Capitolo 1

2.4K 92 4
                                    

Il mio nome è Abril Simeone, e si per chi se lo sta chiedendo sono la figlia dell'ex-calciatore e attuale allenatore Diego Simeone. E a volte odio esserlo. Non perché odi mio padre, anzi nulla di questo, è solo che molte volte penso che le persone mi circondano solo per questo: perché sono la figlia di Diego Simeone.

Il mio scopo nella vita è di trionfare per essere solamente me stessa e non perché ho un cognome cosi famoso.
(...)

Mi alzai dal letto un lunedì mattina, alle 06:29 per essere precisi.
Maledetta scuola!
La prima cosa che feci fu una doccia molto rapida poiché non avevo molto tempo.
-Buongiorno- dissi ai miei genitori e ai miei fratelli mentre facevano colazione.
-Buongiorno- mi dissero all'unisono
Mia madre mi preparò una tazza di tea e me la mise davanti.
-Ragazzi devo dirvi una cosa molto importante- disse mio padre.
-Che succede?-
-Ho avuto un'offerta da un'altra squadra-
-Ma è grandioso papà!- gli dissi sorridendo, ma appena vidi la sua faccia gli chiesi prontamente -È una buona cosa, vero?-
-Si Abril, è una cosa molto buona. l'Atletico Madrid è una squadra molto importante-
-Atletico Madrid?- chiesi confusa. -Ma papà è in..- non terminai la frase che mio padre prontamente rispose
-Spagna-
In tutto ciò mia madre se ne stava zitta, senza prendere parola nel discorso finché disse -Andiamo in Spagna, andremo a vivere a Madrid, Abril-
-Papà ma io e Giovanni non possiamo venire, che succederà con la squadra?!- Disse il mezzano dei miei fratelli, Gianluca.
-Voi siete già grandi e autosufficienti per vivere qui, da soli-
-Quindi anch'io posso restare?-
-No Abril-
-Perchè no?! Io e Gianluca abbiamo la stessa età!-
-Lui gioca in una squadra tu no. Partire no domani, mi dispiace.- disse mio padre con una faccia triste.

Conosco il perché di quella faccia. Lui è un ex-calciatore di 45 anni e da quando io ne ho 7 non abbiamo mai preso in considerazione l'idea di andarcene dall'Argentina. La sua carriera finì 10 anni fa, io avevo 7 anni. Mio padre decise di finire la sua carriera da giocatore professionista, qui in Argentina. Lo fece per me e per i miei fratelli. Mio padre mise in disparte una della cose che più amava solo perché noi potessimo crescere nel nostro Paese d'origine. Sette mesi dopo il suo abbandono diventò allenatore.

Martedì

I miei fratelli ci accompagnarono all'aeroporto. È la prima volta che staremo cosi lontani per tanto tempo e fa tanto male.
-Mi mancherete moltissimo- dissi abbracciandoli.
-Anche tu ci mancherai. Comportati bene e niente ragazzi- disse Giuliano guardandomi seriamente
-Ciao Nana, qualsiasi cosa succeda mandami un messaggio, intesi?!- disse Gianluca.
Mentre i miei genitori salutavano i miei fratelli salutai le mie amiche, anche loro mi mancheranno tantissimo. Prima di prendere il mio volo volsi il mio sguardo e ai miei fratelli mi mancheranno tantissimo.

In aereo avevo il posto vicino al finestrino, affianco c'era mio padre. Mentre mia madre e Giuliano avevano i posti dietro di noi.
-Sei contento? Nervoso?-
-In realtà tutt' e due. Verrai agli allenamenti?!-
Andare agli allenamenti dopo la scuola è una cosa che ho sempre fatto.
Secondo mio padre sono il suo amuleto porta fortuna e per questo vado a tutte le partite. Vi chiederete se mi da fastidio? La risposta è no! Sono cresciuta tra palle da calcio, magliette e cori e il calcio mi piace molto.
-Certo che si- gli sorrisi
Anche lui mi sorrise ma subito dopo mi guardò seriamente
-Conosci la regola-
-Si papà- risposi prontamente

Mio padre mi ha sempre proibito di uscire con i 'suoi ragazzi' e infatti non mi sono mai innamorata di nessuno di loro.

_________________________________________

Questo è il primo capitolo, fatemi sapere che ve ne pare e se la storia vi piace, saluti Marya.

PS: lo ripeto la storia NON È MIA, io la sto solo traducendo.

La Figlia Del Mister.|| Antoine Griezmann.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora