Era mattina, mi sono svegliata con il rumore assordante della sveglia di Chiara che non finiva più di suonare, ne aveva messa una ogni minuto che passava (odio quando fa così).
Fatto sta che erano le 7:00 in punto e alle 7:30 dovevamo scendere a fare colazione.
La notte eravamo andate a dormire verso l'una, eravamo stanche morte, ma cariche per giocare la nostra prima partita.
Scese in sala, appena entrata, lo vidi, era seduto al tavolo con i suoi compagni di squadra ed aveva già finito di mangiare.
Tipo mattiniero il ragazzo.
Presi un bicchiere di succo all'arancia rossa e mi sedetti al tavolo, girandomi, a volte, per vedere di cosa parlava con i suoi amici.
Ogni tanto vedevo che i suoi occhi si incrociavano con i miei, stupiti per il fatto che lo stessi guardando, ed a quel punto mi giravo di scatto e continuavo
a mangiare, per non dare nell'occhio.
Finita la colazione, salimmo tutti su, ognuno nelle proprie camere, per cambiarci e metterci la divisa da gioco.
Intanto in camera nostra erano venuti Alessio e Domenico, con i quali ci siamo messi a giocare un po' con il pallone che avevo portato da casa.
Quando scendemmo io, Chiara e Alice erano già tutti giù nella hall, uscimmo dall'albergo, caricammo tutti i borsoni sul pullman e partimmo per il palazzetto, dove avremmo giocato contro Roma 86 la semifinale del campionato.
YOU ARE READING
Nessuno al di fuori di noi #Wattys2018
Storie breviQuesta storia sarà il mio punto di riferimento. Un modo per liberarmi, per poter parlare con qualcuno. È, diciamo, la storia del mio vero "primo amore" se così lo si puó definire. E niente, spero vi piaccia, soprattutto perché, essendo successo a m...