Per più di un mese l'allenamento proseguì. Sam e Thom continuavo a provare un misto di odio e attrazione che non faceva altro che farli scontrare. Ognuno doveva dimostrare all'altro di essere il migliore.
Ogni giorno i due entravano in conflitto, sfidandosi senza sosta.
Come quel giorno che al poligono di tiro "per sbaglio" partì un colpo dalla pistola di Sam che sfiorò il braccio di Thom piantandosi sul muro, o quello dopo, in cui nel piatto di Sam venne messo dell'emetico che la fece vomitare per l'intero giorno. O qualche settimana più tardi in cui Thom entrò nel bagno degli uomini e trovò Sam in biancheria, che distraendolo gli sfilò il cellulare che lei non poteva tenere, e lo nascose in giro per il campo, adoperandolo per combinare casini con i superiori di Thom prima di farlo scomparire. In tutta risposta il tenente fece rinchiudere Sam nella cella di isolamento nei sotterranei per un intero giorno, che non durò 24 ore, in quanto Chris e Simon la liberarono perché volevano bene a quella pazza e ribelle ragazza.
Poco prima della fine del mese ci fu quella volta in cui Sam picchiò uno dei soldati che non facevano parte della sua squadra e Thom dovette intervenire per calmare le acque.
Sam sferrò un pugno anche al proprio tenente, che la guardò con un sguardo glaciale prima di prenderle i polsi in una solo mano e sbatterla al muro con il peso del suo corpo che la schiacciava contro il cemento.
Si detestavano, si disprezzavano, eppure quella sottile linea di attrazione e elettricità non gli permetteva di allontanarsi l'una dall'altro, non gli concedeva di non guardarsi quando si trovavano nella stessa stanza.
In quelle posizioni: uno addosso all'altra, con i respiri che si intrecciavano, ognuno ripeteva a se stesso quanto odiava quello che aveva di fronte, eppure quando Thom lasciò la presa, entrambi desiderano ancora il calore dei loro corpi vicini.Il trentunesimo giorno cambiarono base, si avvicinarono di più all'obbiettivo.
Sam era pronta.Il nuovo avamposto si trovava in Olanda. Immerso tra i prati verdi e fitti boschi che si alternavano, come una metafora della calma e del caos, che convivevano e che creavano uno scenario magnifico.
Erano completamenti soli. Quattro giovani soldati circondati dalla natura e dalla calma, ma solo per un giorno; l'indomani la missione sarebbe cominciata e Sam sarebbe partita. Non si sarebbero più visti, solo sentiti per scambiarsi dati. Il compito di Sam era quello di sedurre un uomo per trarne informazioni.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
La piccola baita di legno ai piedi di un enorme montagna, era fredda e umida, così il gruppo accese il fuoco e si accostarono per riscaldare la mani.
<<Sei pronta?>> le chiese Simon, Sam non rispose subito. Doveva essere pronta per andare a letto con un uomo che non aveva mai visto, perchè sapeva che se voleva trionfare, l'arma migliore era il sesso.
<<E' nata pronta>> rispose Thom per lei. Sam lo guardò e forse nel suo sguardo capì che lui sapeva della sua paura di cominciare.
Misero della musica, e forse per l'alcool che si erano concessi, cominciarono a ballare, mentre Thomas li guardava, o meglio, la guardava. Ballava in modo così seducente e allo stesso tempo innocente.
Per la prima volta la vide ridere, ma non con quel sorriso triste che mostrava sempre, ma ridere davvero.Sam si avvicinò ridendo di cuore, gli porse una mano, <<tregua?>> domandò, e lui annuì stringendola.
Si avvicinò ancor di più al tenente, <<mi devi questa serata>> sussurrò. Lo portò fuori e si stese sul prato adiacente alla casa per guardare le stelle.
Lui si distese accanto al corpo della giovane donna, ma non guardava il cielo.<<Cosa ti tiene sveglia la notte?>> domandò. Lei lo guardò e sospirò profondamente, <<Questa vita>> sputò le parole, <<delle volte mi chiedo come sarebbe essere una normale vent'enne. Avere dei genitori, magari anche dei fratelli. Andare all'università. Innamorarmi.
Tu non ci pensi mai?>> gli domandó voltandosi verso Thom, <<si, molte volte>> rispose con voce rauca e profonda.Le sfiorò la mano, <<forse ci serve una pausa>> disse ancora.
Le prese il viso tra i palmi delle sue mani, e le sue labbra si posarono su quelle di Sam. Il battito di entrambi accelerò, i loro corpi si erano trattenuti per troppo tempo. La sollevò da terra e la prese in braccio. Sam avvinghiò le sue gambe al costato di Thom e inarcò la schiena in modo che i loro toraci aderissero alla perfezione.
Poteva sentire il battito forte dell'uomo, quasi più forte del suo.Thomas la portò in camera e stese il suo corpo sul letto morbido, ma poi si bloccò, <<non possiamo farlo>> <<per favore>> supplicò lei, <<non lasciare che mi prenda, per la prima volta, qualcuno a cui non importa niente di me>> <<sei vergine?>> chiese quasi sbalordito.
Non le diede il tempo di rispondere che le sue labbra lambirono quelle di Sam. Si tolse la maglietta e lei la sottile vestaglia rimanendo solo in slip. Rimase per qualche secondo a guardarla; a contemplare tanta bellezza.
La prese per i fianchi e la distese sul letto. Sam tremò per un secondo, <<hai paura?>> domandò lui prendendole il viso in una mano e passandole il pollice sulla morbida e delicata pelle, <<io non ho mai paura>>.
Si mise sopra di lei e cominciò a baciarle ogni parte del viso per tranquillizzarla, perché sapeva che in fondo aveva paura, sapeva che si meritava molto di più.
Le sfilò gli slip e rimasero nudi. Tornò sopra di lei baciandola ancora.
Le sue labbra sul collo di Sam, sulle clavicole, sul seno ben pronunciato le provocarono dei brividi lungo tutto il corpo e dovette combattere contro se stessa per fermarli, o quanto meno placarli.
<<Aspetta>> sussurrò Sam.
Si tolse da sotto il corpo dell'uomo muscoloso e bello, bello da far paura. Lui la guardò mettendosi seduto. Si avvicinò a lui e vi si sedette sopra. Lo baciò, per la prima volta fu lei a baciarlo.
Gli passó le mani tra i capelli e le sentì gemere dentro la sua bocca.
Questo le piaceva; sapere che aveva questo effetto su di lui.Piano delicatamente, lasciò che lui entrasse in lei. Faceva male, ma le labbra di Thom trattenevano ogni sospiro. Dopo poco, Thom le prese i fianchi e la stese sul letto in modo da esser lui a comandare, che lo lasciasse fare, che per una volta perdesse il controllo, che si fidasse.
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Tenente e Soldato
Short StoryLa guardava da lontano, come si guarda un fiore nella neve. Con meraviglia, possessione, paura che possa appassire. L'aveva persa e lo sapeva, era a conoscenza che forse quella prospettiva sarebbe stata l'unica a sua disposizione; forse per sempre. ...