Capitolo 14: il suo sorriso

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Diventerò tua amica ad ogni costo, erano queste le parole che Isabel ripeteva a Petra mentre facevano il giro della città.
L'aveva trascinava di qua e di là, stringendole la mano senza l'asciarla per un solo istante.
Petra non capiva, perché questa persona vuole essere mia amica? Pensava.
Non capiva perché era così tanto interessata a lei.
Le due bambine erano sedute su un piccolo ponte.
Quella parte di città era isolata, per questo decisero di starsene lì.
Petra voleva stare in tranquillità, ed invece Isabel voleva stare da sola con la sua nuova amica.
"Che bello, vero?" disse Isabel guardando all'orizzonte.
"Cos'è bello?" le domandò Petra con lo sguardo rivolto verso il basso.
"Questo" gli rispose "stare vicino a te".
Petra iniziò a fissarla talmente intensamente da far girare Isabel verso di lei.
Le regalò uno di quei sorrisi, che Petra in quel momento amava.
Era ipnotizzata da quel sorriso.
A Petra sembrava ironico, non capiva se quello che stava vivendo era reale o faceva parte della sua immaginazione.
Le strade erano isolate, non c'era anima viva.
"Vieni Petra" Isabel le porse la mano per aiutarla ad alzarsi "ti porto in un posto".

~

Aspettava.
Ormai era rimasto solo in quella stanza buia e fredda, ma a Levi non importava.
Tutti dormivano, perfino Hanji si era addormentata sulla sedia della sua scrivania.
Quella idiota, aveva ripetuto per tutto il tempo che avrebbe seguito questo 'caso' fino alla fine e adesso stava russando.
Ma per lui, in quel momento, esisteva solo lei.
Non si curava delle palpebre pesanti, non si sarebbe addormentato.
Avrebbe aspettato che quella piccola testa ramata si sarebbe alzata da quel cuscino e da quel lettino scomodo.
Era stato attento ad ogni suo piccolo movimento.
I suoi occhi erano fissi su di lei, se Petra fosse stata cosciente si sarebbe sicuramente sentita in imbarazzo.
Levi si concesse un piccolo sorriso all'immagine di lei con le guance rosse e le labbra che creavano uno di quei magnifici sorrisi che tanto amava.
Non aveva mai dato importanza ai sorrisi, per lui era solo un movimento dei muscoli facciali.
Ma il suo era diverso.
Era speciale.
Era unico.
Quanto aveva odiato quel sorriso, lo odiava perché lo amava troppo.
Era una meraviglia ai suoi occhi, una meraviglia che voleva anzi doveva tenersela solo per lui.
Nessuno doveva rubarle Petra. Nessuno.
Ormai era sua.

"Auruo le ha chiesto di uscire" disse Levi all'amico Erd, bevendo un bicchiere di scotch.
"Lo so" disse Erd bevendo a sua volta "te l'avevo detto, dovevi dirgli prima che ti piace".
"Lei non mi piace" controbatté irritato Levi da quella affermazione.
"Beh il suo sorriso sì" continuò Erd finendo il contenuto del suo bicchiere.
"Cosa stai blaterando, abbiamo quasi dieci anni di differenza" disse Levi finendo anche lui l'alcol.
"L'età non ha importanza" concluse infine Erd.

Erd lo sapeva.
Sapeva che le piaceva.
Che era innamorato di lei.
Lo aveva capito da come la guardava durante gli allenamenti e le spedizioni.
Levi la guardava da quando era entrata nella sua squadra.
Era geloso di Erd, Gunther e di Auruo. Loro potevano comportarsi come amici con lei.
Invece lui era il suo Capitano.
Non poteva esserci altro, solo il rispetto e l'ammirazione che un sottoposto in genere prova per un suo superiore.
Una delle tante regole del regime era: è severamente proibita una relazione tra un soldato ed il suo capitano.
I soldati, soprattutto quelli che si univano alla Legione Esplorativa, avevano donato corpo e anima all'intera umanità.
Non potevano curarsi di una singola persona al mondo.
Per lui questo non aveva più nessuna importanza.
L'aveva baciata e l'avrebbe rifatto.

~
Per l'immagine ringrazio esdeath28 💕
Spero che il capitolo vi piaccia, il prossimo sarà un po' speciale.

-SC

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