Se ne stavano zitti e muti nel soggiorno della loro vera casa.
Herobrine camminava per la sala, con lo sguardo cupo e meditando su qualcosa, gesticolando un po'.
I giovani erano seduti sul divano mentre Jane era poggiata ad uno dei muri.
- Devo andare da quello stronzo di mio fratello ed ucciderlo. Non ne posso più di lui! - digrignó i denti.
Era furibondo per ciò che stava facendo Notch al mondo che loro due avevano creato insieme un tempo molto lontano.
Axel fece un piccolo balzo, col cuore che gli batteva in gola.
- E noi verremo con te. Come avevamo deciso. - affermò Jane, ma l'altro scosse subito la testa.
- No, cambio di programma: non voglio che voi rischiate inutilmente. - le rispose egli.
La strega cercava di non piangere: era molto spaventata da tutto ciò che stava accadendo così d'improvviso.
- Se sentite un altro boato, andatevene via immediatamente. Il più lontano possibile... - ordinò, sospirando nervoso.
- Davvero credi che io ti lasci andare così?! Non ti permetteró di rischiare nuovamente la tua vita! - si scaldó la fidanzata. I suoi occhi brillavano di un chiaro viola, come gli occhi degli Enderman.
- Tu devi rimanere qui a proteggere i ragazzi, ok? Non puoi lasciarli soli per venire con me. - le disse con voce mista tra seccatura e rassegnazione, andandoda lei e prendendole il viso tra le mani.
La donna annuì debolmente, capendo che il suo amato aveva ragione. E che lei si sarebbe dovuta rassegnare.
- A-axel... Perché voi Umani ci volete sterminare? - singhiozzó Yuiya, guardando con tristezza, mentre abbracciava il braccio di Dyna, il ragazzo. Lui aveva uno sguardo neutro, quasi vuoto, perso a guardare il pavimento.
Herobrine guardò i due ragazzi. Abbassò lo sguardo con una punta di irritazione negli occhi.
- Heh... Ecco perché non li volevo... - mormorò, fermandosi di punto in bianco dal suo andare avanti e indietro. Tutti alzarono lo sguardo verso di lui.
- Quando Notch creó gli Umani... Li fece a sua immagine e somiglianza. E perciò tutti loro presero anche il suo ego di merda... - ringhió tra i denti, battendo il piede per terra.
- Non dovevano esistere... - mormorò infine. I suoi occhi erano di un bianco acceso e la bocca era contorta in un ghigno.
A parte Dyna, tutti loro lo guardarono spiazzati. Specialmente Jane.
- C-come osi dire certe cose?! Se gli Umani n-non fossero mai esistiti, a-allora io non sarei qui! - quasi gridò la donna, un tempo grande principessa e ambasciatrice, avanzando piena di rabbia verso il compagno. Aveva le lacrime agli occhi.
- Saresti esistita in un altro corpo... E avresti avuto una madre. - le disse col tono fermo.
Ecco la voce di un dio che parla il vero. La sua sua freddezza, il suo distacco... Jane si sentì soffocare.
Ella spalancó gli occhi, illuminati dalla collera. Non aveva parole.
- Se gli Umani non fossero mai esistiti, Yuiya adesso starebbe ancora con la sua vera famiglia. - continuò a dire, ma la figlia gli lanciò addosso un cuscino.
- N-NON LO DIRE NEANCHE! - singhiozzava con le lacrime che le bagnavano le guance.
Axel e Dyna se ne stavano in silenzio, senza emettere un suono.
Herobrine recuperò il cuscino prima che lo colpisse e lo gettò per terra.
- Già la situazione è difficile così, non vi ci mettete pure voi. - si lamentó egli.
- GLI UMANI NON SONO TUTTI SCHIFOSI, HAI CAPITO?! - gridò di rabbia la strega.
Il Creatore sospirò di nuovo, coprendosi la mano con la fronte.
- Yui, tu non conosci i veri Umani... non conosci la loro sete di potere e vendetta, il loro voltare le spalle agli altri... Credimi, io li conosco bene. - abbassò lo sguardo.
- Ormai la razza Umana è diventata priva di ogni moralità.
