Capitolo 10

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  Un aquila avvista , un'altra aquila da lontano . I simili si cercano.

Kanze sentì dei rumori nella stanza di Suisen , segno che si era alzata e stava meglio. Aveva fatto la guardia tutta la notte , che nessuno la svegliasse. Si allontanò dalla porta senza far rumore , c'era tempo per farsi vedere.

Uscì fuori nel giardino della casa , la giornata non era delle più belle , il cielo era cupo con grandi nuvole piene di pioggia , si strinse lo yukata sopra il kimono , stava per incamminarsi verso la città quando una guardia gli venne incontro per avvisarlo che il capitano volevo vederlo subito.

Kanze ci pensò un attimo, quale poteva essere il motivo "" forse si deve preparare un viaggio con le merci da portare "" . Tornò indietro per rientrare nella grande casa a rapporto dal capitano.

Lo trovò intento a lucidare la sua spada. Era seduto in seiza , la katana in una mano e un pezzetto di bambù nell'altra. All'estremità del bambù vi era attaccato una palloina di stoffa impregnata di una polvere speciale. Strofinava con pazienza la pallina per tutta la lunghezza della lama , con gesti rituali , per assorbire i residui oleosi.
Kanze osservò la katana del capitano , quella tra le sue mani era una gelida ed efficiente macchina di morte.
Da ragazzo Yabushi san , dedicò alla spada tutto se stesso. E si accorse ben presto di avere talento. Imparava alla svelta i kata e le tecniche che il sensei insegnava nella scuola . Gli altri ragazzi sembravano goffi e impacciati , nei loro movimenti , mentre a lui veniva facile e naturale usare la katana.
Si esercitava parecchie ore , per impadronirsi della tecnica , la spada divenne un prolungamento del suo spirito.
Imbevuto dei principi del Bushido , il codice dei guerrieri , partecipò a numerose campagne di guerra , accorgendosi però , che la guerra non è uno spettacolo di arti marziali e rulli di tamburi , descritti dai cantastorie . Era dolore, sofferenza e morte. Scampato alla guerra , e senza più padrone , Yabushi , concluse che il nuovo ordine ruotava intorno all'oro e argento , e non più ai valori antiquati come l'onore e i principi del Bushido.
Quando ne ebbe l'occasione si unì al gruppo dei ronin al soldo del mercante Hishiwaza , riuscendone diventare suo capitano con la sua abilità di spadaccino. E lì poté pian piano arricchirsi sempre di più, facendo sparire nei viaggi ingenti quantità di merce per poi rivenderle al mercato nero ,ricavandone un buon profitto. 

  Quando si avvicinò, Yabushi san alzò gli occhi , e gli fece un cenno di saluto con il capo. Poi tornò a concentrarsi sulla sua katana.

Kanze si sedette in seiza senza far rumore , aspettando che il capitano terminasse la pulizia della spada. Dopo aver rimosso la polvere con un pezzo di carta , prese un panno morbido e oliò leggermente la lama dicendo:

« qui a Himeji , siamo così vicino al mare che bisogna ingrassare bene le lame, e anche molto spesso , onde evitare che si arrugginiscano. » , finito di oliare la spada , la fece scivolare nella saya. « Vedo che anche voi portate una bella spada Kanze san » senza alzare lo sguardo « sembra molto efficiente ».

Kanze la sfilò dalla fusciacca e la mostrò al capitano estraendo per un po' la lama « certo è ben fatta ed anche molto efficace !!» si guardarono negli occhi di ghiaccio.

Dopo un attimo di Yabushi disse « vi ho fatto chiamare per avvisarvi di tenervi pronto a partire Hishiwaza sta predisponendo un nuovo viaggio per i kori , per consegnare la merce o fare scambio. » detto questo si concentrò sulla katana , passando il panno morbido sulla lama.

Kanze capì che il colloquio era finito « hai ! si , mi tengo pronto per il viaggio...Come volete Yabushi san » si alzò e uscì dalla stanza.

Appena fuori sui gradini esterni della grande casa , di nuovo Kanze si sentì chiamare a voce alta , « Samurai sama , douzo , prego , mio marito vuole conferire con lei ! » questa volta era donna Okò la moglie del mercante. Kanze la segui dopo aver fattole un piccolo cenno col capo.

Poco dopo era a colloquio con Hishiwaza , « e così siete venuto nella mia casa per rapire una mia serva !!» lo aggredì all'istante senza salutare « e cosa sarebbe , quello che mi ha riferito mia moglie , su chi ruba le mie merci nei viaggi? » questa volta cambiò tono vedendo il volto serio e duro del samurai.

Kanze si sedette davanti al mercante , lo lasciò parlare poi quando lui ebbe terminato illustrò la sua proposta :
« Voi mi rilasciate un documento con su scritto che la piccola Suisen, e libera di andare via e non ha più nessun vincolo con voi o altri. » si fermò un attimo lasciando al mercante e alla moglie seduta accanto a lui, di recepire bene le sue parole, poi riprese a dettare le condizioni « e io in cambio vi dico chi è che vi ruba le merci , nei viaggi »

Il mercante e la moglie si allontanarono verso un angolo della stanza per confabulare tra loro , la moglie sembrava la meno disposta ad accettare il compromesso , le serviva quella bambina, ma suo marito no, ci teneva di più ai guadagni perduti per colpa di un ladro, - di servette ne poteva comprare molte altre - , questo disse alla fine alla moglie. Ritornarono a sedersi davanti a Kanze e il mercante disse « accetto l'accordo » con un cenno della mano a una serva , lei gli porse l'occorrente per scrivere .
Lui vergò il compromesso , dando la libertà alla piccola Suisen in tutto e per tutto , fece asciugare l'inchiostro poi arrotolò il documento chiudendolo con la cera fusa con l'effige del suo nome Hishiwaza.
Fatto tutto lo consegnò a Kanze , lui lo prese e se lo mise dentro il kimono , lì era al sicuro. Con calma parlò del capitano Yabushi san e della sua banda di ronin , dove a ogni viaggio faceva rubare la merce , attaccando il convoglio presidiato da guardie inefficienti che venivano sopraffatte dai ronin e rubato parte del carico. In questa maniera lui era sempre all'oscuro di tutto , dava la colpa alle guardie che non sapevano difendere le merci. Una volta terminato il viaggio lui si assentava per qualche giorno per concludere la vendita della vostra merce al mercato nero , per poi spartirsi il guadagno con i suoi soci.

Il mercante ascoltò attentamente le parole di Kanze , accigliandosi sempre di più , al termine domandò:
« ma come fate a sapere tutto questo ! magari siete anche voi suo complice ? »

Kanze , rispose « in questi giorni che sono stato vostro ospite , ho potuto vedere che un samurai , che io non ho mai visto con gli altri , di notte veniva ricevuto dal capitano. Una notte andai a curiosare chi era il samurai notturno e lì ascoltai tutti i loro discorsi sul traffico di merce rubata. »

Il mercante alla fine si convinse che Kanze aveva ragione troppe incongruenze gli erano apparse anche a lui , leggendo i rapporti che di volta in volta Yabushi gli portava , delle giustificazioni molto strane.
« arigatou Kanze san , siete stato corretto e le vostre parole sono chiare ed esaurienti » s'inchinò fino a terra , « potete andare con la vostra piccola Suisen , è libera »
Kanze restituì l'inchino , e si alzò con un lieve sorriso , uscì dall'incontro con il mercante e la moglie e si recò subito nella stanza della piccola , per presentarsi , e dirle chi era , e riportarla a casa dalla sua obaasan, madre. Ma non la trovò , un po' contrariato Kanze si mise a cercarla per la grande casa chiedendo a tutti i servi se l'avevano vista.  

Suisen piccolo fioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora