Capitolo 6

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Punto di vista di Yugyeom

1 Settembre 2016

JinYoung continuava a infastidirmi e solleticarmi in attesa che salissimo sull'aereo.

Questa volta JYP aveva prenotato dei biglietti in prima classe e la notizia era suonata un po' strana a tutti.

Forse non voleva che si spargesse la voce che stavamo tornando?
In fin dei conti non c'era nessuna fan all'aeroporto e poi era stata una ritirata improvvisa.

Cosa aveva da dirci di così importante da farci tornare prima in Corea, addirittura facendoci saltare l'ultima lezione di Hip-hop dal ballerino più conosciuto di New York.

Eravamo tutti stanchi, con le braccia incrociate al petto e il cappellino che ci nascondeva il viso un po' sciupato.

Tranne JinYoung, che continuava indisturbato a tirarmi il maglione.

«Ya! Vuoi vedere il maknae in azione?» e lo spinsi con un colpo di spalla facendolo ridere ancora di più.

Gli si formarono ai lati degli occhi tre rughette e sapevamo tutti che le considerava il suo punto di forza.

Erano adorabili.

« New York- Corea » La voce di una ragazza che suonava molto robotizzata, forse da tutte le volte che ripeteva le stesse parole tutto il giorno, informò della partenza del volo e la gente che era in attesa di quella chiamata si alzò.

« Yugyeom vai a chiedere quando dovremmo salire noi? per favore » mi girai verso il leader che si era già seduto insieme a tutti gli altri componenti.

«sei l'unico alzato» aggiunse poi Jackson ridendo e correndo verso l'unico posto libero.

« Vado, vado!» mi incamminai verso il punto informazioni quando vidi Jackson correre verso di me.

«mi sono sentito in colpa.. Avrebbero potuto rubarti!» e mi strinse ad un braccio, facendosi perdonare.

Il mio Hyung riusciva sempre a farmi ridere.

« Non appena sono entrati tutti vi verremmo a chiamare in modo che nessuno si accorga di voi» si assicurò un ragazzo, più o meno della nostra età con degli occhi molto grandi.

Jackson lo ringraziò in Inglese e poi mi spiegò ciò che aveva detto.
Avevo capito tutto perfettamente.

Sbadigliai un paio di volte ed anche se la mascherina mi copriva metà volto, continuavo a mettermi la mano d'avanti per abitudine.

Mi sentivo così stanco!

E ... indolenzito.

«Sorry, i'm really sorry» mi ritrovai a terra.

Guardai un po' verso l'alto e Jackson rideva così forte che i passanti ridevano insieme a lui.

Cosa era successo?

Un telefono accanto a me suonava una canzone familiare...

Erano i 2Pm con Only you.

La mia canzone preferita.

Una ragazza continuava a scusarsi e quando lei sentì Jackson dire che 'sono sempre il solito distratto' in Coreano, si scusò anche in Coreano sorprendendoci.

Afferrò il suo telefono strisciando le sue ginocchia sul pavimento per arrivare ad afferrarlo prima che potessi farlo io.
Staccò in uno scatto veloce la canzone , inserì le cuffiette e si inchinò, ancora in ginocchio per scusarsi.

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