Chapter Seven - Harry&Louis

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Seven devils all around you
Seven devils in your house
See I was dead when I woke up this morning
I'll be dead before the day is done
Before the day is done.

(Florence and the Machine - Seven Devils.)

IMPORTANTE!

So che è passato tanto dall'ultima volta che ho aggiornato, so che molto probabilmente molte di voi avranno già messo questa storia in archivio, quindi ditemi voi se debba continuare a scrivere o cancellarla e riproporla in un altro momento. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, di tutto e se il capitolo vi è piaciuto, cliccate sulla stellina, mi fareste davvero contenta.

I comportamenti dei personaggi in questa fanfiction non sono da imitare. Con questo mio scritto, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di Harry, né offenderla in alcun modo. Contiene contenuti sessuali, linguaggio scurrile e scene non adatte a persone sensibili.

Chapter Seven – Harry & Louis.

Harry's point of view.

Fu strano quella mattina svegliarsi con una donna al mio fianco. Per un istante mi sentii meno solo in quest'appartamento così grande ma contemporaneamente privo di amore. Restai tra le coperte per una buona manciata di minuti, osservando i tratti rilassati del suo viso, nonostante le mie dita fredde premessero sulla sua pelle.

I suoi capelli castani erano spettinati e sembravano un groviglio di nodi al tatto. Pressai le mie labbra sulle sue con forza e inalai il suo buon profumo, sperando che con un suo bacio questa giornata potesse migliorare. Consultai l'orologio, sapendo in parte che fosse per me arrivato il momento di abbandonare il calore del letto, per prepararmi a un'altra giornata di lavoro in ospedale.

Entrai in cucina, iniziando a prendere gli ingredienti dal frigo. Osservai l'olio rosolare in padella sotto il calore della fiamma, prima di versare al suo interno l'albume d'uovo con una foglia di basilico. Ne cossi due porzioni, aggiungendo delle fragole tritate in un piccolo angolo con della panna a completare il tutto.

Accesi la televisione, afferrando il cellulare dal mobile in salotto. Mia madre aveva telefonato tre volte, Zayn altre due e la nuova moglie di mio padre aveva mandato un messaggio. Lo eliminai senza neanche leggere il suo contenuto, inviandone – invece – uno a Zayn scrivendogli il motivo per cui avesse chiamato a quell'ora. Non era da lui farlo.

La sua risposta non tardò ad arrivare.

Zayn: Ho sentito che Eric ha aperto gli occhi. Se parlasse con Astrid di ciò che è successo, saremmo nella merda.

Sapevo di questo piccolo problema, ma fortunatamente avevo chiesto gentilmente a Eric di non spifferare nulla ad Astrid e che se lo avesse fatto le conseguenze sarebbero state disastrose.

Gli risposi velocemente, ascoltando rumore di passi al piano di sopra e poi un uragano dai capelli color cioccolato scendere in fretta le scale, mentre legava i capelli in una coda disordinata e contemporaneamente indossava le scarpe. Erano solo le otto e l'orario di visita in ospedale iniziava tra mezzora esatta. Mi parai davanti al suo corpo, incrociando le braccia al petto.

Ero geloso, fottutamente geloso. Odiavo l'idea di dover dividere parte del suo corpo e della sua mente con quel fottuto Eric. Non mi piaceva condividere; volevo possedere Astrid in ogni modo possibile e avrei fatto in modo più in là che ciò fosse chiaro non solo a lei ma anche al resto dei suoi stupidi amici.

Lei mia e io suo per il resto della nostra vita insieme.

«Non puoi uscire senza aver fatto colazione, Astrid.» la rimproverai, incrociando le braccia al petto, parandomi davanti a lei. Se avessimo mangiato qualcosa, l'avrei accompagnata io in ospedale dal suo amico, così avrei potuto accertare io stesso che Eric fosse difatti sveglio e occuparmi personalmente di lui.

Urla nel silenzio. {MATURE hes}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora