Capitolo 4

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06:45
È da un po' che mi rigiro nel letto e le lenzuola sono ormai completamente stropicciate. Le altre dormono beatamente, ma io non riesco minimamente a prendere sonno e le prime luci dell'alba filtrano attraverso le tende sottili, che rivelano un cielo grigio.
Il silenzio è accompagnato dal continuo picchiettio della pioggia, che è calata di intensità e riga timidamente le finestre della stanza.
Automaticamente afferro il cellulare, per controllare l'ora e per infilarmi le cuffiette, ma un nuovo messaggio whatsapp mi appare sul display.

"Non prendere impegni per domani, buonanotte" 06:23
Mi lascio scappare uno sbuffo divertito per quella risposta letta solo ora, andando a digitare un nuovo testo:
"Che impegni vuoi che abbia? Sono in vacanza. Comunque non ti fare strane idee, non ti prometto nulla." rileggo il messaggio un paio di volte e lo invio, mentre afferro involontariamente il labbro inferiore tra i denti.
Sarà che mi sto annoiando a morte, ma un po' ci spero che legga il messaggio ora e mi risponda. Cioè, in realtà ho l'impressione che ci spererei anche se stessi per crollare dal sonno, ma dettagli.
Nel mentre mi infilo le cuffiette bianche e faccio partire Amsterdam degli Imagine Dragons.

Dopo poco lo schermo si illumina:
"Meglio così, perché sei prenotata."
Non faccio in tempo a leggere, che un secondo messaggio appare nella chat
"Che fai ancora sveglia?"

"Non riesco a dormire. Te?"
"Ah, e prenotata tua sorella." aggiungo, mentre sorrido involontariamente.

"Ho troppe cose per la testa per dormire. Mettiti qualcosa che ti passo a prendere e andiamo a far colazione."

"Ma se non sai nemmeno dove sono! " mi scappa da ridere, ma mi trattengo per non svegliare le altre, mentre mi porto la sinistra davanti alla bocca e scrollo inconsciamente la testa.
Se penso che lui è quel Cristiano Ronaldo, questa conversazione sembra così surreale.

"Signorina mi direbbe gentilmente l'indirizzo?"
"Mh, ci devo dormire su."
"..."
"Argyle Street 35. Fa veloce che ho fame."
"Subito niña."
"Non ci provare a darmi un nomignolo."
"Sei proprio una bambina."

Ok. Penso che gli ficcherò un cookie in bocca e lo strozzerò.
Nel frattempo però mi scollego da whatsapp, scivolando silenziosamente giù dal letto con le cuffie ancora nelle orecchie.
Un brivido mi sale lungo la schiena quando i piedi toccano il pavimento freddo, motivo per cui mi affretto a infilarmi delle calzette.
Tiro fuori dalla valigia un paio di jeans aderenti, strappati sulle ginocchia, e un maglioncione grigio fumo, che mi casca abbondante sui fianchi e mi nasconde quasi del tutto le mani.
Quindi, mi infilo alla svelta le superstar classiche, bianche e nere, per poi chiudermi in bagno. Non intendo ritruccarmi, ma una passata di mascara me la concedo. Quella e una sistemata ai capelli, ancora intrisi del profumo di discoteca, che affretto a raccogliere in uno chignon morbido.
Morbido e parecchio scompigliato, considerando i ciuffi che sfuggono all'elastico e mi scendono a solleticare il collo e le guance.
Amen.

Controllo il cellulare e, per chissà quale insana ragione, vado a guardare il profilo Instagram di Cristiano, in attesa che mi arrivi un suo messaggio.
Profilo che, tra parentesi, non seguo.
Il respiro però mi si spezza quando apro l'ultima foto in bianco e nero, appena caricata, che è stata palesemente scattata dall'interno di un auto, al finestrino rigato dalla pioggia.
Fortuna vuole che l'applicazione preveda la traduzione delle didascalie, perché le parole che seguono sono scritte in spagnolo: C'è sempre tempo per dormire. Non perdete l'attimo.
Non mi va neanche di perdermi in castelli per aria per una frase fatta, tutto ciò a cui penso io è che ho fame e deve darsi una mossa.

CONFIDENT. | Cristiano RonaldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora