parve troppo.
Infondo nemmeno lui era gay...e magari nemmeno Daniel.
Eppure lo attirava e non poco.

D:"Ciao"
T:*sussuro*"Ciao"
D:"Perché parli piano?"
T:"Perché sei ancora mezzo addormentato"
D:"Vuoi sdraiarti?"
T:"No...volevo fare una passeggiata per schiarirmi le idee"
D:"Sono le tue "riflessione della vita"?"
T:"Ehm si"
D:"Capisco...ce la fai o vuoi una mano per andare?"
T:"Nono ce la faccio. Ormai ho preso l'abitudine"
D:"Va bene"

Così fece.
Tom andò ad un parco.
Hyde Park.
Voleva pensare.
Pensare a lui.
Ai suoi sentimenti.
Emozioni.
Capire se davvero gli piacevano gli uomini.
Davvero se gli piaceva Daniel.
Ma com'era possibile?
Insomma ha vissuto 28 anni della sua vita con intorno delle belle donne e nel giro di un mese ha cambiato totalemente rotta?
-È normale? È impossibile!- si disse fra sé.
___
A casa Radcliffe procedeva tutto alla norma.
Daniel stava aspettando Tom per la cena.
Arrivò verso le 7.
Mangiarono un oretta dopo.

D:"Com'è andato il giro di "riflessione"?"
T:"Sono da punto a capo"
D:"Umh...me ne vuoi parlare?"
T:"Ecco...veramente preferirei di no...adesso intendo. Solo perché è una cosa passeggera...almeno spero"
D:"Perché "almeno spero"?"
T:"Beh se davvero questa cosa sia vera la mia vita cambierebbe totalmente...e non solo la mia"
D:"Ci farai l'abitudine! Magari ti piacerà...fare una vita monotona è noioso"
T:"Il problema non è mio...è di questa persona. Io non so se gli andrebbe bene!"
D:"Dovresti parlargliene"
Non rispose.
Non aveva voglia di parlare.
Voleva solo dormire dopo una doccia veloce.