"Cosa? Non puoi andartene, non ora" Luca tira con forza i freni della bici inclinando il viso, "Cosa ne sarà del viaggio che dovevamo fare, cosa ne sarà di noi?" Sono sorpresa "di noi?" ripeto "non stiamo mica insieme, non devi farne una tragedia"
"Si, ma..bhe e il viaggio, di quello cosa mi dici, dovevamo andare a Londra, si annulla tutto?" Ora alza lo sguardo e lo rivolge verso di me, sembra quasi implorarmi di dirgli che stavo scherzando "Io..mi dispiace" non riesco a dire altro, devo anche distogliere lo sguardo, ma perché, perché lo deve rendere così difficile.
"E quando parti?" chiede un po' spaventato. Gli rispondo secca "domani!"
"Capisco..dai andiamo, ti offro l'ultimo gelato"
"Va bene, ma non dirlo così" ribatto
"Dirlo come?"
"Con un aria così rassegnata"
"Scusa..Dai andiamo ti offro il gelato" dice ironico e con un sorriso così falso che neanche quelli che pubblicizzano la colazione al primo mattino hanno.
"Al lampone" gli suggerisco
"Lo so, prendi sempre quello" sorrido, mi conosce davvero bene.
Mi siedo su una panchina e guardo arrivare Luca, ha un'aria così goffa con quegli occhiali, però fa ridere. Lui mi fa sempre ridere.
Interviene bloccando i miei pensieri "Su tutte le panchine proprio questa dovevi scegliere?"
Lo attacco "Ma perché polemizzi sempre?"
"Ma non polemizzo, solo che..vicino al rudo"
"Bhe e allora?" Okay forse il cassonetto non è il miglior posto per la nostra ultima uscita "Mm, hai vinto, andiamo vicino alla fontana" mi difendo.Ci scherzo sopra "Bhe allora ci siamo, è l'addio definitivo"
Mi fulmina "Mia non te ne andare, puoi trovare la tua strada anche qui"
Sospirai "Lo sai che devo andare, ho già deciso" lo dissi con una convinzione così disarmante che cedette "Mandami qualche cartolina e scrivi, okay?"
Risi "ti riempirò di messaggi"
Lo abbracciai, non so perché ma ho sempre amato gli abbracci.
Lo guardo per un po', in fondo so che mi mancherà. Alla fine riesco a parlare "ci vediamo" e mi volto.
Sto per girare la maniglia del cancello "aspetta Mia" Luca mi ha già raggiunta "dimm..." Non finisco neanche la parola che lui mi gira e mi bacia. Sono come in trans, cosa significa, noi siamo migliori amici, lui non può..cioè insomma. Non riesco a fare neanche a concludere un pensiero da tanto che ero sorpresa. Alla fine ci separiamo "Dovevo farlo" mi sussurra
"Lo capisco" arrossisco "ma tu sai che per me, bhe.."
"Si, non dire altro" mi cinge ancora il volto con le sue calde mani, ma questa volta mi fa solo un bacio sulla fronte "Fai buon viaggio."
Chiudo un attimo gli occhi e lui è scomparso. Rimango a fissare la strada vuota, ascolto i rumori dei clacson nelle vicinanze. Si materializza un sorriso sul mio viso. Mi giro verso il cancello e entro.
"Sono tornata" urlo dal soggiorno.
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La metà che ci divide
Novela JuvenilAppena arrivata in Australia, Mia pensava di passare il suo tempo in completo relax, mai avrebbe immaginato che la curiosità per un ragazzo che nascondeva un altrettanto curioso segreto avrebbe stravolto i suoi piani