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Rivolgo lo sguardo al cielo quando sento delle goccioline posarsi sulla mia mano, poco dopo quelle poche goccioline diventano un acquazzone. Ho sempre amato la pioggia, quando piove mi piace mettermi sotto di essa e starci finché non smette, mi piace anche perché le lacrime si confondono con essa, come in questo momento. Rimando seduta sulla panchina per un'altra mezz'ora poi alla ventesima chiamata di mio fratello decido di tornare a casa. Quando sono davanti alla porta questa si apre mostrando mio fratello con una espressione molto preoccupata, ma che cambia ad incazzata. Mi prende per un polso e mi spinge dentro casa sbattendo la porta.

-Dove cazzo sei stata per sei ore? Hai idea di quanto ci siamo preoccupati. Sei scappata da casa di Calum senza dire una parola- mi urla contro mio fratello. Io ho la testa bassa e guardò le gocce di pioggia che cadono dai mie capelli posarsi sul pavimento.

-Che ti è saltato in mente Kirsten?- mi chiede avvicinandosi a me. Sospiro e alzo la testa.

-Io...ti prego non mi va di parlarne- mormoro per poi salire al piano di sopra. Quando sono in camera mia tolgo i vestiti zuppi e vado in bagno per farmi una doccia calda. Mi ha lasciata da sola, anzi, ci ha lasciate da sole. Non ha lottato per noi. Certo lui non lo sapeva, non gli ho detto nulla. Volevo preparare una bella serata per dargli la notizia e invece non la saprà mai più. Finisco di risciacquare i capelli e poi esco dalla doccia avvolgo corpo e capelli in un asciugamano e torno in camera. Mi asciugo e poi metto l'intimo. Apro l'armadio e mi guardo allo specchio. Passo una mano sulla pancia e sorrido leggermente. La porta si apre e mi volto verso di essa. Mio fratello entra in camera e si siede sul letto. Metto un pantalone della tuta e un maglioncino di Luke. Mi siedo accanto a lui.

-Che c'è Mickey?- gli chiedo. Alza la testa e mi abbraccia. Mi stringe a se e mi lascia un bacio sulla testa. Un improvviso senso di nausea mi fa alzare dal letto e corre in bagno. Vomito anche l'anima se è possibile e sento che Mickey mi sta tenendo i capelli. Quando finisco mi siedo e terra accanto al water.

-Che succede sorellina? È da quasi una settimana che sei strana, che stai male- si siede accanto a me e mi accarezza la testa. Non posso dirglielo, non ora almeno.

-Sarà influenza tranquillo- mento sperando che mi creda. Devo dirglielo al più presto possibile, perché poi tempo passa peggio è. Annuisce e dopo avermi dato un altro bacio sulla testa si alza ed esce dal bagno. Sospiro e mi alzo anch'io. Mi lavo i denti e poi ritorno in camera. Il mio telefono in quel momento squilla, lo prendo e vedo che è Andrew. Accetto la chiamata e porto io telefono all'orecchio.

-Andrew cos'è successo?- chiedo immaginando già Andy che da di matto e io che devo sistemare le cose, come sempre aggiungerei. Mi sembra un dannato deja-vu.

-Kirsten mi dispiace chiamarti a quest'ora ma c'è Andy che sta...- ecco appunto.

-Ho capito, sto vendendo- interrompo Andrew. Chiudo la chiamata e metto le vans. Scendo al piano di sotto. Metto il cappotto poi la sciarpa.

-Mike sto uscendo a fare un giro- dico e senza aspettare una sua risposta esco da casa. Cammino verso la fermata dell'autobus e questo arriva dieci minuti dopo. Mi siedo sul fondo dell'autobus accanto al finestrino sul quale poggio la testa chiudendo gli occhi. Li riapro una fermata prima della mia. Dopo un quarto d'ora arrivo alla mia destinazione. Do un occhiata all'ora sul telefono; 21:29. Suono al citofono e questo si apre. Entro nella struttura stringendomi nel cappotto. Ho paura che possa ritrovarmi nella stessa situazione di qualche giorno fa, ma questa volta non c'è nessuno che possa proteggermi. Accanto a me passino dei dottori. Decido di seguirli, sicuramente mi porteranno da Andy. E infatti è così.

-State lontani, state tutti lontani- urla Andy minacciando i dottori e le guardie che lo circondano.

-Signor Biersack deve calmarsi- dice con voce atona un medico. Non servirà a nulla. Andy non si è ancora accorto di me e non ho intenzione di farmi vedere ora.

-No! Dov'è Kirsten? Dovete portarmi Kirsten- urla guardandosi intorno freneticamente con se mi stesse cercando. Mi fa male vederlo in questo stato. È spaventato da quello che è, lo so. Ha paura delle sue azione. Sospiro e inizio a camminare verso il centro della sala. Al quando Andy mi vede ferma ogni suo movimento.

-Ehi- mormoro quando sono vicina a lui. Andy mi abbraccia stringendomi. Avvolgo le braccia intorno al suo collo affondando la testa nell'incavo del suo collo. Devo aiutarlo. So che ho detto che non voglio aiutarlo, ma devo, lui ne ha bisogno, ja bisogno di me e devo esserci per lui.

-Mi dispiace per averti detto quelle cose. Voglio aiutarti- sussurro al suo orecchio. Mi stringe di più. Lo prendo per mano e mi volto verso i dottori e verso le guardie.

-Potete andare ora, ci penso io- dico stringendo di più la mano di Andy. Loro se ne vanno senza parlare. Quando sono sicura che sono lontani da noi mi volto nuovamente verso Andy.

-A me dispiace per quello che è successo. È vero che volevo farlo, ma sapevo anche che se albesi fatto di avrei persa e quindi stavo lasciando perdere, ma poi mi ha detto quelle cose e non ci ho visto più- si scusa abbassando la testa. Porto la mano destra sulla sua guancia e gliela accarezzo. Alzo lo sguardo incastrando in nostri sguardi. Sono azzurri, limpidi e vedo la sincerità. Un altro senso di nausea si fa spazio in me e per fortuna sono vicina alla cella di Andy. Corro dentro di essa e mi accascio accanto al water vomitando. Sento che Andy mi sposta i capelli dalla fronte e mi accarezza la schiena. Quando finisco appoggio la schiena al muro.

-Kirsten che cos'hai?- mi chiede mettendosi accanto a me. Mi prendo la testa tra le mani posandola sulle ginocchia. Ovviamente non posso dirglielo. Sento che potrei scoppiare se non lo dico a qualcuno. Ma non posso dirlo a lui.

-Non è nulla, tranquillo- cerco di sorridere ma mi esce solo una smorfia. Andy mi crede, o fa finta di credermi e non mi fa domande. Va a stendersi sul letto e io lo raggiungo stendendomi accanto a lui.

-Dovresti tornare a casa o tuo fratello mi farà di nuovo il culo- cerca di alleggerire la situazione. Ridacchio leggermente scuotendo la testa. Tito fuori il telefono e seleziono il contatto di mio fratello.

-Mickey prima che tu dica qualsiasi cosa non torno a casa. Stai tranquillo io sto bene, torno domani mattina- dico tutto d'un fiato e poi chiudo la chiamata per poi spegnere il telefono. Lo lascio per terra e mi volto verso Andy. Siano faccia a faccia e i nostri nasi quasi si sfiorano.

-Perché lo hai fatto? Se dovesse scoprire che sei qui si incazzarebbe- sussurra Andy avvolgendo un braccio intorno alla mia vita. Stringe il fianco e mi avvicina di più a lui.

-Non mi importa. Ora voglio stare con te- sussurro a mia volta. Gli lascio un bacio sulla guancia e poi mi accoccolo al suo petto. Sento che Andy mi accarezza i capelli e piano piano mi addormento.
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Holaaaaaaa
Ecco qui il nuovo capitolo e come sempre spero che vi sia piaciuto. Penso che il segreto di Kirsten si sia capito e se non è così aspettare il prossimo per scoprirlo. Commentate e stellinate🌟❤️
BAYYY
VE SE AMA❤️❤️❤️

Asylum||Andy BiersackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora