Capitolo Otto

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Punto di vista di Angel

Ansia.
Paura.
Preoccupazione.
Rimpianto.
Curiosità.
Nostalgia.

Tutte queste emozioni si mischiavano dentro di me e non riuscivo a capire quale di esse prevalesse maggiormente.
A primo impatto credetti che fosse la paura, ma mi resi conto che per quanto Zayn si fosse comportato in quel modo, non avrebbe mai superato certi limiti. O almeno era quello di cui cercavo di convincermi.

Zayn era andato via e dopo circa un'oretta, mi era stato portato da "Luke" un piatto colmo di pasta asciutta.

Rimasi immobile sul letto, e con me anche il piatto sul comodino che non sfiorai nemmeno con lo sguardo.

Non avevo problemi con il cibo da anni ormai, ma in quel momento mi era impossibile riuscire anche solo a pensare di poter mangiare qualcosa.

Mi persi ad osservare la serranda abbassata della finestra da cui fuoriusciva una piccolissima quantità di luce.

La mia mente, che si divertiva a prendermi in giro, mi riportò alla mente alcuni ricordi per me indimenticabili...

"Pa-pà" ripetè la bimba dagli occhi verdi. Erano così simili a quelli di suo padre che bastava immaginare la faccia di Harry al posto della sua per far sembrare che davanti a me ci fosse un mini Harry.

Guardai il mio fidanzato che se la rideva mentre io gli mostravo il mio broncio.
"Nooo! Mam-ma" dissi alla piccola che giaceva nella culla sulla quale ci affacciavamo io ed Harry.
"Pa-pà" ripetè mostrando un sorrisetto. Sembrava lo facesse apposta.

"È l'unica bambina al mondo che sa dire "papà" e non "mamma"!"dissi arrabbiata.
Non lo ero davvero, ma ero gelosa del fatto che la mia piccola preferisse suo padre a me.
Fin da quando era nata, non solo per la loro somiglianza, erano completamente innamorati l'uno dell'altra.
Non sapevo se ero più gelosa di Harry o di Jen, fatto sta che ero abbastanza irritata da questo.

Harry fissò il mio broncio, poi cominciò anche lui a provare a convincere Jennifer a dire "mamma" e non "papà".

Punto di vista di Nina

"È solo colpa tua se è successo! Tua e del tuo dannatissimo capriccio!" Ripetè mio padre mentre in mano manteneva una bottiglia vuota di birra e me la puntava contro.
"No! Non è vero! È colpa di quel ragazzo che è passato col rosso!" Mi giustificai, cercando di convincere anche me stessa.
"Non è vero!" Mi tirò uno schiaffo talmente forte da farmi cadere a terra.
"È così! Non ricordi che la polizia ci ha mostrato il video delle telecamere!" Gli dissi ancora per convincerlo.
"È solo colpa tua! Le hai chiesto di comprarti quello stupido giocattolo per mesi, ed era uscita di casa per andare a prendertelo!" Urlò mentre si abbassava per terra in modo da guardarmi negli occhi.
Non seppi cosa rispondere.
"È solo colpa tua!" Urlò mentre mi tirava un altro calcio.
Cominciai a piangere.

Si erano sempre complimentati con me poiché ero una bambina che piangeva davvero poco per la sua età, ma in quel momento non riuscii in nessun modo a trattenere le lacrime.
"Cosa cazzo frigni? Lurida puttana!" Urlò dalla cucina, dove probabilmente era andato a prendere un'altra bottiglia da scolare.

Mi venne vicino e mi tirò per un braccio, rischiando di slogarmelo.
Mi tirò i capelli, mentre mi spinse con l'altra mano.
"Va in camera tua, e non uscire fino a domani se non vuoi farti troppo male" la sua voce dura mi vibrò alle spalle mentre mi spingeva verso la mia stanza.
Nonappena mi lasciò i capelli, corsi nella mia camera a cercare di trattenere le lacrime e a pregare che quella tortura finisse.

Holaaaaaaaaaaa

Dopo tipo secoli, ecco che arriva il nuovo capitolo.
Scusate il ritardo, spero non abbiate tolto la storia dalla biblioteca...
So che è un capitolo un po' insensato poiché è composto da flashback, ma sono fondamentali per il corso della storia.
Non mi dilungo troppo, vi lascio con le solite domandine...

1. Mi odiate per il ritardo?
2. Che ne pensate del capitolo?
3. Siete mai state a Londra?

Ciauuu✋❤

•Nightmare• H.S. ~ L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora