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*Thomas *

Sono dieci minuti che ormai è in bagno e lo so che potrebbero sembrare non abbastanza per preoccuparsi e beh io lo sono, magari sta male o sono troppo paranoico io visto che sembro l'unico preoccupato .
Continua a mangiare la mia lasagna, ma non riesco a non guardare verso la porta del bagno. Ora è passata mezz'ora e non è ancora tornata, ma loro continuano a chiacchierare tranquilli.

Decido di alzarmi ed andare in bagno, mentre apro la porta un cameriere esce dal bagno delle ragazze, con una specie di ghigno misto sorriso sul volto.

Busso alla porta del bagno delle ragazze e metto la testa dentro, non c'è nessuno. Busso ad ogni porta e lei non c'è "Audrey dimmi che hai sviluppato uno strano potere e ti sei mimetizzata o sei invisibile..." speravo davvero di sentire delle mani sulle spalle e un suo 'buuu!' Per spaventarmi anche se non è nel suo genere.

Guardò le pareti e la finestra è aperta, e visto che fa freddo penso sia scappata da li, è l'unica spiegazione, provo ad arrampicarmi, ma scivolo, dopo un paio di tentativi decido di passare dalla sala senza farmi vedere, molto più semplice è veloce.

Iniziai a correre verso casa sua e nel frattempo chiamai James, magari era andata li, anche se non ci credo fino in fondo è un lupo solitario e non penso sia andata a chiedere aiuto a lui, ma tento lo stesso.

Non è lì, mi disse James, però dovevo portargliela appena l'avessi trovata.
Arrivato a casa sua, sembrava non ci fosse nessuno, entrai lo stesso "Audrey!" La chiamai appena entrato in casa, con le chiavi che erano dietro il sole di argilla appeso alla porta. Salì le scale, non so dove si trovi la sua stanza probabilmente è dove si trova la mia, in teoria, cioè non so, mi sento confuso.

"Audrey!" Urlo aprendo una porta, che risulta essere la stanza matrimoniale e lei non c'era. Esco fuori dalla stanza ed entro in un altra "Audrey!".

*Audrey *

Salto sul ramo dell'albero che da sulla mi finestra ed entrò in camera mia, devo assolutamente calmarmi e tornare al ristorante.
Ma tornare normale in quel momento mi sembra impossibile, le immagini di quel mostro che continuano sfrecciare velocemente nella mia testa, la rabbia e l'adrenalina in corpo non mi rendono facile tornare umana.

Corro per la stanza senza controllo e inizio a distruggere tutto. Mi blocco davanti alla porta spalancata e un Thomas seduto sulla soglia che continua a fissarmi. Mi accovaccio difronte a lui, sorride per poi allungare la mano, ma faccio un passo indietro e ritorno umana e mi ritrovo seduta nella sua stessa posizione e in quel momento realizzo davvero che quel mostro mi ha quasi violentata, le immagini si mescolano con quelle vecchie di quando avevo 10 anni, mi accorgo di star piangendo quando una lacrima cade sulla mano. La guardo scivolare giù e cadere sulla gonna. Guardo Thomas che è ancora seduto, ma inizia a gettonare fino ad arrivare vicino a me apre le braccia e mi avvolge stretta, poggiò la testa sulla sua spalla e fisso il vuoto, mentre lui mi accarezza la schiena. Mi consola come se sapesse, ma non sa. Nessuno lo sa.

Non so per quanto stiamo così senza cambiare posizione, ma le gambe mi si sono addormentate.
Alzo la testa dalla sua spalla e lo guardo per qualche istante "scusa..." mi guarda confuso " per cosa?..." "Ti ho bagnato la camicia" si guarda la spalla "e adesso come farò a perdonarti? Era la mia camicia preferita " dice con tono ironico abbastanza divertente, sorrido con ancora qualche lacrima che scende.

Si alza in piedi spolverando dai pantaloni della polvere immaginaria per poi tendere la mano " meglio tornare al ristorante".

#spazio me

So che questo capitolo è  più corto degli altri scusate... ma c'è ne un altro praticamente pronto.
e se vi va fatemi sapere con un commento o con un like se la storia in generale vi piace♡♡✖

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