I giorni passavano.
Tom si stava riprendendo alla grande,come al solito.
Quel giorno dovevano andare in ospedale per accertamenti e finalmente togliere il gesso alla gamba.Arrivarono.
Daniel andò dalla famosa segretaria scusa-non-faccio-il-mio-lavoro-troppo-impregnata-al-telefono-e-unghie.
D:"Salve...avremmo un appuntamento con il Dottor Anderson. Alle 11:00. Può essere veloce?"Ovviamente la donna rispose con il suo solito dito modi:aspetta un secondo...questa cosa è importante poi forse ti rispondo.
Ovviamente erano in ritardo.
Si diressero in reparto ingessature.
Primo piano a destra.
Una stanza tutta blu li accolse.Dopo una decina di minuti arrivò l'uomo.
A:"Felton?"
T:"Si sono io"
D:"Ti accompagno?"
T:"Potresti impressionarti...aspettami qui"Anderson era un dottore giovane.
Alto. Magro.
Capelli corti sul biondo chiaro.
Occhi color nocciola.
Sui trent'anni.
Un bell'uomo insomma.A:"Allora mi dica...Tom" disse con aria incerta sul nome
T:"Mhn dovrei togliere il gesso oggi...però è lei il dottore. Mi dica lei"
A:"Faremo una lastra per vedere se l'osso si è rimarginato a dovere. Nel caso contrario ci toccherà intervenire chirurgicamente"
T:"Quindi potrei fare un intervento?"
A:"Si...dipende se la rotula si è rimarginata a dovere...Solitamente ci impiega più tempo siccome è un osso mobile"
T:"Va bene"
A:"Allora procediamo"
Ammiccó a Tom.Lo fece sdraiare su un lettino.
Vedeva dal computer la lastra e commentava qualcosa che Tom non capì.
A:"È fortunato sa? La rotula si è rimarginata come si deve...deve fare riabilitazione per un mese. Due volte a settimana.
Deve prendere conoscenza,di nuovo,col muscolo del polpaccio e deve muovere il ginocchio,se no l'altrite arriva subito"
Si sporse in avanti mettendo il mento nelle mani incrociate sul tavolo.
"Il suo ragazzo può aiutarla...Non è difficile se vuole posso dirgli come fare..."
T:"Oh...Ehm,grazie ma non stiamo insieme"
A:"Ah...bene"Anderson si alzò di scatto dalla sedia.
Prese dei fascicoli.
Li firmò e li consegnò a Tom.
A:"Sono i moduli per la rimozione del gesso. Basta che vada un po più avanti e troverà la stanza"
T:"Grazie mille dottore"
Si strinsero la mano in segno di saluto.
Tom andò verso la porta ma si bloccò quando il dottore parlò.
A:"Però a lei gli piace"Si voltò di scatto.
Non capiva come aveva capito.
Diventò rosso dall'imbarazzo.
T:"C-come scusi?"
A:"A lei piace il suo amico...Non è così? Se vuole ne possiamo parlare con una tazza di caffè subito dopo il lavoro..."
T:"Declino volentieri l'invito...Non credo sia opportuno. E comunque non sono affari suoi"
Anderson stava letteralmente flertando con Tom.
A:"Peccato mi sarebbe piaciuto volentieri conoscerti"
Gli disse con un sorriso malizioso sulle labbra mentre gli fece un occhiolino.
T:"Arrivederci!"
___
T:"Ma ti pare normale? Stava spudoratamente flertando con me! Un dottore per giunta!...Un invito per un caffè...poi senti questa ha detto che noi stavamo insieme...ma che problemi ha? Ha pure detto che TU mi piacevi..."
D:"Evidentemente gli interessavi Tom. Fammi capire questa...noi non stiamo mica insieme?"
Daniel spingeva la carrozzina verso la sala per togliere il gesso.
Tom rimase immambolato.T:"Certo che no! Daniel non ha ragione!"
D:"Calmati. Ora stai esagerando"
"Alla fine lo posso capire,chi è che non cadrebbe ai tuoi piedi?"
T:"Daniel..." disse con un nodo in gola.
D:"..."
T:"DANIEL. FERMATI"Si fermarono in mezzo al corridoio.
T:"Stai scherzando vero?"
D:"No. Perché non ti vuoi sentire amato Tom? Ti fanno i complimenti,ti invitano a cena e tu che fai? Rifiuti e ti incazzi"
"Fossi io al tuo posto (anche come aspetto fisico) ne approfitterei"
T:"Preparati a correre quando non ho più il gesso Radcliffe"Ripartirono.
Mancavano pochi metri alla stanza.
Il silenzio era duraturo.
T:"È che vorrei sentirmi amato e invitato a cena da un'altra persona" disse con grande imbarazzo e tristezza nella voce.
Entrò nella stanza rivolgendo uno sguardo veloce a Daniel.
Daniel rimase del tutto asciutto.
Non sapeva cosa fare.
Cosa dire.
Sembrava che lo sguardo di Tom gli avesse detto: quella persona sei tu.
___
Nessuno parlò nel viaggio di ritorno.
Tom imprecava per il dolori inaspettati al polpaccio e conseguentemente Daniel alzava gli occhi al cielo.
Arrivati a casa Tom guardò la partita di golf.
Daniel si mise a fare una crostata alla marmellata.All'ora di cena si misero a mangiare fish and chips e la torta di Daniel (Tom la mangiò di buon gusto siccome era la sua preferita,ma non lo disse)
Felton non mollò gli occhi un minuto dal piatto commentando animamente la partita e la questione Dottor-Anderson-e-il-suo-flert-con-me.
Daniel lo fissò pensando allo sguardo di prima.
Riflettè per tutta la cena.
Non spiccicò parola.
E non smetteva di guardarlo,decifrando ogni sua espressione o parola.Parlò soltando mentre lavava i piatti a mano (quando era nervoso lo faceva spesso altrimenti usava la lavastoviglie).
D:"Vorresti uscire con me Tom?"
Non si girò a vedere la sua faccia o se aveva capito.
Continuò a strofinare con la spugna un coltello.A differenza,Tom,rimase a guardarlo paralizzato.
Rosso in faccia.
La bocca aperta per dire qualcosa ma non uscì nulla dalle sue corde vocali.
Completamente sbigottito da quella richesta così assurda ma tanto aspettata.
T:"Cre-credo di non-non aver capito"
D:"Ho chiesto se volessi uscire con me"
"Sempre se ti fa piacere"
T:"Va bene"
D:"Bene"
___
Tom era nel letto.
Fermò Daniel con una domanda.
T:"Perché mi hai chiesto di uscire con te?"
D:"Perché mi attrai Tom,sia fisicamente e non"
Avrebbe voluto dire ma si limitò:
D:"Così...per divertirci anche. Non so tu ma io mi annoio spesso in casa"
T:"Ah...Capito,si certo...anche io mi annoio un po"
Daniel lo guardò e solo in quel momento capì realmente cosa volesse.Si avvicinò al letto di Tom.
Gli posò un bacio sulla fronte e lo prese per mano facendolo alzare.
Durante tutto questo Tom era confuso...Non capiva.
Capì alla fine lo scopo di quella alzata fuggitiva.Daniel voleva Tom con se,nel suo letto.
Voleva compagnia.
Si misero nel letto.
Tutti e due in silenzio.
Tutti e due con solo i boxer per il troppo caldo.
Tom in imbarazzo.
Daniel si era appoggiato sul petto del biondo.
Iniziò a disegnare dei piccoli cerchi sull'addome del biondo che si irrigidì dando luogo alla tartaruga.
Il battito del cuore era andato a puttane.
Il respiro mozzo e irregolare.
Occhi spalancati che fissavano il moro.
Mentalmente si ripeteva di smettere altrimenti i suoi boxer potevano esplodere.Daniel in tutto questo continuava con i suoi cerchi.
Ogni tanto ci soffiava sopra altre volte andava più in basso.
Inaspettatamente si alzò e guardò in faccia il biondo.
Si accorse che aveva il battito accellerato.
Lo sentiva.
D:"Stai bene?"
T:"Si...certo" sorrise imbarazzato
D:"Ti piace vero?"
T:"Eh?"
D:"Ti piace quello che sto facendo"
T:"Diaciamo che mi rilassa"Daniel continuò a fargli i cerchi sul basso ventre.
Tom gli accarezzava i capelli.
Si addormentarono abbracciati poco dopo.
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Tutta colpa di un film//Tom Felton//Daniel Radcliffe^^Feltcliffe^^
Fanfiction"Adoro le prime volte. Voglio che la mia intera vita sia composta da prime volte. La vita è interessante soltanto se è la vita e basta." Tutto partì da un film. Poi interviste. Nuove conoscenze. Litigi e riappacificazioni. Colpi di scena a più non p...