Il flebile vento mi scompiglia i capelli ancora arruffati dal letto, mi porto le mani sugli occhi e me li strofino, sono davvero ancora assonata. Apro il cassetto scricchiolante vicino al mio letto, ne tiro fuori un carion, me l'aveva regalato mia mamma quando avevo solo 2 mesi, era il mio porta fortuna. Girai la manopola e la musichetta partì; mi sdraiai di nuovo sul letto, era tutto così perfetto, sto per riaddormentarmi.
"Ancora dormi?" Lo zio stava bussando alla porta
"No,no sono sveglia" la mia voce mi tradisce è di una che sembra stata in coma per cinque mesi. Apre la porta
"Lo vedo" sussurra "vestiti che c'é una persona che ti vuol conoscere"
"A si? Chi è?" Chiedo curiosa
"Se ti alzi lo scopri da sola no?"
"Mm okay" borbotto. Ma perché non posso dormire. Mi alzo di controvoglia, mi infilo un paio di pantaloncini e una canotta e scendo.
"Tu devi essere Mia" mi urla una ragazza tutta emozionata. Arrossisco, la sua felicità mi mette un po' a disagio
"Si e tu sei?"
"Susan" mi viene incontro "che bello conoscerti" e mi abbraccia. Inizia a parlarmi di tutto, di lei, di sua sorella o sorellastra, si sono sicura sorellastra e del suo ragazzo che è dovuto partire per un viaggio e quindi l'ha lasciata ma lei non ci dà più peso oramai. Mi racconta della scuola e di..non mi ricordo più. Parlava così in fretta che persi il segno.
"Okay, okay" rido "fai un respiro, hai già fatto colazione?"
"Ecco, sì però ho ancora fame" inizia a giocherellare con i capelli
"Che pozzo" esclamo
"Dici?" Si mette una mano dietro la nuca "è un po' si" e scoppiamo a ridere.
Susan è un po' buffa però si vede che è buona come il pane, credo sia anche una combina guai.
"Che hai Mia?"
"Cosa niente niente, stavo pensando, dai andiamo al bar di mio zio"
Prendo le chiavi e usciamo.Il bar è pieno di gente, però alcuni tavoli sono ancora liberi, non ho ancora capito perché ma qua la gente ama sedersi al bancone.
"Dai mettiamoci qui" dico
"No qui no"
"Perché?"
"Non c'é la giusta energia" dice facendo no con la testa e incrociando le braccia. Non posso fare a meno di ridere
"Non c'é cosa?"
"Dai, non ridere, hai capito" mi dà un colpetto, si guarda in torno "ecco quello là all'angolo è perfetto!" È tutta compiaciuta, non riesco a non ridere ancora.
"C'é anche una sedia con più energia di un altra? O vanno bene tutte?" Le dico scherzando. Mi fa una linguaccia "vanno bene così""Io non ci posso davvero credere, ci provo èh, ma non riesco"
"Bhe perché sei limitato" dico beffarda "cosa vuoi Logan"
"Ho qualche idea" si avvicina, lo scanso "stupido!"
Si mette a ridere "scusa cosa hai capito?" Mi porge un grembiule "dovresti lavorare, non venire qui a fare la cliente"
Divento tutta rossa, io avevo capito che...e lui aveva capito che io avevo capito male.. Che giro di parole.
"Sono qui con Susan"
"Lo vedo, ciao Susan, tutto bene?"
"Si grazie"
"Comunque io oggi non lavoro" gli dico
"La principessa è già stanca?" Si china verso di me. Mi giro anche io, siamo così vicini che sento il suo respiro
"Ti ho già detto di non chiamarmi principessa"
"E io ti ho detto di lavorare, ma tu lo fai forse?"
"No, perché non sei il mio capo" mi giro di scatto "lo vedremo" sogghigna
"Due cappuccini, una fetta di torta è una brioche"
"Arrivano Susan"
China il capo "Grazie"
Sono senza parole "ma che fai?"
"Ti salvo" mi dice
"Dallo spietato e temibile cameriere?"
"Si, perché quello spietato e terribile cameriere è Logan"
"E quindi?"
Si morde il labbro "è vero tu sei nuova"
La questione mi incuriosisce, mi avvicino a lei "cos ha di male Logan?"
Sento il rumore dei cappuccini sul nostro tavolo "non riesci a non parlare di me, èh Mia"
"Non è come credi" ringhio "e comunque Sebastian dovrebbe servire questo tavolo, non tu" ora sono io che mi avvicino a lui "non sarà che sei tu che non sai stare lontano da me?"
Sussulta per un millisecondo "assolutamente no" si rivolge verso Susan "dov è tua sorella"
"Non so, in giro, credo"
Sorride e se ne va.
Susan sospira "Te lo dico d'amica" si fa seria "cerca di non farti prendere da lui" Rimango un po' sorpresa "da chi scusa?" Dico sarcastica. Sorseggia il suo cappuccino "brava" dice disinvolta. Ma sembra un po' preoccupata.
Sono ormai le 12 e devo sono di turno alla pizzeria. "Ora vado" la abbraccio "ma ci vediamo ancora no?"
"Certo, le amiche fanno così o no?"
Mi tira un colpetto e sorrido "si"
"Comunque" mi ferma "domani sera c'é una festa in spiaggia, andiamo insieme?"
Sono un po' indecisa "Dai non farti pregare"
"Va bene" cedo
"Ah è in maschera" aggiunge
Ora sono preoccupata "ma io non ho un costume"
"Non hai mai sentito la parola shopping?"
"Alle 4?" Poi penso un attimo "Emm dove?"
"Passo a prenderti io, straniera"
Si alza dalla sedia, prende la borsetta e se ne va. Mettiamoci al lavoro penso.La pizzeria è un inferno, specialmente nell'ora di punta. Mi guardo un po' intorno cercando di orientarmi. Mio zio mi viene in contro porgendomi un grembiule
"Non dirmi che è la mia uniforme da lavoro"
"Andiamo non la trovo adorabile?"
Non so se mettermi a ridere per "adorabile" che non sentivo più da cinquant'anni o dalla bruttezza della divisa " si, certo" trattengo le risate ma appena se ne va scoppio.
"Ah ma quindi lavori?"
Questa voce orami mi è famigliare, mi giro "così sembra, Logan"
"Perché così è"
"Ma sei sempre così fastidioso?"
Ci pensa un attimo poi scuote la testa "solo con te" sorride
"Che bella notizia" dico contrariata
"Comunque neanche tu sei del tuo meglio"
"Ah sì? Tu che ne sai del mio meglio?" I miei occhi lo stanno scrutando
"Niente, diciamo che lo spero se no.."
"Attento a come finisci la frase" lo ammonisco "comunque io non ci credo"
"A cosa non credi, principessa?"
"Che non sei sempre così" gli tiro un cartone sulla testa "ahia e questo perché?" Mi dice mettendosi una mano nel punto dove l'avevo colpito
"Perché mi hai chiamata principessa, sveglione"
"Aah per quello" fa una pausa "ho un idea!"
Sono dubbiosa "un idea?"
"Tu non credi che io sia meglio di così no?"
"No"
"Sei prevenuta" dice sarcastico
"Ah era questa la tua grande idea" ironizzo
"Ma va"
"Allora muoviti, sono invecchiata di sei anni nel frattempo"
Mi porge le pizze "portale al tavolo 7"
"Ma cos.." Non finisco la frase che mi sale una tale rabbia. Prendo le pizze e le porto al tavolo. Vedo Logan che mi aspetta con altre pizze, gliele sfilo ma non gli dico niente, non ne vale la pena di parlare con lui.
Appena finisco il turno mi siedo su uno sgabello all'angolo della cucina. Bhe okay forse non mi ci siedo semplicemente, mi ci butto proprio, come quando i bambini si fiondano sulle torte, così io mi fiondo sullo sgabello; è la mia salvezza, sono così stanca.
-Sembri un ippopotamo-
Oddio, No! La mia coscienza no!
-sorpresaaa, ti eri mancata lo so-
Assolutamente no
-in effetti non ti puoi mancare da sola, hai ragione-
Oh santo cielo! Ma te ne vuoi andare
"Chi io? Ma sono appena arrivato" il sussurro di Logan al mio orecchio mi provoca delle scosse su tutta la schiena. Sbuffo "non parlavo con te"
"Ah scusa, parlavi da sola, allora sei anche pazza" ghigna
Divento bordò, non so se dalla rabbia o dall'imbarazzo "ora che tu debba andartene" dico incorniciando le braccia e sbuffando.
"Prima mi cambio" e inizia a sfilarsi la maglietta
"Ma c-che fai?"
-mamma che bel fisico-
Zitta
-ma è proprio bello-
Lo so, io ho gli occhi non tu
"Mi cambio" fa un sorriso malizioso "che c'é ti impressiono così tanto"
-si-
No
-avanti ammettilo-
Mai
"Proprio no, non mi piacciono gli esibizionisti" dico compiaciuta
"Meglio a me non piacciono gli ippopotami" Cosa ha osato dire! "Anche se direi che sei il più carino che io abbia visto" e ride.
Ma cosa ridi, adesso ti sistemo. Le mie guance iniziano ad infuocarsi e i miei occhi si tingono di rosso. Ora lo sistemo.
-però io te l'avevo detto che sembravi un ippopotamo-
Zitta tu! Non è il momento.
Mi alzo di scatto ma quando sto per tirargli uno schiaffo il mio braccio viene affermato dalla sua mano. È calda e possente, avvolge il mio minuto braccio stringendolo sempre di più.
Non faccio neanche a tempo a dire qualcosa che mi ritrovo con le spalle al muro e il mio braccio ancora nella sua presa. Faccio per alzare l'altro ma me lo blocca contro al muro.
"Io non ci proverei" mi sussurra
-oddio che voce sexy che ha in questo momento-
Ma ti sembra il momento? Oddio però è vero, non me n'ero mai accorta. La sua voce è molto profonda e qualche volta roca, altre volte è tagliente e altre sensuale.
-l'ultima è la mia preferita-
Ma non mi dire
"Non volevo fare assolutamente niente" mi difendo con aria innocente
"Oh avanti non fare il cucciolo bastonato" sembra serio, sento il suo sguardo che perfora la mia pelle "ma non lo fare mai più." Mi molla le braccia, prende la sua borsa e se ne va.
-wow-
Ma non sei ancora sparita?
-certo che è strano èh? Prima ancora che muovessi un muscolo aveva capito le tue intenzioni e ti ha bloccata, è stato fidi una rapidità assurda-
Già, sospiro
-e il modo in cui ha preso il braccio, come a metterlo fuori combattimento, ha preso il punto debole-
Oddio, ma la pianti, fai paura
-io constato i fatti-
Mmh, però hai ragione, è stato strano, troppo strano
-dobbiamo indagare-
No, io non farò proprio un bel niente e visto che tu sei me neanche.
-scusa se ti metto in guardia èh, sai sono la tua coscienza-
Bhe io allora ti licenzio
-ma non puoi-
Bhe lo faccio ugualmente
-comunque poi non ti ha detto la sua "grande idea"-
Ehi, hai ragione, strano ma hai ragione
-segnatelo, siamo d'accordo su qualcosa, comunque è tardi, non sapremo mai cosa sia perché non ci parlerai più-
E perché cara coscienza? Me lo impedisci
-si, non mi fido più di lui-
Ma io non mi fido di te, mi farai impazzire
"Ehm Mia tutto bene?" Un cuoco basso e grassottello si avvicina a me agitando un mestolo "ehm sisi, tutto a posto, io vado avverti tu mio zio?"
"Sì certo" gli sorrido e mi dirigo verso l'uscita
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La metà che ci divide
Teen FictionAppena arrivata in Australia, Mia pensava di passare il suo tempo in completo relax, mai avrebbe immaginato che la curiosità per un ragazzo che nascondeva un altrettanto curioso segreto avrebbe stravolto i suoi piani