Chapter Six - Astrid&Harry&Louis

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Seven devils all around you
Seven devils in your house
See I was dead when I woke up this morning
I'll be dead before the day is done
Before the day is done.

(Florence and the Machine - Seven Devils.)

I comportamenti dei personaggi in questa fanfiction non sono da imitare. Con questo mio scritto, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di Harry, né offenderla in alcun modo. Contiene contenuti sessuale, linguaggio scurrile e scene non adatte a persone sensibili.

Chapter Six - Astrid & Harry & Louis.

Astrid's point of view

Mi strinsi nel giubbino di pelle, afferrando dalla tasca l'accendino e una sigaretta dal mio inseparabile pacchetto, avvicinando la fiamma alla punta, inspirando poi quella sostanza così dannosa tanto essenziale. Il vento mi scuoteva i capelli, le labbra ormai spaccate e il trucco sciolto a causa delle lacrime. Posai i gomiti sul terrazzo, guardando la luna che illuminava la strada sottostante. Voltai lo sguardo verso la porta scorrevole, osservando Harry che lentamente si avvicinò al mio corpo, stringendomi tra le sue braccia.

«Gli hanno inserito una flebo nel braccio.» mi informò, infilando la testa nell'incavo del mio collo. Sospirai debolmente, inalando un'altra boccata di nicotina. Sfregai la guancia contro il suo braccio, osservando la cartina consumarsi sotto il calore della fiamma. Harry strinse la mia mano, sfilandomi dalle dita quel tubicino pieno di tabacco.

«Quanto è grave?» sussurrai, spaventata dalla risposta. Sapevo che le sue condizioni non fossero delle migliori e nessun dottore era - fino a quel momento - uscito dal reparto per avvertirci su di esse.

«Una spalla lussata, un occhio nero e un braccio rotto.» rispose prontamente, inalando un tiro dalla sigaretta. Guardai nei suoi occhi uno strano luccichio, come se in realtà stesse omettendo qualcosa., ma non riuscii a porgli la domanda, perché le sue mani furono sulle mie gote, la sigaretta ormai abbandonata sulla ringhiera, e le sue labbra sulle mie.

«Ho bisogno della certezza che l'attrazione che provo nei tuoi confronti sia ricambiata.» sussurrò sulle mie labbra. Mi baciò sotto i raggi della Luna, la sua lingua che dominava la mia, mentre stringeva il mio corpo come se non potesse fare a meno di quel gesto. Incrociai le dita intorno al suo collo, gemendo dal dolore quando lui mi spinse contro il muro, mordendo e lambendo di baci quella parte del mio corpo.

Si stava spingendo troppo oltre. Mi staccai da lui, fuggendo dalle sue braccia. Eric era svenuto su un lettino d'ospedale ed io non ero al suo confronto a sopportare il suo dolore come se fosse mio, ma in terrazzo a baciare Harry. Senza dire nulla, lasciai che la mia mano sfiorasse la sua, entrando nel reparto, osservando il dottore parlare con la mamma di Eric. Kate si asciugava le lacrime con il fazzoletto e lentamente mi avvicinai, sperando di poter ascoltare anche solo in parte la loro conversazione.

«Il braccio dovrà essere immobilizzato da un tutore per due o quattro settimane, dopodiché bisogna procedere con la riabilitazione tramite alcuni esercizi per il rafforzamento. Lo terremo due altri giorni sott'osservazione, poi sarà libero di andare. Buona giornata.»

Sospirai di sollievo, osservando il dottore chiudere la cartella per entrare nella stanza di un altro paziente. Kate si sedette su una delle tante sedie di plastica e io fui subito al suo fianco, tentando per quel che potevo di confortarla. Guardai la porta chiusa della stanza in cui Eric era ricoverato, accarezzando lentamente la schiena di sua madre.

«La polizia arriverà domani mattina. Spero solo che Eric si svegli per rispondere alle loro domande. Sicuramente vorrà che tu sia al suo fianco domani mattina

Urla nel silenzio. {MATURE hes}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora