Chapter eight - Astrid & Harry.

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AVVISO IMPORTANTE SOTTO!

I comportamenti dei personaggi in questa fanfiction non sono da imitare. Con questo mio scritto, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di Harry, né offenderla in alcun modo. Contiene contenuti sessuali, linguaggio scurrile e scene non adatte a persone sensibili.

Chapter eight - Astrid & Harry.

Astrid's point of view.

A volte Harry mi spaventava. I suoi occhi verdi sembravano due pozze gelide di acqua ghiacciata, non riflettevano nessuna emozione e sembrava così incazzato con il mondo in quel momento. Stringeva il cellulare nella mano destra, sebbene io gli avessi ripetuto tante volte che odiavo quando la gente parlava al telefono in macchina e ogni volta lui mi fulminava con lo sguardo, dicendomi gentilmente di tacere. Il suo sembrava più un'ordine che una richiesta e il fatto che mi stesse ignorando era davvero fastidioso.

Si stava comportando stranamente con me, sebbene io non gli avessi fatto nulla di male. L'arrivo dell'agente Tomlinson aveva rovinato il suo buon umore e anche l'intera serata. Harry non aveva mai manifestato nessun comportamento ossessivo nei miei confronti prima che arrivasse Louis, ma ora ogni istante era buono per baciarmi oppure per stringermi tra le sue braccia e davvero non potevo uscire sul terrazzo per fumare una sigaretta che lui era subito dietro di me.

Si comportava come se ci conoscessimo da anni, quando in realtà ci conoscevamo soltanto da quasi un mese. E tutte queste attenzioni erano quasi soffocanti. Mi piaceva quando mi baciava o mi stringeva contro il suo corpo, ma a tutto c'era un limite. Doveva essere un appuntamento soltanto tra noi due, ma Elise aveva pensato che sarebbe stato più divertente se fossimo usciti in quattro. Harry ne era stato molto riluttante all'inizio, ma aveva accettato alla fine.

«E' stata una bella serata, tutto sommato.» si rivolse a me una volta che ebbe posato il cellulare sul cruscotto. Voltai la testa verso sinistra, osservandolo mentre imboccava la via del mio appartamento. Ero infastidita; mi aveva ignorato per tutto il tragitto verso casa parlando al telefono con chissà chi.

Volevo delle spiegazioni e le avrei ricevute.

«Perché ti sei comportato in quel modo con l'agente Tomlinson?» osservai la sua mascella tendersi e la schiena irrigidirsi. Le sue labbra formarono una smorfia. «Lo hai trattato malissimo.»

«Non mi va tanto a genio l'agente Tomlinson. E' strano, okay?» nella sua voce c'era tanto astio e rabbia. «Ti guarda, anzi ci guarda in un modo strano e m'infastidisce.»

Ormai eravamo arrivati sotto casa mia, ma nessuno dei due per il momento intendeva concludere il discorso. Sapevo che quest'argomento sarebbe stato il nascere di molte nostre discussioni.

«Io non vedo nulla di sospetto nel modo in cui ci guarda Harry. Forse è solo la tua immaginazione.»

«Voi ragazze non notate mai nulla di strano. Sta sempre a noi il compito di proteggere con gli artigli e con i denti ciò che ci appartiene.»

«Noi non stiamo insieme, io non appartengo né a te né a nessun altro. Io voglio conoscerti meglio prima di poter iniziare a creare un qualcosa insieme. Oltre a ciò che ho visto tutti i giorni, cosa so io di te? E tu cosa sai di me?» mi fermai per un secondo. «Nulla. Mi piace quando mi baci, mi abbracci, ma dobbiamo solo conoscerci. Se Elise non si fosse intromessa nei nostri piani e se non avessimo visto l'agente Tomlinson, forse la serata sarebbe andata davvero alla grande.»

Respirai profondamente, afferrando la borsa e scendendo dalla macchina. Tirai fuori le chiavi del portone, ma nel momento in cui sentii due braccia stringermi da dietro, le lasciai cadere. Rimanemmo in quella posizione per quelle che mi sembrarono ore, le sue mani che mi stringevano la vita e la sua testa tra i miei capelli.

Urla nel silenzio. {MATURE hes}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora