La metro sfreccia lungo le gallerie, immersa nel silenzio della tarda ora, e io lascio vagare le iridi lungo il vagone per qualche istante, prima che il mio sguardo si soffermi sul riflesso di noi tre sul finestrino di fronte.Osservo Eleonora e Livia che scherzano tra loro e un sorriso spontaneo si fa strada sul mio viso. Voglio davvero bene a quelle due fogonate, abbiamo passato gli ultimi tre anni della nostra vita come culo e camicia e andiamo d'accordo su tutto.
Tutto tranne i ragazzi, ma questo è un bene, oltre ad essere un'altra storia.Siamo tre belle ragazze, niente di raro e mozzafiato, ma insieme ci potenziamo. Liv, con i capelli tinti di un rosso scuro e gli occhi cristallini, viene spesso scambiata per una londinese doc; Nora ha dei lunghi capelli biondo cenere e gli occhi del colore del miele e poi ci sono io: la classica ragazza mediterranea, dai tratti marcati, i capelli neri e gli occhi a mandorla di un castano screziato di verde, troppo fine per essere notato.
Insomma, ovunque andiamo siamo la mora, la bionda e la rossa. Ci piace farci notare e la cosa non ci ha mai dato problemi, sappiamo quando non oltrepassare il limite. Siamo solo tre ventunenni con una vita davanti e un miliardo di possibilità, tutto qua.[...]
Terminata la lunga coda davanti al locale, ci dirigiamo immediatamente al suo interno, dopo aver lasciato i cappotti al guardaroba.
- Casa dolce casa - sorride Nora, gettando un'occhiata intorno.
Siamo al Ministry of Sound, ancora una volta.
Avanziamo sulla pista da ballo con una certa disinvoltura, mentre cerchiamo facce conosciute attorno. E la cosa sarebbe abbastanza improbabile, se non fosse che a Londra c'è il mondo. Sempre.
- No va beh, ragazze seguitemi! - richiamo l'attenzione delle altre, accennando con le iridi al dj che suona dalla postazione centrale.
- Sarebbe? - domanda Liv, rifilandomi un'occhiata perplessa.
- Suona sempre all'E42 - cito la discoteca romana in cui ho più o meno piantato la tenda in quest'ultimo anno. - Ci conosciamo, tranquilla - aggiungo con un sorriso, a tranquillizzarla, mentre salgo su una pedana rialzata, raggiungendo in poco la consolle.
Nulla di strano se in questo gesto mi attiro lo sguardo di molti.
- Bernard! - sfodero un bel sorriso di quelli diplomatici, non appena incrocio lo sguardo dell'uomo.
- Ehi bellezza! Cosa ci fai qui? - mi sorride, colto evidentemente di sorpresa, mentre si sporge per darmi due baci. E no, ci conosciamo più che altro di vista, tant'è che sono certa non si ricordi nemmeno il mio nome.
Ma pazienza, sono certa di poter convivere con la cosa.
Quindi, dopo qualche scambio di battute, io e le altre rimaniamo sulla postazione rialzata a ballare, mentre Bernard fa risuonare i nostri nomi al microfono.RONALDO's POW
Lascio vagare lo sguardo sulla pista sottostante, mentre rimango appoggiato con gli avambracci alla ringhiera del soppalco che porta al privè. In quel casino di gente la mia attenzione viene catturata da una ragazza con un vestito bianco che riflette le luci stroboscopiche della discoteca. E non sembro essere l'unico ad averla notata, dati gli sguardi che si attira dai ragazzi in pista e i commenti del mio amico che non tardano ad arrivare:- Che bambola. Potrei quasi darci una ripassata. - Neymar mi si è avvicinato, adocchiando la ragazza dai capelli neri che ora sta parlando con il dj. È ovvio che i due si conoscano e io rimango in silenzio a studiarne gli atteggiamenti, mentre il coglione a lato si mette a ridere - Anzi, sai che ti dico? Voglio fare tripletta! - aggiunge infatti, riferendosi ovviamente alla bionda e alla rossa con lei, mentre non accenna a distogliere quello sguardo poco promettente dalle tre.
- Queste ci sono abituate a frequentare un certo tipo di gente, credimi. Non ci diranno di no. - termina, dandomi una pacca sulla spalla che mi fa uscire una breve risata, per poi tornare al divanetto dagli altri.
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CONFIDENT. | Cristiano Ronaldo
Fanfiction« What's wrong with being confident? » « Nulla, basta che tu non lo sia più di me »