Vi dovrebbe essere d'esempio ciò che ci hanno fatto quei soldati. - Herobrine adesso inchiodava con lo sguardo ognuno di loro: i suoi occhi erano gelo puro.
- Mia madre era la donna più buona che io abbia mai conosciuto eppure era umana! Come me lo spieghi questo, "Creatore"?! - Jane lo afferrò per i polsi, occhi sgranati e bollente di rabbia.
Herobrine si fece lasciare e sbuffó sonoramente.
- Lei era solo una delle rarissime eccezioni... Ma dovete sapere che questa razza è priva di scrupoli. Non ci penserebbe due volte a mandare dei giovani in guerra e a farli morire pur di arraffare del denaro. - spiegò leggermente malinconico, come un padre che ammette i difetti del proprio figlio.
- "Questa" ? - domandò finalmente Axel, con le guance rosse per le emozioni forti che stava provando.
- Già... È una lunga storia che non vi serve sapere. - rispose secco il dio, allontanandosi da loro per andarsene.
- Quindi ci lasci? Senza neanche salutarci? - Jane si asciugó le lacrime, mentre emetteva dei piccoli versi da enderman.
Yuiya si alzò dal divano, mettendosi affianco alla madre.
Il Creatore voltò il viso verso di loro: si vedeva che era triste. Ma non c'era altra soluzione se non affrontare il capo degli Umani, lasciando la sua famiglia per chissà quanto. L'avrebbe anche potuta non rivedere più.
- T-ti prego... N-non andartene... - balbettó Yui, stringendo il braccio della madre mentre cercava di non scoppiare nuovamente a piangere.
Tutti avevano capito che Herobrine stava andando incontro alla sua possibile sconfitta e quindi... morte. E lo stava facendo da solo, senza alcun aiuto.
L'uomo si avvicinò alla piccola rossa, prendendola per le spalle per poi abbracciarla con tutto l'amore che provava per lei.
- Tornerò, stanne certa. - le disse all'orecchio, passando le mani sulla sua schiena per confortarla.
Anche lei lo abbracció, iniziando a lacrimare e a singhiozzare. Ella aveva tanta paura di perdere di nuovo un papà; non sarebbe riuscita mai ad accettare quella cruda realtà.
La lasciò andare per poi abbracciare la fidanzata. Una lacrima solitaria scese, cadendo tra i capelli lunghi e neri della sua adorata principessa.
L'altra lo abbracciava, stringendogli il tessuto della maglia e trattenendo le lacrime.
Herobrine, prima di staccarsi da lei, le diede un bacio sulle labbra.
Fece dei passi indietro.
Guardò Dyna e Axel come per dire " Prendetevi cura di loro due. Fatelo per me. ".
La creeper andò dall'amica per tenerla a sé e confortarla, ma l'altra voleva stare solo tra le braccia protettrici della sua mamma.
- Vedrete che tornerò prima che ve ne possiate accorgere. E il mondo sarà un posto migliore per tutti. - affermò sicuro, anche se con la voce leggermente tremante.
Aveva un vago sorriso per rassicurarli, anche se era a lui che servivano delle rassicurazioni.
- C-ciao ciao, papà... - mormorò la strega, ancora con gli occhi lucidi.
Jane si limitò a sorridergli.
- Torna presto. - gli disse mentre qualche lacrima scendeva ancora lungo il suo viso.
Herobrine sospirò, aprendo la porta di casa ed uscendo. La chiuse bene dietro di sé.
Prima di volare, fece una breve corsa per il bosco cupo come il suo umore. Doveva riscaldarsi e sfogarsi.
" Notch, io ti uccideró. Lo farò per il bene di questo mondo. PREPARATI ALLA TUA FINE! " gridò mentalmente, alzandosi in aria e saettando verso la sua destinazione, facendosi guidare dal fumo viola e pericoloso.
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Obsidian Soul
FanfictionHerobrine, Jane e Yuiya hanno iniziato una nuova vita come una normale famiglia. Vivono felici e contenti, nessuno sa della loro serena esistenza, accompagnata dall'amicizia della creeper Dyna. Ma la tranquillità non dura mai in eterno: gli Umani li...