Obbligo di perfezione

Il compito di ogni studente

P.V. REIJI

Piccola insolente! Io, distratto? Ma fatemi il favore! Anche se effettivamente stavo pensando a qualcosa non voleva dire che non stessi guardando dove andavo. Io avevo assolutamente ragione, come sempre.

"Dovevi proprio essere così sgarbato con Sayuri-chan? Che bambino cattivo che sei..."
"Insopportabile come sempre. Cosa vuoi, Raito?"

Infatti il mio adorabile fratellino mi aveva fermato in mezzo ad uno dei tanti corridoi, ora momentaneamente deserto, e mi fissava con la solita espressione "da seduttore", come la chiamava lui. E poi perché gli interessava tanto come mi comportavo con Sayuri? Cosa importava se la trattavo male? In fondo, lei era una sposa sacrificale, ed era solo in virtù del suo sangue vampiresco se nessuno di noi le si avvicinava per "bere un goccio", cosa di cui avrebbe dovuto essere eternamente grata. Eppure si atteggiava come una insopportabile so tutto io!

"Insomma, Sayuri-chan è nostra ospite, non potresti provare a essere un po' più amichevole con lei? Lo dico perché ho notato che ultimamente la tratti male, non è per niente da te, Reiji. Tu le ignori le persone." 
"Cosa vorresti insinuare, che sono attratto da lei?"
"Ma Reiji, io no ho detto niente."

Brutto... Me l'aveva fatta sotto al naso! E io ci ero cascato come un allocco! Quella ragazzina mi stava facendo andare fuori di testa. Ovvio che la trovassi carina, ma non era mai stato solo questo ad attirarmi in una donna. Un bel faccino senza un buon cervello era praticamente sprecato, come Ania per esempio. Mi ero subito accorto di piacerle, ma era così stupida e subdola da farmi venire la nausea.

"Non è che magari quello interessato a lei sei tu, Raito?"
"E se anche fosse?"

Una strana sensazione mi attanagliò il petto, una sensazione che conosco molto bene... Gelosia. Io ero geloso di Raito? Ma perché, cos'aveva lui che io ancora non possedevo? Per il momento, dissimulare il tutto era una scelta accettabile.

"Sempre che tu ci riesca. Comunque se è così allora io non ti intralcerò. Divertiti ma non farle del male. Non ancora."

Non volli sentire la replica di mio fratello, così me ne andai, rientrando in classe qualche secondo prima che la campanella suonasse. Durante l'ora successiva più volte mi accorsi di fissare Sayuri senza rendermene conto, a volte per interi minuti e senza un'apparente motivo.

Cosa mi stava succedendo? Ero davvero attratto da quella mezzosangue? Impossibile. L'amore è solo un intralcio, non fa vedere le cose con chiarezza e le rende incomprensibili. Non avevo bisogno di qualcosa del genere, e non ne avrei mai avuto. Dovevo solo imparare più cose possibili, essere sempre vigile e sapere sempre cosa fare. La campanella mi fece ritornare in me mentre il professore finiva di scrivere i compiti alla lavagna.

"Bene, ragazzi, per oggi è tutto. Ricordatevi di fare i compiti assegnati per domani. Tutti, nessuno escluso! Si Ania, pure tu, e li voglio anche fatti bene."

Accidenti, mi ero distratto solo un secondo e adesso non avevo ben capito che tipo di schema volesse! Sayuri era una vera spina nel fianco. E intanto la osservai parlare con il professore di biologia, il signor Ayuzawa* e aveva un piccolo sorriso stampato in faccia. Chissà perché era così contenta... Fintanto che parlava con il professore ne approfittai per sbirciare nei suoi appunti. Dovevo fare uno schema riassuntivo su tutta la lezione e anche su quella precedente. Avendo già studiato il libro a memoria mesi fa farlo per me era una bazzecola. Copiai velocemente le ultime quattro righe, misi i libri nella mia borsa e uscii dall'aula, mentre Sayuri ancora parlava con il professore. Le lezioni erano finite e presto la limousine ci avrebbe riportato a villa Sakamaki, quindi mi diressi al cancello principale. Mentre stavo già pensando allo schema riassuntivo, così avrei impiegato qualche minuto in meno a farlo una volta arrivato a casa, vidi Ania raggiungermi insieme ai suoi capelli biondi e alla sua quarta di reggiseno, che però non avevano in dotazione un cervello decente. Peccato.