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"Perfetto, grazie mille." sorrise Calum verso la donna, afferrando la piccola bustina rosa con il regalo di Zoey.
Si diresse velocemente verso Central Park, dove avevano programmato di incontrarsi, sorridendo alla vista della figura timida della mora.
"Pronto per tornare a casa?" mormorò Zoey, sorridendogli, ed il ragazzo annuì felice, trascinandola verso l'auto.
Arrivarono in fretta e furia a casa, sistemando i regali sotto l'imponente albero di Natale; mancavano solo due giorni.
"Hey Luke." salutarono il biondo, seduto comodamente sul divano, intento ad osservare attentamente la partita di calcio che davano alla televisione.
"Il Manchester United, cazzo. Zoey ti dispiace se mi siedo?" rise dolcemente Calum, facendo fremere il corpo della ragazza.
"C-certo. Solo...che volete per pranzo? Anzi, chiamo Mavis e le dico di passare al ristorante italiano. Va bene per voi?" alzò leggermente la voce, dato che si spostò per recarsi nella sua camera.
"Oh dio si, sono anni che non mangio italiano." rispose Luke, facendo ridere amabilmente la ragazza.
"Perfetto." mugugnò, prima di afferrare il suo cellulare e chiamare la sua migliore amica.

"Ragazzi, lei è Mavis. Mavis loro sono Calum e Luke." li presentò Zoey, sorridendo.
"Piacere ragazzi." rise in modo dolce Mavis, posando i sacchetti del negozio italiano sul tavolo in salotto.
"Mangiamo, ho una fottuta fame." bisbigliò Luke, facendo scoppiare i tre ragazzi in una sonora risata.
Si sedettero sul pavimento, davanti al divano, e tra chiacchiere e risate passarono il loro pomeriggio insieme.
"Che ne dite di uscire, stasera? Giusto per distrarci e non pensare alla roba che dovremmo fare domani." si lamentò Luke, ma Zoey pensò immediatamente alle venti pagine di filosofia che doveva studiare il giorno dopo, quindi decise che una sbronza non sarebbe stata adatta.
"Io non posso, ragazzi. Domani ho da studiare urgentemente e non credo verrò." mormorò sconsolata, allungandosi ad afferrare una caramella all'arancia.
"Allora chiamo Harry, gli dico di portare Michael e uscite voi, che ne dite? Posso restare io a fare compagnia a questa peste." mormorò divertita, facendo sbuffare la mora.
"Resto io." affermò deciso Calum, facendo sorridere in modo malizioso Luke.
"Si Mavis, fai restare lui. Non credo che ad Harry faccia piacere uscire senza la sua ragazza no?" ammise il biondo, facendo arrossire Mavis.
"D'accordo, d'accordo. Chiamo Harry." si arrese, chiamando il suo ragazzo.

Dopo che i due ragazzi uscirono, Zoey si accucciò sul divano, stringendosi nel plaid a quadri, infreddolita.
"Che ti va di fare?" domandò Calum, accarezzandole impercettibilmente una coscia.
"I-io...parliamo un po' che dici?" chiese, in modo titubante, mentre il labbro inferiore prese a tremolare.
"Stai bene?" sussurrò il moro, avvicinandosi di poco alla ragazza.
"Ho solo freddo." annuì alle sue parole, sospirando in modo nervoso quando il ragazzo le cinse il collo con il suo braccio tatuato, stringendola a se.
"Posso riscaldarti io, se vuoi." sorrise in modo amorevole, e Zoey si lasciò stringere da quelle braccia tanto calde.
"Spero ti piaccia il mio regalo." ridacchiò Calum, posando il mento sulla sua testa.
"Ne sono sicura. Ora però sto per addormentarmi, quindi direi di andare. Cioè io v-vado nel mio letto e tu...tu nel tuo." arrossì, staccandosi con uno scatto, lasciando Calum imperterrito, ma con un ghigno sfacciato in volto.
Si scompigliò i capelli, prima di dirigersi verso la camera presa in prestito.
Indossò un pantalone della tuta blu e una vecchia felpa grigia, prima di dirigersi verso la camera di Zoey.
"Hai ancora freddo?" domandò, affacciandosi contro la porta.
"Vuoi la verità? Ho tanto freddo." ridacchiò, la voce attutita dalla stoffa del cuscino.
"Fammi spazio, bambinetta." sorrise, catapultandosi contro il letto ad una pizza e mezzo.
Gli fece spazio, stringendosi immediatamente contro il suo corpo incredibilmente caldo.
"Questo letto è sempre così grande per me. Troppo per una sola persona." rifletté ad alta voce, posando il viso nell'incavo del collo del moro.

Incredibile, quelle braccia che credeva estranee ora le donavano quella protezione che aveva sempre sognato.

"Ora ci sono io, pensa solo a questo." sussurrò di rimando Calum, posandole un bacio all'angolo della bocca, facendola così arrossire.
Poi caddero entrambi in un sonno profondo.

She [complete]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora