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Mi sembra surreale che la ragazza che ho amato più di qualsiasi altra cosa esista davvero, certo era solo un sogno ma comunque è irrilevante. Mi è sembrata rigida quando l'ho chiamata per me nome. È uscita dall'ufficio per causa mia? Anche lei ha fatto il mio stesso sogno? Potrebbe essere, sarebbe strano, ma potrebbe essere. Un forte bussare mi fa alzare la testa dal cuscino e nella mia cella entra un medico con in mano una bicchiere di carta. Me lo porge e senza fiatare, visto quello che è successo giorni fa, prendo quelle stupide medicine. Il medico esce senza dire nulla e io mi stendo nuovamente sul letto. È sempre così, da 4 anni a questa parte. È una noia mortale stare rinchiusi qui dentro. A volte penso che se mi togliessi la vita sarebbe meglio per tutti, i miei genitori avrebbero un peso in meno, probabilmente molta gente rimarrebbe viva. Ma adesso non me sono poi tanto sicuro, ora che ho scoperto che Kirsten esiste devo trovare un modo per avere dei contatti con lei, ma il suo ragazzo non la farebbe mai venire da sola in un posto del genere, ma se Kirsten è realmente come nel mio sogno, so che lo manderebbe a fanculo e verrebbe da me, da tesdarda quale è, spero che sia davvero così.

Vederla li dentro seduta su quel divano è stato come una boccata d'aria fresca e di vita, mi sono sentito vivo per la prima volta dopo 4 anni. Vedere i suoi occhioni nocciola, i capelli castani e risentire la sua voce mi hanno fatto sentire bene. Immagino che adesso anche lei si sta facendo tutti questi complessi. Immagino già mentre si passa una mano tra i lunghi capelli e le rotelle della sua testa girate per trovare una spiegazione a tutto questo. Questa la prenderò come una seconda possibilità, anche se il sogno è finito bene, devo prendere meglio le mie decisone e non essere troppo impulsivo come mio solito e non saltare subito a conclusioni affrettate.

Vorrei che in questo momento entrasse e che mi baciasse, come solo lei sa fare, che mi stringesse i capelli o le spalle, mandandomi in estasi solo con quel piccolo tocco. Guardo intensamente la porta sperando che la mia immaginazione si avveri. Vorrei poter avere davvero una possibilità con lei, non mi resta altro che sognare, avendo la consapevolezza che mai sarà mia, e ammettendo che accada ci sarà sempre qualcuno a mettersi tra di noi, ovviamente Luke ci deve essere sempre e comunque; sto iniziando ad odiarlo, ma penso che senza di lui non avrei mai incontrato Kirsten, quisi questo è un punto a suo favore contro i 100 a suo sfavore.

-Ora di pranzo- la voce di un infermiere mi sveglia dai miei pensieri. La piccola finestrella alla porta si pare e li fermiate spinge all'interno il vassoio con quello che dovrebbe essere cibo. Mi alzo dal letto e lo recupero da terra. Pane duro come la pietra, una minestra verdognola e un bicchiere d'acqua, la solita schifezza che ci appioppano per cibo. Mando giù tutto quanto di controvoglia dato che non ho nessuna voglia di rimanere a stomaco vuoto.

-Ma che cazzo Luke? Come hai potuto?- sento le urla di Kirsten vicine, ha la voce rotta dal pianto. Perché stanno litigando?

-Mi dispiace cazzo, non volevo- Luke urla poi forte. Ho capito, lui l'avrà tradita. Ma come si fa a tradire una persona come Kirsten?

-No cazzo, dovevi dirmelo che torni fottutamente in Australia- Kitsten sta piangendo più forte. Mi affaccio alla piccola finestra della porta, senza farmi vedere dai due. Sono proprio di fronte alla mia cella, Kirsten è in lacrime che singhiozza mentre Luke si passa la mano tra i capelli e si mordicchia il piercing. Vorrei andare li e abbracciarla, dicendole che andrà tutto bene e che d'ora in poi ci sarò io con lei e che non la lascerò per nessuna ragione al mondo.

