Parte 4

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La piazza è deserta. La guardano da lontano con un binocolo. Sono a tre isolati di distanza, nascosi in un vicolo nella penombra.
<<Simon, vieni con me>> Thomas gli passa l'abito che tiene tra le mani. È completamente nero, con su scritto, nella parte posteriore, il nome della ditta in cui "lavorano". Si avvicinano mescolandosi con i veri impiegati che cominciano a montare il tutto.
Il congresso si tiene al centro di una piazza adornata per l'occasione.
I grandi palazzi che grattano il cielo, le fanno da contorno. Due bandiere americane troneggiano ai lati del palco non ancora pronto. Danzano al vento.

Thomas fa cenno al suo soldato di prendere l'asse di legno poggiata a terra e portarla vicino al palco in via di assemblaggio. Trasportano la pesante tavola nella parte retrostante e cominciano a montarla sotto gli occhi dei lavoratori che li scambino per colleghi. Una volta posizionata l'asse, estraggono il marchingegno che Simon tiene nella borsa. <<Serve una mano?>> un uomo compare alla loro spalle, proprio nel momento più critico. Preso dallo spavento Simon lascia che la bomba rotoli sotto il palco. <<Mancano solo due bulloni, grazie, ce la facciamo da soli>> Thom sorride tranquillamente, l'uomo ricambia il sorriso e se ne va. <<Va a riprenderla>>.
Simon striscia sul suolo terroso fino a raggiungerla, mentre Thom rimane di guardia, e in quel momento, si domanda come il suo tenente riesca a mantenere la calma in situazioni così estreme.

Riprende l'ordigno pregando che non gli esploda tra le mani e lo passa a Thom. Lo saldano delicatamente all'asse di legno e si accertano che funzioni dopo la botta ricevuta. Si accende, così loro possono tornare al furgone.

<<Stavi per mandare tutto a l'aria, comprese le nostre vite!>> Thomas urla all'interno dalla vettura. Simon si passa una mano tra i capelli, cercando qualche modo per scappare dall'ira di Thomas, ma non c'è via di scampo, deglutisce e si assorbe la ramanzina del maggiore domandandosi se quando Thom aveva la sua stessa età, era già così calmo e sicuro. Ad un certo punto nella sua mente trova degli istanti in cui Thomas non era poi così statuario come si pone; lo ricorda vacillare e addirittura balbettare, e ricorda la causa: era lei che lo rendeva vulnerabile, che lo rendeva insicuro, che lo rendeva umano; era Samantha.

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È un'ora che attendono l'inizio della cerimonia. La vista di Thom, proiettata lontano dal binocolo, può ammirare le persone che cominciano a sedersi di fronte al palco ancora vuoto. Per fortuna questa volta non ci sono bambini. Perché se ci fossero stati non sarebbe importato, la bomba sarebbe esplosa comunque strappando la vita dai quei fragili corpi.

Finalmente i primi parlamentari cominciano a prendere posto sul palco rialzato. Thom fa cenno a Adam di star pronto a premere il pulsante e a Chris di azionare il motore per la fuga.

Ormai quasi tutti hanno preso posto, solo due sedie sono vuote, ma per poco.

Un'auto blindata fa il suo ingresso in piazza. L'uomo che attendevano è arrivato. Scende piano i due gradini dell'auto fino a toccare suolo. Lo sportello della macchina non si chiude, l'uomo tende un braccio e una mano lo afferra per scendere dall'automobile. Una schiena nuda compare nel binocolo di Thomas. La donna indossa un vestito rosso, che lascia la schiena a contatto con l'aria.
I capelli sono racconti in un chignon ordinato e due perle le adornano i lobi delle orecchie.

Salgono entrambi sul palco, <<al mio tre>> il conto alla rovescia parte.
Thom continua a guardare dal binocolo. La donna si volta nella sua direzione e lui la riconosce; è Sam. Rimane immobile, pietrificato. <<no, no, no, non farlo!>> urla, ma ormai il numero tre ha già lasciato le sue labbra.
L'aria calda li investe; il suono forte li assorda; la luce li abbaglia .
Adam ha premuto il bottone, il palco è saltato e lei è già morta.

Thom continua a guardare tramite il binocolo. Cerca nelle fiamme, cerca tra i cadaveri, cerca la ragazza che non ama e non la trova. Apre lo sportello e si precipita fuori dalla vettura per raggiungerla. <<Fermo!>> gridano i suoi soldati, ma l'uomo continua a correre in preda al panico.
Sono in tre a fermare la sua corsa, mentre il furgone li raggiunge. Lo caricano di peso e lo riportano alla base.

Non può averla persa, non può averla uccisa.

Tenente e SoldatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora