ritorno da te

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Dieci anni/cinque minuti dopo

Aspettai il dottore per dieci lunghi anni e mantenni vivo il suo ricordo.

Il giorno in cui il dottore tornò fu la notte del mio compleanno.

Stavo dormendo nel mio letto quando vengo svegliata dal suono del Tardis, a quanto mi mancava.
Il dottore aveva parcheggiato nella mia stanza, e lui era lì, davanti al mio letto, appoggiato al Tardis.
-dottore...-
-ciao-
Mi alzai dal letto e lo abbracciati con tutta la forza che avevo e lui ricambiò.
Continuando ad abbracciarci cominciammo a parlare
-mi sei mancato-
-sei cresciuta-
-nessuno vuole farlo, vero?-
-già hai ragione-
Ci staccammo
Andai verso il Tardis
-la mia cabina blu preferita-
Facemmo una piccola risata,
-tua madre sa che sono venuto?-
-l' ho avvertita, se non mi trova é perché sono con te.
Volevo chiederti, hai scelto questo giorno per un motivo specifico?-
-veramente no, perché?-
-oggi è il mio compleanno-
-auguri!-
Mi disse abbracciandomi.
-andiamo?-
-andiamo-
-eravamo rimasti a Pirovidia-
-allora Allons-y-
-Allons-y-
Enttammo nel Tardis e cominciammo a parlare di quello che ho fatto in questi dieci anni.
-cosa hai fatto in questi dieci anni?-
-ho finito la scuola, ho conosciuto persone e ho cercato di usare ogni mezzo possibile per ricordarmi di te-
-fa strano rivederti con dieci anni in più, ma solo dopo cinque minuti-
-cinque minuti per te, per me sono stati davvero dieci anni.-

Atterrammo

Providia era bellissima, il cielo era di un blu-viola metallico con tre soli che bruciavano all' orizzonte, con il mare di un azzurro chiarissimo quasi bianco in certi punti.
L' erba profumata di menta e i fiori erano di un blu scuro quasi nero, tutti quanti e muovevano i loro petali quando calava la notte.

Fù una giornata meravigliosa, completa, ma io non volevo dormire.
Tornati da Pirovilia sarei dovuta andare a dormire ma pensavo:
" ho aspettato dieci anni il tuo ritorno, stanotte rimarrò sveglia a guardati, mio adorato Signore del tempo."
Mi sedetti lì, a guardarlo e a pensare.
" o dottore sei così solo, anche se non lo ammetti, lo dicono i tuoi occhi, il tuo popolo non c' è più, tu sei l' ultimo signore del tempo, l' unico signore del tempo che potrei mai arguta fino in capo al mondo e l' unico uomo che potrei mai amare"
-a cosa pensi?-
Mi alzai e lo abbracciai, senza motivo
-come mai questo abbraccio?-
-...-
-c' è qualcosa che non va?-
Cominciai a piangere in silenzio e strinsi di più.
-Sara, cosa c' è? Perché piangi-
-sono lacrime di gioia-
-...-
-mi sei mancato così tanto, il mio dottore solitario-
Smettemmo di abbracciarci ma eravamo a pochi centimetri di distanza ci tenevamo le mani, guardandoci negli occhi.
-non so come farei senza di te-
Il dottore mi sorrise e io ricambiai abbassando testa, poi il dottore si allontanò per cominciare a smanettare con la console del Tardis.

IO E IL DOTTORE |doctor who| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora