Prologo

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Mi guardai allo specchio e un piccolo sorriso si fece spazio sul mio volto.

Non era un sorriso ingenuo, c'era un pizzico di malizia nei miei occhi scuri e in quegli angoli della bocca appena incurvati all'insù. Quella era soddisfazione e sicurezza. Una sicurezza quasi sfacciata, ma non abbastanza da essere sgradevole o arrogante.
Ero così e basta.
Genuina nella mia corazza..
.. e sicura in quel vestitino bianco, che risaltava la mia carnagione ancora abbronzata dall'estate.
Era un vestito fasciante, a maniche lunghe e con un profondo scollo a V sul davanti, che lasciava la schiena nuda. Ai piedi indossavo un paio di décolleté nere, tacco 12, con cui superavo di poco il metro e ottanta.

- Liv, mi passi il mascara? - richiamai la rossa, che si era rifugiata in bagno con il borsellino dei trucchi da un'ora, mentre Eleonora fece rientro in camera gettando il cellulare sul letto, per poi seguirlo a sua volta.
- Nora muoviti, non abbiamo tutta la sera! - la rimproverai con una risata, mentre l'altra mi lanciò il trucco dal bagno. Trucco che schivai con nonchalance.
- Clo, per carità. Ancora un po' e volava fuori dalla finestra! - se la rise con un che di rassegnato Livia, mentre io mi stringevo nelle spalle, con un sorrisetto poco promettente.
Classico pre-serata a Londra, camera sotto sopra e noi in ritardo.. nulla di strano considerate le tre scompensate che siamo.

Non è la prima volta che veniamo nella capitale inglese a passare dei giorni di puro divertimento.
C'è chi va ad Ibiza o a Mykonos in estate. Noi siamo quelle che vanno a Londra in qualsiasi periodo dell'anno, appena hanno un buco di tempo, e io, fra quattro giorni, avrei compiuto 22 anni.

- Ma sono vestita! - questa era Eleonora che si lamentava con un che di infantile, rotolandosi sul letto.
- Lo vedo bella addormentata, è il trucco che manca - la fulminai con una risata, incrociando le sue iridi di un nocciola tendente al miele, prima di aggiungere dell'altro - Per essere acqua e sapone c'è il giorno - sentenziai, con un sorrisetto obliquo e l'aria di chi la sa lunga, passandole un rossetto rosso inteso.
Da parte mia, io me ne passai sulle labbra uno rosa scuro.
Quello, una linea di eye-liner e il mascara ed ero pronta, mentre i capelli bruni mi ricadevano in onde sulle spalle.

- Chi è sicuro di sé, ha il mondo in pugno. - era la voce di Liv che, uscita dal bagno, mi raggiunse da dietro, leggendo con aria serafica le parole tatuate verticalmente sulla mia schiena. Io sorrisi in silenzio, mentre continuai a studiare la mia immagine riflessa. Quelle parole erano maledettamente vere, peccato che io non sopportassi le persone così sfacciatamente sicure.. o perlomeno, non quelle più di me.

CONFIDENT. | Cristiano RonaldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora