Il gran giorno

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Abbiamo tutti delle decisioni da prendere, c'é chi è chiamato a scegliere il colore delle pareti, chi il dessert del dopo mangiato e c'é chi, come me, si trova alle prese con il simpatico rompicapo chiamato futuro. La verità è che manca solo una settimana al diploma e io non ho ancora alcuna idea di cosa fare dopo il liceo. Sono costantemente divisa a metà. La parte più combattiva e intraprendente di me vorrebbe mettersi in gioco, lasciare tutto e partire con tenda, sacco a pelo e macchina fotografica per girare il mondo e diventare ciò che da bambina dicevo solo per gioco; una fotografa. La parte più concreta e materialista di me, invece cerca di convincermi che sarebbe molto meglio proseguire con gli studi e fare l'università per poter avere un lavoro del tutto dignitoso con cui poter mantenere una famiglia. Famiglia, assurdo, non so ancora gestirmi e un domani penso di poter gestire una famiglia; maturazione alcuni la chiamano. Rivolgo lo sguardo verso il cielo in attesa di una risposta come se le nuvole potessero scrivermi la soluzione; mi chiedo se da qualche parte nel mondo ci sia qualcun altro con il mio stesso problema.
"Mia, muoviti! La campanella è suonata." Luca mi tira per un braccio e mi trascina in classe. È vero, le lezioni non sono ancora finite.
"Luca, tu cosa farai finito il liceo?"
"Intendi fra una settimana? Bhe che domande vado in vacanza..al mare credo, come tutti gli anni e poi.."
"No,no " lo interrompo "intendo dire a quale università ti sei iscritto?"
"Ma come, Mia te l'ho già detto 80 volte, andrò a medicina, diventerò il miglior chirurgo in zona!" Lo disse con un'aria compiaciuta e convinta, una di quelle che ti strappano un sorriso malinconico, perché inevitabilmente finisci per invidiarne la determinazione.
"Massi certo, lo diventerai" sospirai un po' assente.
"Non hai ancora deciso è?" Mi chiese ridendo, come se non si aspettasse una risposta. "No, non ancora".

Presi il calendario dalla scrivania e disegnai una X sul giorno che se ne stava ormai andando. La luce si era decisa a lasciare il posto alle tenebre; la prossima volta che vedrò il sole, pensai, sarà il gran giorno, il giorno del diploma.

Odio i pianti, specialmente quelli finti, perché i ragazzi ala cerimonia della consegna dei diplomi piangono?! Ma imparate a contenervi, insomma non ditemi che vi mancheranno le lezioni di matematica o filosofia, perché proprio non ci credo.
Non ditemi neanche che vi mancheranno gli amici perché i rapporti li potete tenere anche fuori da scuola, o siete così immaturi?
"Dai, sorridi, almeno per oggi lascia da pare i pensieri" mi sussurra.
"Luca, ma io sto sorridendo" gli ringhiai, "Allora cerca di sorride di più, okay?"
"Okay" risposi, "però.."
"Però, niente" mi blocca "se non per te, fallo per me, siamo migliori amici no?!, rendiamo questo giorno uno di quelli che ricorderemo per sempre"
Ha ragione, Luca a sempre dannatamente ragione, è il diploma, c'é nè uno solo, bisogna viverlo. Gli sorrido, questa volta per davvero.
Ci dirigiamo verso quello che tutti chiamano palco, anche se sembra più un rialzo. Iniziai a salire i gradini e mi diressi dal preside. Gli stringo una mano e gli sfilo il pezzo di carta che continente la mia promozione e sfodero il mio miglior sorriso per la foto ricordo . Faccio un respiro e sono già giù da dal palco. Apro il mio foglietto, inizio a leggere "Mia Lommi..." I miei occhi scorrono veloci sino al fondo "..laureata". Li devo chiudere e riaprire più volte per convincermi che è tutto vero.
" È tutto vero" mi rassicura Luca, come se potesse leggermi nella mente;
"Così pare" mi stringo nelle spalle "non posso crederci."
Luca si protende verso di me e mi abbraccia "Dai raggiungiamo gli altri, maturanda!"

La metà che ci divideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora