Capitolo 2

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- Due Long Island e un Mojito - è la voce di Nora che ordina al bancone del bar, mentre io e Liv rimaniamo dietro di lei in fila. Quindi, prese le consumazioni, facciamo per tornare in pista mentre So scandalous viene messa a tutto volume nel locale.

Questo prima che un uomo alto e ben piazzato, oltre che completamente calvo, mi afferri il braccio poco elegantemente.
- Tu -
Lo guardo interrogativa e ovviamente presa in contropiede, mentre le mie amiche si fermano, voltandosi a loro volta.
- Si? - replico più scontrosa del previsto, scrollando il braccio per divincolarmi da quella stretta.
Cosa che mi riesce bene, solo perché lui non oppone resistenza.
- Dovresti salire di sopra - mi indica le scale lì accanto, che portano evidentemente al soppalco - hanno richiesto la tua presenza. -
- Hanno? E chi? - ribatto sarcastica, inarcando un sopracciglio, prima di sollevare le iridi sulla balaustra e incrociare gli sguardi penetranti di due ragazzi, che su sono sporti da questa, affrettanosi a sfoderare un sorriso tutt'altro che angelico.
Questione di pochi istanti, prima che colleghi quei volti a quelli dei due calciatori. E se li riconosco io che di calcio non me ne intendo una cippa, è tutto dire.

- Arrivo subito.. - questa volta mi rivolgo a Liv e Nora, che fremono più di me - ma se fra dieci minuti non torno, venitemi a cercare! - sorrido divertita, sebbene mi dispiaccia che loro due non possano salire con me. Insomma, condividiamo sempre tutto, e ora quest'energumeno ha pensato bene di mettersi in mezzo.

Al che, raggiunta la scala di legno che costeggia la parete del locale, mi avvio su per i gradini, sistemandomi con ambo le mani il vestito, in un gesto involontario.
- Se non volete farle scappare le ragazze, vi consiglio di cambiare scimmione. -
Ciao anche a voi, li saluto a mio modo e con un'ironia un po' pungente, non appena raggiungo il soppalco, accennando con la testa al bodyguard che è rimasto a braccia conserte ai piedi della rampa. Questo, per poi lasciar scorrere le iridi su di loro più attentamente, accorgendomi solo ora che in realtà sono in tre ad essere in piedi vicino alla ringhiera. Un quarto è rimasto sul divanetto più indietro.

- Non prenderla sul personale, Sandros sa essere un pezzo di pane. - ride bonariamente il calciatore del Real Madrid dalla chioma riccia e l'aria simpatica, attirandosi un sorriso spontaneo da parte mia.
Peccato che sia l'altro a farsi avanti:
- Neymar - si presenta con un che di strafottente, limitandosi ad ammiccare e senza degnarsi di allungare la destra.
- Su questo non ci piove - scocco la lingua sul palato io, palesemente sarcastica - Claudia - ricambio quella presentazione, prima di rivolgere lo sguardo su gli altri due e allungare il braccio per scambiare le loro strette.
- Marcelo -
- Cristiano -
- Piacere -
- E, Claudia.. - il brasiliano del Barcellona ripete il mio nome e già la cosa mi dà fastidio - Da dove vieni?-
- Sono italiana. - lo informo, limitando al minimo l'interazione con lui.
- Certo che lo sei. - annuisce, per poi scambiare qualche frase in spagnolo con gli amici. Suppongo niente di carino nei miei confronti, date le risate che si fa. Eppure, in tutto questo, mi sento addosso lo sguardo serio di Cristiano Ronaldo, che mi guarda senza scomporsi per quello che gli viene detto, mentre serra la mascella.

- Quindi? - riprendo in mano la situazione.
- Quindi cosa?
- Perchè mi hai fatta chiamare? -
- Ah, quello. Voglio po' di compagnia, semplice - sorride obliquo Neymar, piantando i suoi occhi nei miei, prima di lasciarli scorrere sul mio corpo tutt'altro che discretamente.
- Sei fuori strada, chico - faccio per dire irremovibile - sono sicura che ci siano ragazze più adatte qui in giro. -
- Peccato, prima eri a tuo agio sul cubo. Pensavo ti volessi divertire. -
- Non sono una escort. - ribatto, cercando anche lo sguardo degli altri due.
- Ma io non intendo pagarti -
- E allora siamo tutti d'accordo. Trova un altro buco dove infilare il tuo uccello. -

Sorrido con un che di ambiguo, girando i tacchi e mollandolo lì, mentre vedo con la coda dell'occhio Cristiano cercare di trattenere inutilmente una risata, che fa sorridere pure me mentre mi allontano.

RONALDO's POW
- Complimenti man, ben fatto! - sfotto Neymar, non riuscendo affatto a non ridere, mentre gli tiro una pacca sulla spalla.
- Devi ammetterlo, 1 a 0 per lei - mi segue a ruota Marcelo, scompigliando i capelli del brasiliano.
E rimango così, quasi contento per la risposta di quella ragazza, mentre la seguo con la coda dell'occhio scendere la scalinata.

CONFIDENT. | Cristiano RonaldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora