Capitolo 6 - parte II

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Con qualche difficoltà riesco ad aprire la chat che mi interessa e mi ritrovo a premere il pollice sul tasto della registrazione, per un vocale.
Che qualcuno mi fermi.
Ora.
- Cristiano Ronaldo - lo apostrofo chiaramente poco lucida, mentre procedo nel prato ponendo un piede davanti all'altro, lungo una linea immaginaria  - tu sei.. - faccio per aggiungere, ma mi interrompo subito, distratta da chissà cosa, per poi inciampare su me stessa.
Mi mantengo in piedi per miracolo e così schiaccio nuovamente quel tasto per un secondo messaggio, dato che il primo è già partito.
- Tu sei un deficiente. - riprendo con un certo impeto. - E.. Merda! - il vocale viene interrotto nuovamente, quando qualcuno mi solleva di peso e mi trascina a bordo piscina.
Il cellulare mi cade sul prato ed è una fortuna, dato che dopo pochi secondi mi ritrovo fradicia dalla testa ai piedi.
Il vestitino rosso si inzuppa completamente, aderendomi alla pelle, e i capelli mi si appiccicano alla nuca, mentre ritorno con il viso in superficie. Una serie di goccioline mi rigano la fronte e le guance, mentre stringo gli occhi per liberarmi dell'acqua in eccesso.
La temperatura gelata sembra rendermi più lucida per un attimo.
- Vaffanculo. - urlo contro il biondo, sbattendo i denti. Ho letteralmente la pelle d'oca. - Si congela. - affermo, prima di ritrovarmi Alphard addosso.
- Piccola, ti riscaldo io. - mi fa scontrare contro il bordo, bloccandomi la via di fuga con le braccia.
Il fatto che anche la coppia di prima sia rientrata mi preoccupa, non c'è nessuno nei paraggi e la situazione non si sta mettendo bene.
- Lasciami uscire, sei un cretino. - provo inutilmente a divincolarmi, prima che l'inglese mi baci in modo tutt'altro che dolce.
Non so cosa mi passi per la testa, ma tutto ciò che mi viene in mente in quel momento è mordergli il labbro. Forse avrò visto troppi film, ma così faccio.
- Puttana! - sputa, mentre del sangue gli sporca il labbro, per poi avvicinarsi pericolosamente a me, stringendomi i polsi.
Mi sta facendo male.
E anche paura, sul serio.
- Alphard, che cazzo fai? - Qualcuno tuona alle nostre spalle, con un tono tanto autoritario da mettere in soggezione anche me.
- Vattene da qui o giuro che ti spacco la faccia. - Harry appare incazzato nero a bordo vasca e sembra parecchio trafelato. Deve averci cercato, perché ha il fiatone.
Ad ogni modo gli sono più che grata, dato che il biondo molla la presa ed esce dalla piscina, passandogli accanto con un'aria altrettanto infuriata.
- Tutto ok? - il cantante cambia espressione, allungandomi la destra. Quindi, afferratami la mano, mi trascina fuori dall'acqua, cercando il mio sguardo con un che di preoccupato.
- Claudia stai bene? - ripete, non avendo ricevuto una risposta.
- Credo di sì. - cerco di fare mente locale, anche se mi sento scossa, mentre mi massaggio i polsi.
In tutto questo il fatto che scarpe e vestito siano totalmente bagnati non aiuta.
- Andiamo al caldo. - mi invita a seguirlo, con un che di premuroso.
- No, non voglio rientrare. Ti prego. - lo supplico, volendomi risparmiare occhiatacce, domande e soprattutto la faccia del proprietario.
Lui sembra capire, perché mi rivolge un sorriso tiepido e un piccolo cenno.
- Vado a prenderti qualcosa di asciutto, non ti muovere. -
Annuisco e mi siedo su un muretto che delimita parte della zona a bordo piscina.

Dopo poco Harry è di ritorno con dei teli, un accappatoio bianco e un bicchiere.
- Quello? - domando, accigliandomi appena, mentre mi sento la testa pulsare. Ho un mal di testa allucinante.
Probabilmente un mix di alcol e freddo.
- Whiskey. Ti riscalderà.. e ti farà sentire meglio. - ammette, quasi timoroso di una mia reazione. - Ti puoi fidare di me. - si affretta ad aggiungere serio.
- Lo so. - mi viene naturale rispondere, mentre afferro l'alcolico, prendendo a sorseggiarlo.
- E quello? Me lo devo mettere sul serio? - sorrido, questa volta riferendomi all'accappatoio che mi porge. Al che, al suo cenno affermativo, mi alzo per infilarmelo, per poi avvolgermi anche nei teli.
- Che giornata di merda. - me ne esco, con uno sbuffo a metà tra il disperato e il divertito. Fortunatamente la bevanda inizia a fare effetto e pian piano inizio a risentirmi più leggera e spensierata.
- Che disperata. - mi canzona Harry Styles con una risata, per poi abbracciarmi e lasciare che io poggi la testa sulla sua spalla.
E fortuna che il trucco di stasera consisteva nel solo mascara, o a quest'ora sembrerei un panda disperato più che altro.

CONFIDENT. | Cristiano RonaldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora