VIII

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Camminiamo verso la città, arrivati sotto casa sua lo saluto e prendo la mia strada.

Non vado verso casa, ma verso la via dei negozi, vado a prendermi un gelato.

Kinder e crema, come piace a me!
mentre che mangio il gelato mi incammino, non so bene dove, non ho una meta precisa, ma cammino.

Prendo il telefono e scrivo a mia madre che non torno per cena.

Inviato il messaggio rimetto il telefono in tasca.

Nel camminare sono arrivato davanti all'oratorio.

La mia seconda casa per eccellenza, anche prima della strada!
Tolgo dalle spalle lo zaino, prendo dalla tasca in basso un lucchetto e lo infilo tra i due scorri cerniera, controllo di avere la chiave e chiudo il lucchetto.

Entro e due bambini di circa 7-8 anni vengono verso di me urlando a gran voce il mio nome e saltandomi addosso mi abbracciano.

Dal fondo del campo di calcio alcuni grandi, cioè quelli della mia età, si girano e mi fanno segno di venire.
Appena i bambini si staccano dalla mia pancia, percorro il campo e mi avvicino alla panchina dove a massa i miei amici mi aspetta, non faccio a tempo di salutarli che:
"è vero che parti domenica?"
"perché vai via?"

"ma vai in provincia o in centro?"

"a che scuola andrai?"
Li guardo basito e aspetto un istante che le domande cessino..

"parto domenica, secondo voi mia madre mi ha dato una spiegazione del perché ce ne andiamo? O mi ha detto l'indirizzo di dove saremo? O a che scuola mi hanno iscritto?"
Mi guardano quasi provando pena per me, si scusano e uno dei ragazzi mi invita a fare due tiri a calcio con la sua nuova palla.

Basta un istanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora