Di certo non potevano lasciarla sola la notte, così la squadra decise che tutti e tre avrebbero dormito con lei.Le scomode brandine facevano male alla schiena, ma per Sam era un lusso dormire su una stoffa sottile che la conteneva quasi perfettamente; in carcere il suo letto era un pavimento.
Il sonno non tardò ad arrivare anche se la stanza era tetra e schiva, tutto accentuato dalle ombre proiettato sul soffitto provenienti dalla grande finestra che si affacciava sull'armeria del campo.
I sogni si impossessarono del loro subconscio, ma quelli di Sam cominciarono a divorarla da dentro, come ogni singola notte.Il suo respiro affannoso echeggiava per la stanza, il suo corpo tremava e finalmente un grido scappò dalle sue labbra, in cerca di libertà.
Quella voce nella notte nera svegliò i soldati che si precipitarono intorno al suo letto, mentre lei ancora, in preda ai suoi demoni, si dimenava per combatterli.
I soldati si guardarono e capirono che avevano a che fare con una situazione che non sapevano gestire. Alla fine Thom, quasi costretto, le afferrò i polsi e glieli bloccò. Le passò la mano libera tra i capelli bruni, e finalmente i suoi occhi si spalancarono, come due fari nella notte. <<E' solo un sogno>> sussurrò l'uomo.
Sam lo scansò allontanandosi dalla sua presa, <<non mi toccare>> riuscì a dire.
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La mattina seguente cominciò l'allenamento per rimettere in forma Sam, non più in servizio da due anni.
Le passarono di mano una pistola, <<Sei una di noi adesso>> Thom affermò con un sorriso che Sam colse al volo, un sorriso finto. <<E quindi mi date una pistola?>> sorrise a sua volta, il tenente annuì, <<perchè vi fidate di me>> sorrise ancora.
Levò la sicura e sparò tre colpì, proprio sul petto di Thomas. <<Ti fidi così tanto che è scarica>> sorrise ancora, mentre Thom riprese a respirare.
Sapeva che non aveva proiettili, ma una pistola puntata contro, anche se scarica, gli fece un certo effetto.
<<Ne voglio un vera Clain>> disse Sam, voltandosi per guardare il capo, <<magari domani>> Clain sospirò, <<che c'è? Solo perché aiuto te, non significa che non renderò la loro vita un inferno>>.
Thomas la guardò. Era incredibile come una ragazzina riuscisse a farlo sentire così impotente, così vulnerabile e non poteva accettarlo. <<Cominciamo>> decretò ad alta voce.
Si spostarono nella palestra dove Chris e Simon cominciarono ad allenarsi, Sam si posizionò su di una panca ma poco prima di sedersi Thom le afferrò il braccio, <<tu vieni con me>>.
Proprio al centro della stanza vi era un ring di tre metri per tre illuminato da due luci fioche poste sul soffitto.
Thom fece salire Sam e con un salto la raggiunse. I ragazzi, non solo quelli che facevano parte della sua squadra, ma tutti i soldati presenti, si radunarono introno al ring per assistere all'incontro. <<Davvero mi vuoi sfidare in questo?>> Sam chiese, <<Se hai paura puoi anche andartene>> sorrise Thom.
Doveva darle una lezione, farle capire che non era lei a comandare e che lui la poteva sottomettere.Sam non si sarebbe tirata indietro, non lo avrebbe mai fatto. Si raccolse i capelli in un alta coda che le scoprì i lineamenti delicati del viso. Per un momento Thom la guardò e si domandò come una ragazzina fosse finita in quel luogo.
Thom si sfilò la maglia a Sam non poté fare a meno di guardare quel corpo perfetto, leggermente sudato, che brillava sotto la luce bianca proveniente dal soffitto.
Si infilarono i guantoni e l'incontro cominciò. Il primo colpo fu sferrato da Thom ma Sam lo schivò egregiamente, ma il secondo la colpì al volto riaprendo la ferita sul labbro. Osservò una goccia di sangue macchiare il pavimento, e un altro pugno le colpì le costole. Si piegò su se stessa mentre Thom ne sferrò un terzo, sull'altro lato del costato.
Cadde a terra sostenendosi con i palmi delle mani aperte e le ginocchia che poggiavano sul freddo pavimento. Osservó altre due gocce di sangue macchiare il suolo.
Non si sarebbe arresa, quindi si rialzò. Ingoiò il sangue che aveva in bocca.
Osservò Thomas che mostrava un leggero sorriso sulle labbra, come se avesse già vinto e capì che era troppo forte per lei.<<Pausa>> sussurrò e con una risata Thom gliela concesse.
Avrebbe giocato d'astuzia.
Si sfilò i guantoni e si sciolse i capelli. Lentamente si tirò giù i pantaloni della tuta restando in pantaloncini che le coprivano solo i glutei lasciando nude le sue lunghe gambe. Si sfilò la maglia e lasciò che tutti i presenti la guardassero, desiderando quel corpo ventenne.
Inarcò la schiena per rifarsi la coda alta e non piegò le ginocchia quando si inchinò per raccogliere i guantoni.
Ora sapeva che Thomas la guardava con occhi di un uomo che da troppo tempo non possedeva una donna.
L'incontrò ricominciò e poco prima che Thom alzasse il braccio per colpirla, lei si avvicinò, e lasciò che i suoi occhi colorati intrappolassero quelli dell'uomo.
Furono pochi secondi ma bastarono a Sam per colpirlo tra le gambe con tutta la forza che possedeva, lasciandolo a terra e costringendolo alla resa.
Sam si abbassò alla sua stessa altezza, <<non lasciarti distrarre>> sussurrò.
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Tenente e Soldato
Short StoryLa guardava da lontano, come si guarda un fiore nella neve. Con meraviglia, possessione, paura che possa appassire. L'aveva persa e lo sapeva, era a conoscenza che forse quella prospettiva sarebbe stata l'unica a sua disposizione; forse per sempre. ...