incertezze

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Entrai nel Tardis.
Il dottore mi guardò
-che c' è ti aspettavi l' ennesimo "è più grande all' interno"?-
-veramente si-
Sorridemmo entrambi.
Io giravo intorno alla console e accarezzano ogni parte, mentre il dottore stava in piedi, con le mani nelle tasche dei suoi pantaloni e mi guardava sorridente.
-io sò guidarlo, il Tardis, non sò come, è come se lo sapessi da sempre-
-vuoi guidare tu?-
-tu dimmi dove dobbiamo andare-
Facemmo una piccola risata
-Bene andiamo allora-

ALLONS-Y!

-non mi hai detto che tipo di alieno stiamo cercando.
Ti prego dimmi che non è un Daleck-
-per fortuna no, è un Sontaran-
-ok facile-
Presi un martello appoggiato lì vicino
-ci servirà questo.
Siamo arrivati-
-bene, andiamo allora. Dovremmo essere in un cantiere.
-allora tu lo distrai e io lo colpisco-
-perché? Tu lo distrai e io lo colpisco-
-il martello ce l' ho io-
-ma tu non sei un signore del tempo-
-tu parli troppo dottore-
-già me lo dicono spesso.
Daccordo questa volta facciamo come dici tu-
-questa volta?-
-non vuoi venire con me?-
-tu ha circa mille anni, non sai nemmeno quanti ne ho io-
-quanti ne hai?-
-undici-
-ma tu mi conosci e sei brava con gli alieni, l' età non conta-
-non è solo questo, io sò il tuo futuro, non posso viaggiare con te con tutto il peso addosso e non potrei confidarmi con nessuno, soprattutto non con te-
-e perché no?-
-spoiler-
-giusto-
-ma ora non voglio pensarci andiamo da quel Sontaran-
-d'accordo andiamo-
Diedi una martellata al Sontaran
e tornammo al Tardis.

IO E IL DOTTORE |doctor who| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora