XVII

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Mi sono appena svegliato, cioè mi sono appena accorto di essermi addormentato, sono accanto alla moto. È meglio se la lascio qui e torno più tardi a prenderla..

Prendo il telefono e guardo l'ora: 4:57.. Wow! ho stabilito un nuovo record di dormita fuori dalla discoteca ahahahah!

Ho un messaggio su WhatsApp, lo apro, è un immagine:

Palloncino: alita sul telefono

...

...

...

Torna a dormire... forse tra qualche ora

La lancetta avrà finito di girare...

Scoppio a ridere.

Mi alzo e torno a casa, e dopo aver sbagliato per la terza volta la strada arrivo davanti al portone, prendo le chiavi dalla tasca, apro il cancelletto, passo dalla finestra della mia stanza(che lascio sempre aperta), mi svesto, butto i vestiti per terra, mi metto il pigiama(dei pantaloncini da calcio e basta) e mi ficco nel letto, punto la sveglia alle otto. Buona notte!

Eccola la mai amata sveglia.. Sempre a rompere le palle interrompendo i miei fantastici sogni!

Mi alzo e vado a farmi una doccia, rigorosamente FREDDA!!

Poi mi vesto e vado al campo da atletica. Devo scaricare un po' la tensione..

Lascio la mia roba nello spogliatoio e salgo alla pista, accendo l'mp3 e inizio a correre..

Più che correre all'inizio barcollo mettendo un piede avanti all'altro a ritmo troppo alto per dire di star camminando. Dopo una trentina di minuti ho iniziato a correre in modo più decente, in cuffia ho la canzone di Tradez 'Principessa dai capelli corti'..

È appena iniziata, me l'avevano fatta ascoltare degli amici, non ci avevo fatto mai tanto caso, l'ascoltavo per il ritmo, non mi ero mai soffermato sulle parole e il loro significato..

"Scusa principessa, ma sono innamorato di te!" questa frase mi inizia a riempire la testa, è così che chiamavo la mia migliore amica: 'Principessa', me l'avevano fatta ascoltare apposta per questo, ma non avevo mai pensato che parlasse di noi; la frase mi rimbomba nella testa senza sosta, come a non volermi dare tregua.

Man mano che cessa di risuonare nella mia testa si fanno spazio mille pensieri e mille dubbi:

'Ho fatto la cosa giusta?' 'Avrei dovuto dirglielo prima?' 'O non dirglielo affatto?' 'Avrei dovuto scriverle qualcosa?' 'Non sarei dovuto andare a bere' 'Perché non voglio avere nessuno attorno quando sarò la?' 'Mi fa così tanta paura la distanza?' 'Sono un codardo nel farlo?' 'Ho rovinato tutto!'..

Nel pensare tutte queste cose senza neanche accorgermene ho aumentato la velocità a dismisura, e ho spezzato il fiato. Mi si annebbia la vista, continuo a correre guardando avanti, continuo a farmi domande, a pensare, e senza che io riesca a impedirglielo una lacrima inizia a rigare il mio viso, in modo veloce, seguita subito dopo da mille altre. La vista diventa meno sfocata, ma mi è sempre più complicato mantenere gli occhi aperti, li sbatto velocemente, avendo ogni chiusura un istante di cecità momentanea e spaventosa.

In cuffia mi arriva una nuova canzone, non la riconosco..

"Sono quello che ti uccide e poi piange per te, ma anche l'unico che ti legge il pensiero"

Nella mia testa tutte le domande cessano. Si svuota, resta il silenzio. Silenzio tombale.

È esattamente quello che ho fatto.

Lascio che quella frase mi risuoni in testa ancora per un po', poi mi asciugo le lacrime e continuo a correre.

Piano piano inizio a non sentire più nulla, continuo a correre senza avere nulla in testa, faccio ancora un giro e poi spengo anche la musica, ma continuo a tenere le cuffie nelle orecchie.

Corro fino a che mi mancano le forze di continuare.

Guardo l'orario sull'mp3 e sono passate tre ore. Faccio qualche girodella pista camminando, poi vado nello spogliatoio e prendo la mia roba, mifaccio una lunga passeggiata fino a dove ieri sera ho parcheggiato la moto.yXone

Basta un istanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora