[In foto Vince]
{Pov Sam}
Quel pomeriggio lo passai a giocare con Oliver, il più piccolo dei tre, adoravo quel bambino era una copia in miniatura di Vince, gli stessi capelli, gli stessi occhi e pure lo stesso vizio di passarsi le piccole manine tra i capelli quando è nervoso o stanco.
Mi portò in camera sua e mi fece vedere tutti i suoi giochi e si lamentò pure quando Sebastian venne a chiamarlo per fare merenda
-Può farmi Sam la merenda?- disse il bambino guardandomi con gli occhi da cucciolo, Sebastian mi guardò e io ridendo annuiiVerso le 18:30 Axel mi avvisò che saremmo rimasti li a mangiare per "festeggiare i futuri sposi" come aveva detto lui.
Mentalmente ringraziai me stessa per essermi vestita decentemente (non che jeans e camicetta siano dei vestiti fantastici, ma almeno non erano una tuta da ginnastica!) e andai in cucina per vedere se qualcuno aveva bisogno di una mano per qualcosa;
-Marissa ha bisogno di una mano?- cercavo di non essere d'intralcio
-Oh no cara, stai tranquilla- mi rispose la donna con un sorriso -Anzi, aspetta un'attimo...- smise di mescolare ciò che stava cucinando e si avvicinò alla porta -...Vince! Vieni qui per favore?- dopo mezzo minuto lo vidi entrare dalla porta,
si era cambiato da prima, ora indossava una canottiera bianca con delle stampe, un paio di jeans neri e delle Vans; rimasi per un po a fissarlo, la canottiera per quanto coprisse gli addominali risaltava i già perfetti muscoli delle braccia.
-Porta Samantha a fare un giro della casa, voglio che si senta come a casa sua-
Io a quelle parole mi irrigidii e guardai Vince anche lui aveva i muscoli tesi e con un cenno della testa si avviò per andare su per le scale.Arrivati al piano superiore si fermò e mi prese per mano a quel tocco una scarica partì dalla nostra mano intrecciata fino ad arrivare al mio bassoventre
-Dio bambolina, mi mancava prenderti per mano- disse quasi sussurrando, io mi avvicinai e lo abbracciai mettendo il viso sull'incavo del suo collo respirando il suo profumo
-Mancava anche a me abbracciarti e sentire il tuo profumo- risposi io contro il suo collo.
Lui mi strinse a se e io, come se fosse il gesto più naturale del mondo, con un piccolo slancio incrociai le gambe dietro la sua schiena; lui rise e mise le mani sul mio fondoschiena per tenermi su; strinsi la presa quando lui cominciò a camminare per il corridoio fino a fermarsi davanti ad una porta in legno scuro
-Questa è la mia camera- disse, io notai che avevamo saltato tutte le altre, dato che era l'ultima porta a destra di tutto il corridoio. Quando aprì la porta spalancai la bocca
Dire enorme sembrava quasi un'offesa
Era tutta dipinta di bianco e blu e sulle mensole attaccate ai muri era pieno di foto e trofei, il suo letto a due piazze stava esattamente al centro della stanza e attaccato al muro dietro al suo letto c'era una canottiera da Basket con il numero 7, di fianco alla finestra campeggiava un'enorme libreria piena di libri di tutti i tipi, dai fantasy come Harry Potter e il Signore degli Anelli ai libri di scuola sulla fisica e sulla matematica. Esattamente dall'altra parte della stanza c'era una porta
-Quello è il bagno- disse capendo i miei pensieri
Scesi dalle sue braccia e cominciai a farmi un giro per la stanza...{Pov Vince}
Ho sempre odiato le persone che entrano in camera mia e toccano ovunque, ma lei no, lei sembrava essere fatta apposta per stare li.
Si diresse verso la libreria e con un dito toccò le copertine, quasi come se fossero di cristallo e ad un tratto si fermò su un libro tirandolo fuori
-Tu hai letto Colpa delle Stelle?- mi chiese perplessa io annuii e mi avvicinandomi a lei le indicai anche tutti gli altri, c'erano Cercando Alaska, Città di Carta, Theorema Catherine e anche l'ultimo uscito Let it Snow...
Quando lo vide le si illuminarono gli occhi
-Potresti prestarmelo? Io devo ancora leggerlo- mi chiese mettendo giu Colpa delle Stelle
Io lo presi e glielo diedi -Io però voglio il pagamento anticipato- dissi sfoderando un sorriso e lei ridendo si avvicinò a me e mi diede un casto bacio sulle labbra.
Quando si staccò io la presi a mo' di sacco di patate e la buttai sul letto lei ancora con il libro in mano abbracciò uno dei due cuscini e fece un respiro profondo
-Potrei stare qua in eterno- sospirò chiudendo gli occhi e io mi buttai di fianco a lei cingendo con un braccio i suoi fianchi e attirandola a me.Venni svegliato da mia madre che urlava dal piano di sotto -RAGAZZI! VENITE È PRONTA LA CENA!-
Non ci potevo credere, ci eravamo addormentati entrambi, alzai la testa e guardai l'ora, erano le 20:15, con una mano cominciai ad accarezzare la faccia di Sam
-Bambolina, è ora di alzarsi, la cena è pronta- lei mugugnò e aprì gli occhi, si girò le lentamente verso di me stiracchiandosi e mi sorrise
-Stavo così bene tra le tue braccia, è un peccato doversi alzare- disse prima di darmi un lieve bacio,
io sorrisi e la abbracciai -lo so, ma è ora di cena e se non ci sbrighiamo, conoscendo mio e tuo fratello non troveremo nulla da mangiare- dissi prima di tirarla su.
Lei si alzò dal letto e mi prese per mano -Hai ragione, muoviamoci- disse prima di trascinarmi giu per le scale; arrivati davanti alla porta del salotto si fermò e si girò verso di me e mi diede un bacio per poi lasciarmi la mano, mettersi a posto i capelli color carota e passare oltre la porta.~ ~ ~ ~ ~ ~
Verso le 23 i genitori di Sam decisero di andare a casa
-Meglio andare, che domani è già Lunedì- disse il signor Wide alzandosi da divano e facendo alzare anche la moglie.
Io mi alzai con loro e li salutai stringendo la mano ad entrambi
-Oh cavolo! Mamma, ho dimenticato di sopra la borsa!- Sam si era schiaffata una mano in fronte
-Marissa, posso andare a prenderla?-
mia madre le sorrise -Certo cara, Vince vai con lei e aiutala a cercarla- mi disse e senza aspettare altro seguii Sam su per le scale.
Arrivata in camera mia prese la borsa dalla scrivania e venne verso di me e mi baciò
-Sei astuta bambolina- le dissi sorridendo
-Pur di baciarti...- disse lei baciandomi di nuovo, sta volta però la strinsi a me e lei mise le mani sulla mia nuca approfondendo il bacio;
amavo il suo sapore, sapeva di menta e di Coca Cola che aveva bevuto a cena.
Ci staccammo per prendere fiato e lei mi fece un sorrisetto malizioso
-A domani professore- mi salutò marcando l'ultima parola e detto questo corse giu dalle scale e se ne andò...
STAI LEGGENDO
Mi sono Innamorata del Prof.
Teen FictionLui sorrise malizioso e si avvicinò ancora di più "L'ho capito che ti piaccio" disse con un leggero ghigno posando i suoi occhi azzurri sui miei "Ma non dica cavolate!" risposi alzando gli occhi al cielo e arrossendo "Invece si, te lo leggo negli o...