Come?
Ti prego fa che sia uno scherzo.
Non posso immaginare Lissi sdraiata su un lettino d'ospedale , inerme...No!.
Sto correndo come una pazza per i corridoi bianchi freddi della struttura.
Dopo la chiamata di Carlotta non sono riuscita a dire una parola e la conversazione con mio padre è stata letteralmente calpestata dalla notizia.
-Dove vai ?-
Sono in preda a una crisi nervosa.
Sento il cuore pulsare a più non posso .
Il petto mi fa male.
-Sto andando all' ospedale...O mi vuoi vietare di andare a vedere in che condizioni sta la mia migliore amica?-
Non riesco a riflettere.
Gli ho appena risposto col tono più acido che potessi fare .
-No- Sussurra.
Prima di uscire , riesco a trovare un po' di umanità e parlare in modo pacato per poter far entrare meglio le mie parole nella sua mente e coscienza.
-Più tardi , non so quando, verrò qua a riprendere le mie cose e troverò qualcuno che mi ospiti.
Curati papà, cerca di trovare un modo per uscire dal fondo.
Se le parole che hai detto sono vere , non dovresti avere problemi nell'usarle come uno sprono.
Io , ormai , non posso più farlo , non ho la forza.
Ho una vita davanti a me e se ci riuscirai forse potrei rivalutare la cosa.
Fino a quel momento te la devi cavare da solo.
Ti voglio bene , anche se sembra impossibile , nonostante il male che mi hai fatto però è così ...ma si sta affievolendo.
Ricordalo..."Addio"-Esco di casa e non mi volto nemmeno per guardare la sua reazione.
Le lacrime sono come il pane quotidiano ... Non c'è giorno in cui non accompagnano.
In lontananza vedo Carlotta assieme a Elvis.
Lei ha la testa incastonata fra le ginocchia , lui ha un braccio attorno alla sue spalle per confortarla.
Elvis alza la testa e mi guarda accenna un sorriso consolatorio che ricambio solo per pochi secondi.
In quei secondi ho visto una luce diversa,come se avessi visto la sua innocenza,se così si può dire.
Ogni volta che ci incontriamo lui mi manda in confusione.In questo preciso istante, non sembra quel ragazzo egocentrico che è stato fino a adesso ma è il fratello che esprime in un solo gesto il bene che prova verso la sorella, mescolata alla preoccupazione per la sua reazione...si è mostrato un ragazzo comprensivo.
Con quel sorriso ha mostrato la sua bellezza come quella da bambino , come quando era felice nella foto assieme a sua mamma.
Elvis sussurra qualcosa a Carlotta , quest'ultima alza la testa e appena incrocia il mio sguardo riabbassa la testa.
-Che cosa è successo?- Chiedo con un groppo nella gola.
-Dai tranquilla- La incita Elvis.
Carlotta alza piano la testa e si gira verso di me.
Rabbrividisco.
Ha gli occhi rossi , il viso sciupato e la sua pelle ha un tonalità verso il grigio.
Anche capelli sembrano più opachi e spenti.Fa paura.
Le accarezzo il braccio per darle forza.
Annuisce.
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La voce del cuore. (Momentaneamente sospesa)
Romance"-È una serata fredda e umida, qui a New York . La pioggia batte senza sosta sulla mia finestra che si affaccia sulla strada piena di macchine che viaggiano chissà dove. Mi piace immaginare in quale posto andranno , mi fa distogliere il pensiero , p...