Capitolo 11: pentita

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Da quando erano ritornati all'interno delle mura, Petra non disse una parola.
Era cosciente di quello che succedeva intorno a lei, ma si vergognava per quello che aveva fatto.
Aveva messo a rischio la vita dei suoi compagni e, per poco, Mikasa poteva rimetterci una gamba:

Tutte le truppe si ritrovarono in uno spiazzo, Levi appoggiò Petra su un carro rimanendo al suo fianco.
Eren uscì dalla foresta con Mikasa tra le mani ed, essendo ancora un gigante, alcuni soldati si infastidirono in sua presenza.
Eren, non dando importanza alle loro occhiatacce, diede Mikasa nelle braccia di un soldato che la depositò su un altro carro.
Nel frattempo uscì dal corpo del gigante in cui si era trasformato e, quasi alla velocità della luce, andò da Hanji che stava controllando la gamba di Mikasa.
"Allora, è tanto grave?" domandò preoccupato Eren.
"Dobbiamo medicarla al più presto, oppure saremmo costretti ad amputargliela" detto questo Hanji salì sul suo cavallo, come tutti quanti, per poi dirigersi verso casa.

Per fortuna la gamba di Mikasa venne medicata in tempo e si sentì molto meglio, però gli ordinarono di mettersi a riposo.
Ovviamente si oppose, ma Eren riuscì a farle cambiare idea.
Lo faccio solo per te pensò Mikasa.
Petra non aveva il coraggio di andarle a chiedere scusa, aveva paura.
Paura che non l'avrebbe perdonata.

Era seduta su un muretto nei pressi della casa quando Levi la trovò.
Con lo sguardo triste, quasi sul punto di piangere, se ne stava lì tutta sola immersa nei suoi pensieri.
Il Capitano si sedette al suo fianco, senza dire una sola parola, semplicemente voleva stare vicino a lei.
Cercava di darle conforto con la sua presenza.
"È colpa mia" disse Petra all'improvviso.
"No" affermò sicuro Levi, non avrebbe mai dato la colpa a colei che forse amava.
"Si invece...è colpa mia e di quel-" si fermò Petra sperando che Levi non abbiamo sentito cosa aveva detto alla fine, ma al Capitano non sfuggiva mai niente.
"E di chi?" gli domandò.
Petra di certo non poteva dirgli di essere perseguitata da una persona che solo lei riusciva a vedere, l'avrebbe presa per una pazza.
"Mia e basta" gli rispose alzandosi da quel muretto per rientrare in casa.

Il comportamento strano della ragazza fece insospettire non poco Levi: cosa mi stai nascondendo ragazzina?

~

Si fermò davanti alla stanza di Mikasa, non sapevo cosa fare: entrare o non entrare?
La porta era socchiusa, quindi decise prima di sbirciare al suo interno.
Mikasa era appoggiata allo schienale del letto, la testa china, lo sguardo cupo e le mani che stringevano il lenzuolo.
Petra decise di andarsene, ma poi successe una cosa che non si sarebbe aspettata.
"Petra, sei tu?" Mikasa le aveva parlato "so che sei tu, puoi entrare?" nel suo tono di voce non c'era rabbia, sembrava di più una richiesta.
Petra entrò nella stanza, notando che mancava Eren.
Strano, pensò, da quando Mikasa si è fatta male è sempre qui.

Mikasa fece cenno di sedersi sulla sedia vicino al letto.
Si vedeva che Petra non era a suo agio in quella situazione, questo non sfuggì a Mikasa.
"Volevo solo dirti di non sentirti in colpa per quello che è successo" la rassicurò "comprendo ciò che ti è successo, è capitata la stessa cosa anche a me".
Mikasa ripensò alla morte dei genitori biologici, di come stava per essere venduta e come Eren l'ha salvata.
Anche lei, quando arrivò l'altro uomo, si immobilizzò davanti al pericolo.

"I-io...non so come scusarmi" disse Petra, riscuotendo Mikasa dai suoi pensieri "è solo che, da quando mi sono svegliata, succedono cose strane e non so se sono solo io oppure anche gli altri ma..." non aveva la forza di continuare, le lacrime solcarono il suo viso e i singhiozzi iniziarono ad avere la meglio su di lei.
"Secondo me, Petra, dovresti parlare invece di tenerti tutto dentro" gli consigliò Mikasa.
Aveva ragione, avrebbe dovuto parlare con qualcuno, ma non con lei.
Per quanto fossero diventate amiche aveva bisogno di un'altra persona, di una persona che la aiutasse con il suo problema nella testa.

E sapeva già a chi rivolgersi.

~
Questo capitolo non è granché, ma da adesso in poi accadranno molte cose belle.
Se ci riesco, ho intenzione di pubblicare una volta a settimana.
Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto e niente.
Ciaoo.

-SC

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