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L'unica soluzione è che abbiamo fatto lo stesso sogno, non può sapere il mio nome così dal nulla e tanto meno è stato Luke a dirglielo. Mi passo una mano tra i capelli e mi metto a camminare per schiarirmi un po' le idee. Cosa farò adesso? I suoi occhi, Dio i suoi occhi sono così belli, lei è così bello. Quel dannato piercing al labbro circonda perfettamente le sue labbra e ammetto che volevo baciarlo e sentire il suo reale sapore. Mi sento uno schifo a pensare queste cose quando a pochi metri da me c'è il mio ragazzo, che mi ama, come nessuno ha mai fatto e io non posso fargli qualcosa del genere, non se lo merita. Sospiro e torno indietro. Quando sono vicino alla porta questa si apre e mi nascondo dietro l'angolo, sapendo che so tratta di Andy. Mi sporgo leggermente per assicurarmi che se ne sia andato poi esco dal mio nascondiglio e mi avvicino alla porta dell'ufficio aprendola. Me la richiudo alle spalle.

-Kirsten, tutto bene?- mi chiede Luke alzandosi dalla poltrona. Annuisco leggermente e vado a sedermi sul divano.

-Allora Kirsten, cosa ne pensi del trasferimento?- mi chiede Andrew. Mi volto verso di lui confusa, di che cavolo sta parlando? Luke si volta verso il padre poi verso di me, ha lo sguardo preoccupato e ansioso.

-Trasferimento?- chiedo aggrottando le sopracciglia. Non capisco prorpio di cosa sta parlando.

-Si,mi hanno spostato in un altra sede a Sydney quattro mesi fa, partiamo sabato- dice come se fosse sicuro che io sappia qualcosa di questo trasferimento.

-Dobbiamo?- chiedo ancora con la dai che si espande velocemente in me. Ti prego dimmi che non è quello che sto pensando e che Luke non mi ha tenuto una cosa così importante.

-Si, tutta la famiglia Hemmings. Luke non te l'ha detto?- mi chiede e una luce di preoccupazione gli passa attraverso gli occhi. Certo che none l'ha detto quello stronzo, ma di certo non posso fare una scenata davanti al padre del mio ragazzo. Perciò annuisco leggerete e lui sospira di sollievo. Luke mi guarda confuso e gli faccio cenno di seguirmi fuori. Adesso mi sente. Come ha potuto nascondermi per quattro mesi che deve trasferirsi? Usciamo dall'ufficio mentendo a suo padre che stiamo andando a prendere qualcosa da bere e quasi siamo fuori gli di uno spintone.

-Trasferimento a Sydney?- urlo non curandomi che Andrew possa sentirci, adesso noi troppo impazzata per curarmidi fare una figuraccia.

-Volevo dirtelo- cerca di giustificarsi avvicinandosi un po' a me, ma io indietreggio. Mi guarda negli e si scuriscono, l'ho ferito, bene.

-Ah si? E quando? Venti minuti prima di prendere l'aereo? "Sai Kirsten sto per partire per Sudeny tra venti minuti, ma tranquilla prima o poi te lo avrei detto"- urlo sentendo già le lacrime. Sento che sto per sentirmi male se continuo ancora a gridare.

-Ascolta, possiamo parlarne domani? Non rovinano questa giornata- chiede cercando di avvicinarsi ancora. Scuoto la testa voltandomi dalla parte opposta e iniziando a camminare.

-L'hai già rovinata Luke- dico fermandomi dopo pochi metri. Mi volto nuovamente verso di lui e lo vedo con i pungi stretti lungo i fianchi e la mascella contratta.

-Cosa avrei dovuto fare allora? Dimmelo tu, qua tra noi è sempre che io sono quello che non prova nessuna emozione, quello che si comporta da stronzo e poi tutti consolano te e che subisci sempre tutto, ma non è così Kirsten. Ti è passato per la mente come mi sono sentito quando ho sentito della notizia? No, perciò non fare la vittima- sputa acidamente. Lo guardo impassibile. Non sono sconvolta da quello che mi ha detto, ci sono abituata. Quando si arrabbia dice cose che non pensa, perciò non batto ciglio.

-Se me l'avessi detto prima magari ci avrei pensato su, ma no, il signorino qui presente deve fare di testa sua e mandare tutto a puttane- dico con tono altrett ti acido. Non intenzionata ad ascoltare altro mi volto e continuo per la mia strada.

-Andiamo Kirsten mi dispiace, d'accordo? Non avrei dovuto nascondertelo- dice Luke seguendomi. A volte penso che al posto del cervello abbia delle noccioline.

-Ma che cazzo Luke? Come hai potuto?- urlo volta domi nuovamente verso di lui. Sono a dir poco furiosa.

-Mi dispiace cazzo, non volevo- Luke urla più forte. Mi tocco l'attaccatura del naso sospirando. Sento gli occhi pizzicare e poco dopo scendono imperterrite sulle mie guance.

-No cazzo, dovevi dirmelo che torni fottutamente in Australia- urlo senza asciugare minimamente le lacrime, voglio che veda quello che ha fatto, voglio che veda come mi sto sentendo ora.

-Volevo dirtelo, lo giuro Kirsten. Ma non oggi e di certo non in questo modo. Mio padre mi ha detto un sacco di volte di dirtelo ma io non sapevo come, così alla millesima volta gli ho detto di si. Ho mentito perché mi stava rompendo i coglioni ogni giorno, non pensavo che avrebbe cacciato il discorso- cerca di spiegarsi. Scuoto leggermente la testa tirando su con il naso. È un idiota.

-Non capisci vero? Luke io ho bisogno di te, non sono nulla senza di te, lo vuoi capire?- urlo l'ultima frase. Perderò la voce a furia di urlare.

-Lo so, Kirsten te lo giuro mi dispiace. Ti amo così tanto, è solo che l'idea di allontanarmi da te e della tua reazione mi hanno andato nel panico e non sapevo che fare, ti prego perdonami- il tono di voce di Luke si addolcisce e quasi mi supplica di perdonarlo. Purtroppo, una parte di me con il carattere che ho non mi permette di essere stronza quanto basta per mandarlo a fanculo dopo una stronzata del genere, lo amo e non posso non perdonarlo.

-Non lo so. Il fatto è che parti sabato e oggi è giovedì. Ti amo anch'io Luke ma ma mi hai ferita- la voce mi esce in un sussurro. Ma dall'altra parte qualcosa mi dice di finarla qua con lui, perché non ho mai creduto alle storie a distanza. Potrebbe essere un'idea, per adesso è l'unica buona che mi è venuta.

-Voglio godermi questi ultimi giorni con te piccola- Luke mi si avvicina e mi prende il viso le mani. Annuisco in accordo, avrà pensato anche lui la mia stessa cosa, e poi fa unire le nostre labbra. Apro leggermente gli occhi e vedo che da una cella qualcuno ci sta guardando. So già chi è, e so già cosa sta pesando.

-Vai da tuo padre ora, vengo tra un attimo- dico leggermente. Rimaniamo un attimo a fissarmi poi lui annuisce tornando da suo padre. Noto con la coda dell'occhio che Andy si affaccia nuovamente alla piccola finestrella della porta della cella. Mi volto per been verso di lui e inarco un sopracciglio. Spero di nascondere bene le mie emozioni, ma con Andy sarà difficile.

-Ma ciao bel culo- dico sorridendo. Spalanca leggermente gli occhi sorpreso.

-È strano- dice guardandomi dritto negli occhi.

-Che abbiamo fatto lo stesso sogno?- chiedo guardandolo dritto negli occhi. Scuote leggermente la testa e lo guardo confuso.

-No, è strano che mi hai chiamato tu bel culo, dovrei essere io a chiamarti così- risponde con ovvietà. Alzo gli occhi al cielo e sorrido.

-Magari questa volta cambiamo- rispondo facendo spallucce lasciandolo spiazzato.

-Mi dispiace per...uhm prima- dice insicuro. Abbasso la testa e poi la rialzo dopo una manciata di secondi.

-È okay, non importa. Prima o poi doveva accadere- dico spostando lo sguardo verso destra.

-Se vuoi parlarne io sono qui, lo sai- propone e annuisco leggermente.

-Lo so. Adesso devo andare, ciao Andy- mormoro e me ne va dopo averlo guardato un ultima volta. Sembra meschino dire qualcosa del genere, ma sento che ho bisogno di lui. La storia di Luke mi ha sconvolta e ora come ora ho bisogno di qualcuno che mi sostenga ora che non ci sarà più.
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Ecco qui
Questa è la seconda parte della sorpres, saranno un po', per farmi perdonare per l'assenza. Commentate e stellinate🌟❤️
BAYYY
VE SE AMA❤️❤️❤️

Asylum||Andy BiersackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora