Capitolo 9

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*Se volete, ascoltate la musica che inserisco. Dovrebbe farvi immaginare bene la scena e creare dell'atmosfera, visto che scrivo ascoltandole.

Spero che vi piacciano!*

15 Settembre 2016- Punto di vista di Yugyeom.

"Hai preferito stare lontano da lei e quindi hai scelto di andare in una macchina diversa dalla sua.

Pensavi che forse la tua mente potesse liberarsi per un po'?

Invece sei rimasto con lo sguardo fisso al finestrino e costantemente hai immaginato il suo sorriso.

Quanto bello poteva essere per lasciare dello spazio vuoto tra una fessura e l'altra della tua mente?
E da quando il tuo essere completi dipende da qualcun altro?

Hai vissuto per anni con dei ragazzi, e non hai potuto lontanamente immaginare di distrarti per un secondo, soprattutto su questo genere di cose!

Le vostre canzoni parlavano di argomenti come i sentimenti e da lì hai potuto imparare qualcosa , ma non potevi sapere che sarebbe stato tutto così...

Confuso.

Ora invece?
Il tuo cuore batte così veloce ultimamente, più forte di quando per un'intera sessione di ballo ti sei impegnato a dare il meglio di te.

Ora, per un semplice sorriso ti confondi al tal punto da perdere il ritmo dei tuoi passi?

Del tuo cuore?

Rimani come uno sciocco davanti a lei e non fai altro che farmi impazzire con i tuoi pensieri del cavolo.

«ha un bella pelle» mormoravi sotto la doccia portando la spugna tra le braccia.

Riuscivi poi a tenermi per ore impegnato sulle sue labbra.

Ti chiedevi se fossero morbide e di cosa potessero sapere.

Una volta l'hai fissata talmente tanto, mentre mangiava il gelato, che l'hai fatta arrossire così violentemente da farle cadere per terra il cono.

Anche se a te era caduta la lingua da un pezzo.

Ma qui dentro diventa un casino.
Sai?

Vedo solo quel sorriso, puntato dai tuoi occhi luminosi e curiosi.

E forse.. adesso capisco perché senti quel movimento strano allo stomaco.

Un paio di giorni fa l'avevo definito 'fame' mentre il cuore ha suggerito un nome un po' diverso.

Iniziava con la lettera A, ed ancora prima che io potessi davvero capire hai dato di matto, parlando solo e colpendo con il cucchiaio il tavolo.

Oltretutto stavi mangiando e quindi non poteva proprio essere quel sintomo.

«aish! Devo controlarmi» ti sei poggiato una mano al petto sospirando pesantemente. Ti sei guardato attorno e sicuro di essere solo al momento, hai chiuso gli occhi, passandoti una mano tra i capelli, pensieroso.

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