Esistono tante cose che non si sopportano... il cetriolo dentro al hamburger del McDonald's, quando durante un giorno di pioggia una macchina ti lava con l'acqua sporca di una pozzanghera, quando con l'eye-liner, fai la linea destra perfetta e quella sinistra che è una merda, oppure quando la fetta biscottata con la nutella ti cade a faccia in giù sul tavolo;
Ma la cosa che odio di più è quando stai dormendo divinamente, sotto le coperte calde, con la testa appoggiata ad un comodissimo cuscino e vieni svegliato da qualche insulso rumore, in questo caso il rumore del traffico londinese.Appena aprii gli occhi dovetti sbattere le palpebre un paio di volte a causa della luce che filtrava leggera dalle pesanti tende bordeaux;
sbuffai quando ancora una volta sentii quei maledetti clacson provenienti dalla strada proprio di fronte all'hotel mormorai qualche imprecazione e una volta alzata mi vestii velocemente con un paio di leggins, una maglietta e una felpa larga e lunga che mi copriva il sedere, ero indecisa se rimanere in camera o andare giù, perciò alla fine, sentendo il mio stomaco brontolare optai per andare a far colazione.Una volta arrivata in sala trovai alcuni miei compagni di classe e la professoressa LiYu che parlava con il direttore dell'albergo, non appena mi vide salutò cordialmente il direttore e si avvicinò;
io le sorrisi avviandomi verso il tavolo con le cose da mangiare affrettandomi ad appoggiare un cornetto con l'albicocca sul piatto insieme ad una scodella con dello yogurt e dei cereali
Mi guardai meglio in giro notando che nemmeno Vince era ancora sceso, anche se conoscendolo sapevo che era una persona parecchio mattiniera.-Ehm, Samantha possiamo parlare un attimo?- venni risvegliata dai miei pensieri quando vidi la prof parlarmi con un sorriso, io le sorrisi di rimando e annuii
-Beh, ho notato che tra te e il professor Kowalski c'é del feeling...-a quelle parole sbiancai, come cazzo aveva fatto a saperlo?!
Lei probabilmente, notando il mio cambio ci colore improvviso mi rassicurò -Tranquilla, non c'è alcun problema, capisco come ti senti...- io la guardai stranita e la bloccai
-In che senso scusi?- lei mi sorrise maliziosa mentre ci accomodavamo al tavolo
-Beh, diciamo che la mia storia é molto simile alla tua...- io sgranai gli occhi e lei scoppiò a ridere -...ho avuto una storia con un mio professore si.- disse per poi metteremin bocca un pezzo di brioches
-che é successo?- chiesi curiosa -se posso saperlo ovvio- aggiunsi per evitare di sembrare impicciona e scortese;
lei sorrise e annui con la testa mandando giu un sorso di cappuccino-Lo incontrai in terza superiore, facevo il liceo linguistico esattamente come te, però ad Annapolis, (N/A: capitale del Maryland, regione degli USA che confina con la Virgina, Washington D.C, Pennsylvania e Delaware) era il mio professore di filosofia del linguaggio.
Quando ero giovane ero una ragazzina molto timida e insicura, cercavo di essere sempre invisibile, un po come te, mentre lui era alto e muscoloso, capelli neri e occhi verde smeraldo, tutte le professoresse si scioglievano solo a vederlo e anche molte alunne gli sbavavano dietro, aveva 24 anni quando lo conobbi, si chiamava Cole Jonas, era molto bravo e nella sua materia andavo abbastanza bene;
quando però mia nonna morì io ebbi un grosso calo in quasi tutte le materie e lui fu il primo ad accorgersene, mi chiese di incontrarci nel suo ufficio per discuterne e quel giorno cominciammo a parlare e a conoscerci...
Era sempre gentile con me e mi aiutava un sacco, alla fine mi innamorai di lui anche se sapevo che era un mio professore e sarebbe stato tremendamente sbagliato, infatti non dissi nulla cercando di nascondere agli altri e sopratutto a me stessa i sentimenti che provavo per lui.
Lo ebbi come professore sia in quarta che in quinta, in tutti e due gli anni feci di tutto per ripagarlo dei suoi sforzi nell'aiutarmi: ero sempre preparata, studiavo e svolgevo sempre gli esercizi e lui ovviamente se ne accorse.Alla fine del quinto anno, alla festa per il diploma mi tirò in disparte dai miei amici e mi confessò che mi amava e che finalmente ora che avevo finito la scuola saremmo potuti stare insieme senza correre rischi.
Io, quando finì di parlare, gli saltai addosso ricambiando lo stesso amore che lui mi aveva appena donato...-Io la stavo ascoltando con occhi sognanti quando mi venne un dubbio
-Prof, ma ora, quel professore, che fine ha fatto?- lei sorrise e tirò fuori il cellulare e dopo una manciata di secondi li girò verso di me, sullo schermo un uomo sui 45 anni, con due stupendi occhi verde smeraldo stava sorridendo alla macchinetta fotografica mentre abbracciava due bambine dagli occhi leggermente a mandorla e una donna dai capelli neri e il sorriso dolce
-Lui è diventato mio marito, non che padre delle mie due bambine-
A quella frase non riuscii a trattenere un enorme sorriso lei mi strinse la mano e mi guardò negli occhi
-Qualsiasi cosa accada non ti scoraggiare perché siete giovani, come lo eravamo io e Cole, vi amate nonostante la differenza di età e il rischio di essere scoperti.- e detto questo si alzò e se ne andò ad appoggiare il piatto sporco sulla tavola del buffet scomparendo subito dopo dietro la porta del saloneIo finii la mia brioches e la mia spremuta d'arancia ripensando alla sua storia, continuavo a immaginare cosa sarebbe successo se come a lei anche per me e Vince sarebbe finita allo stesso modo.
Un immagine ben chiara si formò nella mia mente: Io, Vince e due bambini, un maschio e una femmina, sul giardino di casa nostra a giocare e divertirci.Il maschietto con le labbra rosse, gli occhi azzurri e i capelli color carota e la femmina con i capelli marroni e gli occhi azzurri, contornati dalle lentiggini;
diventai tutta rossa quando Taylor e Christian, Jack e Letitia mi si pararono davanti ridendo per il mio sorriso ebete;-Come mai questo sorriso?- mi chiese Chris sorridendomi malizioso, io mi alzai di scatto raccogliendo le mie cose della colazione
-Nulla, vado su un attimo, a dopo ragazzi- e dopo aver appoggiato tutto corsi su per le scale fermandomi davanti alla camera di Vince, stavo per bussare alla porta quando notai che era socchiusa;
Feci per spingerla un po per entrare ma si spalancò di colpo...davanti di me apparì Kimberly che mi sorrise maligna per poi con una spallata superarmi e scendere le scale da cui ero appena salita...I miei occhi si riempirono di lacrime,
Che ci faceva Kimberly in stanza di Vince?
La mia vista era appannata e alcune lacrime cominciavano già a rigarmi le guance;
il mio cuore fece un tuffo quando vidi Vince uscire dal bagno a petto nudo e con solo un asciugamano in vitaCosa avevano fatto?!
Non appena mi vide davanti alla porta mi sorrise che però si spense quando vide che stavo piangendo; io completamente distrutta e con mille immagini per la testa corsi verso la mia camera e mi chiusi dentro.
In quel momento l'unica cosa che volevo fare era solamente piangere.•Spazio Autrice•
👽👽👽 (adoro quest' emoji)
Odio Kimberly...
Posso odiare un personaggio che io stessa ho creato? Boh, spero di si...
Anyway, fatemi sapere che ne pensate
Buonanotte a tutti🦄🐧
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Mi sono Innamorata del Prof.
Teen FictionLui sorrise malizioso e si avvicinò ancora di più "L'ho capito che ti piaccio" disse con un leggero ghigno posando i suoi occhi azzurri sui miei "Ma non dica cavolate!" risposi alzando gli occhi al cielo e arrossendo "Invece si, te lo leggo negli o...