-Volevo dirtelo, lo giuro Kirsten. Ma non oggi e di certo non in questo modo. Mio padre mi ha detto un sacco di volte di dirtelo ma io non sapevo come, così alla millesima volta gli ho detto di si. Ho mentito perché mi stava rompendo i coglioni ogni giorno, non pensavo che avrebbe cacciato il discorso- spiega il biondo a Kirsten che sembra non voler sentire ragione. Che stronzo, io di certo lo avrei detto subito e magari avremmo trovato una soluzione insieme.

-Non capisci vero? Luke io ho bisogno di te, non sono nulla senza di te, lo vuoi capire?- urla lei. Questo è un colpo al cuore. È orribile sentir dire queste cose da lei per un'altra e non per me:

-Lo so, Kirsten te lo giuro mi dispiace. Ti amo così tanto, è solo che l'idea di allontanarmi da te e della tua reazione mi hanno andato nel panico e non sapevo che fare, ti prego perdonami- il tono di Luke si è addolcito e adesso si sta avvicinando a Kirsten, che rimane sul posto senza muovere un muscolo incontrando dopo venti minuti buoni gli occhi azzurri del ragazzo.

-Non lo so. Il fatto è che parti sabato e oggi è giovedì. Ti amo anch'io Luke ma ma mi hai ferita- la voce di Kitsten esce in un sussurro. Mi si spezza il cuore a vederla così. Vorrei uscire da questa fottuta cella e abbracciarla, stringerla a me è baciare quelle labbra sottili e rosse che tanto amo.

-Voglio godermi questi ultimi giorni con te piccola- Luke si avvicina a lei e prende il suo viso tra le mani. Kirsten annuisce e si baciano. Distolgo lo sguardo,quel bacio mi fa pensare al sogno e a loro due.

-Vai da tuo padre ora, vengo tra un attimo- dice Kirsten. Poi non sento più nulla. Mi affaccio nuovamente alla finestrella e la vedo che mi guarda con un sopracciglio inarcato, ma so che sta mentendo e la sua espressione nasconde la tristezza.

-Ma ciao bel culo- dice sorridendo. Un sorriso di fa largo sul mio viso. Allora anche lei ha fatto il sogno, quindi potrebbe esserci una piccola probabilità che lei mi ami. Si, sogna Andy.

-È strano- dico guardandola dritto negli occhi.

-Che abbiamo fatto lo stesso sogno?- chiede guardandomi anche lei dritto negli occhi. Scuoto leggermente la testa e Kirsten mi guarda confuso.

-No, è strano che mi hai chiamato tu bel culo, dovrei essere io a chiamarti così- rispondo con ovvietà. Lei alza gli occhi al cielo e sorride.

-Magari questa volta cambiamo- risponde facendo spallucce lasciandomi spiazzato.

-Mi dispiace per...uhm prima- dico insicuro. Lei abbassa la testa e poi la rialza dopo una manciata di secondi.

-È okay, non importa. Prima o poi doveva accadere- dice spostando lo sguardo verso destra. La guardo accigliato. Mi intristisce vederla così.

-Se vuoi parlarne io sono qui, lo sai- propongo e lei annuisce leggermente.

-Lo so. Adesso devo andare, ciao Andy- mormora e se ne va dopo avermi guardato un ultima volta. La guardo andare via con la sua andatura insicura. È così uguale il suo carattere al mio sogno, vuole sembrare forte ma in realtà è fragile e io so che ha bisogno di me.
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Eccomiiiiiiiii
Sono ritornata, lo so che vi sono mancata😌, no okay la smetto. Questo è la prima perte della sorpresa, più tardi o tra un po' ce me sarà un altra, perché vi amo❤️
BAYYY
VE SE AMA❤️❤️❤️

Asylum||Andy BiersackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora