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Ho sempre pensato che le cose non possono andare peggio di come stanno andando, ma mi sbaglio ogni volta. Le cose vanno sempre peggio, fino a sfuggirmi di mano e non ne ho più il controllo. Come sta accadendo adesso. Sono appena entrata in casa e appena mio fratello mi ha vista mi è venuto incontro con una faccia a dir poco furiosa. Dietro di lui ci sono Calum e Ashton che tentato in vano di calmarlo. Mike mi prende per un avambraccio e mi fa sbattere contro il suo petto.

-Dove cazzo sei stata?- sbraita scuotendomi. Volto la testa verso sinistra intimorita dal suo comportamento.

-Kirsten rispondimi- urla, se possibile, più forte. Cerco di strattonarmi dalla sua presa ma stringe di più. Un lamento esce dalla mie labbra.

-Sono andata a fare un giro- rispondo strizzando gli occhi cercando di non pensare al dolore. Mike mi scuote ancora un volta mollando poi il mio braccio. Perdo l'equilibrio e cado per terra.

-Stronzate. Dimmelo Kirsten o vado da Andrew e mi faccio dire tutto e a quel punto sarà peggio di come sta andando ora- mi minaccia. Non avevo mai visto mio fratello comportarsi in questo modo e sinceramente mi sta spaventando e non poco. Mi alzo in piedi e mi allontano di qualche passo da lui.

-Mike lasciala stare, non obbligata a dirti nulla- prende parola Ashton avvicinandosi a mio fratello che si gira verso di lui intimandogli di stare zitto.

-Fatti i dannati affari tuoi Ash- gli urla contro. Ashton alza le mani in segno di resa e scuote la testa tornando accanto a Calum. Mike so volta verso di me e mi si avvicina.

-Sai qual'è il problema Kirsten?- mi chiede incrociando le braccia al petto. Scuoto la testa cercando di allontanarmi ancora da lui.

-Il problema è che io so già tutto, ma voglio che sia tu a dirmelo. Quindi Kirsten te lo ripeto solo un altra volta: dimmi cosa hai fatto in quel dannato manicomio per sei settimane- mi chiede abbassando il tono di voce e rendendolo più pacato, ma sempre incazzato. Lo guardo, il respiro pesante, il petto che si alza e si abbassa velocemente, pupille dilatate. Non posso mentirgli, non ho altra scelta. Potrei dirgli una cazzata ma conoscendolo chiamerebbe Andrew per sapere se è vero e a quel punto sarei nella merda più totale.

-D'accordo- sussurro distogliendo lo sguardo da lui. L'unica cosa che devo fare è rimanere sul vago e non accennare al sogno, non capirebbe e mi prenderebbe per pazza.

-Ricordi quando la mattina del 12 ho dato tipo di matto guardando il telegiornale e di indicavo quel ragazzo alla tv?- chiedo e lui annuisce confuso. Prendo un respiro profondo prima di iniziare a parlare di nuovo.

-Io... Io uhm sono andata a trovarlo- dico e lo sguardo di mio fratello scatta su di me. Mi si avvicina e quello che sento è solo la guancia che formicola e il mio culo a contatto con il pavimento del salotto. Porto la mano destra sulla guancia e a quel contatto brucia come il fuoco.

-Ma che cazzo hai nella testa Michael?- urla Calum avvicinandosi a me. Mi aiuta ad alzarmi e mi aggrappo al suo braccio nascondendo il volto sulla sua maglietta e avvolge un braccio intorno alle mie spalle. Sento alcuni rumori e poi la porta di casa sbattere. Sobbalzo leggermente e mi appiattisco di più contro il petto di Calum. Non sento le lacrime scorrere sulle guance forse perché non mi ha fatto male lo schiaffo, ma più che altro il suo non dire nulla, il suo rimanere in silenzio senza chiedermi una qualunque spiegazione, che io non avrei dato, ma comunque ha preferito fare questo che chiedermi anche solo il perché. Mi allontano da Calum e corro in camera mia chiudendo la porta alle spalle. Mi appoggio ad essa e scivolo a terra sedendomi. Metto la testa sulle ginocchia e avvolgo le gambe con le braccia. Ripenso al bacio con Andy e mi sembra così sbagliato adesso. Mi sembra di aver fatto un torto a Luke baciandolo. Mi alzo in piedi e vado davanti all'armadio. Tolgo la felpa e ne metto un altra di Luke impregnata del suo profumo. Poi vado in bagno e copro con fondotinta e correttore il segno lasciato da mio fratello, ottenendo un buon risultato. Apro la porta e lentamente scendo le scale.

Asylum||Andy BiersackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora