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I nostri cellulari squillano, ma non rispondiamo

Già sappiamo tutto quello che non ci diciamo

Io ti dirò è un amico, tu mi dirai è un'amica

Nessuno al mondo potrà cancellare ciò che siamo.

Asia

Non so per quale assurda ragione ma non voglio lasciare questo posto, mi sono fin troppo affezionata e quando ti affezioni ad una cosa la porterai sempre nel cuore. Questo succederà con la città di Barcellona, per molti città che simboleggia il divertimento e non lo nego ma per me simboleggia l'amore.

Simboleggia il relax prima della nuova sfida in cui dovrò immergermi.

Un combattimento vero e proprio, ma all'angolo non ci sarà una persona qualsiasi. Ci sarà mio marito.

Con una piccola lacrima che scorre sul mio viso e che lascio seccare dalla brezza fresca del mattino saluto la vista meravigliosa di questo albergo.

Qui dentro ci sono racchiuse delle scene inedite che il mio cuore custodirà con grande gelosia.

Rocky mi prende per mano e mi conduce verso l'ascensore, mi guarda con amore e una leggera ombra di dispiacere per le mie lacrime.

Ci siamo ripromessi di tornare in questo albergo ogni anno, ad ogni nostro anniversario noi saremo qui ed ogni anno ci siamo ripromessi di ritrovarci su quel fantastico terrazzo per festeggiare gli anni trascorsi dalla prima volta in cui ci siamo scontrati.

"Mi mancherà questo posto, però sono anche in ansia per quello che ci aspetterà da domani." Dico battendo le mani felice.

Bh si dopotutto non c'è cosa migliore di ciò che mi si prospetta davanti, ossia: amore, felicità e tante nuove e belle avventure.

O almeno spero sia così.

Una volta giù chiamiamo il taxi ed io spero vivamente che non sia lo stesso tipo dell'altra volta, le sue urla stile uomo che ha bevuto 10 sangria non mi ispiravano molto.

Posiamo a terra le valigie ed io approfitto della più grande per sedermi sopra di essa, ovviamente è quella senza i souvenir.

Rocky mi guarda e scuote la testa, da un paio di giorni devo ammettere di essere diventata molto pigra, mi dà noia fare anche solo pochi passi e se mi prometto di farne cento alla fine rinuncio a cinquanta.

Rocky continua di che sono ingrassata solo perché vuole farmi portare delle valigie ma lui ancora non ha capito che in primis io non porterò mai delle valigie che pesano più di Reb con tutto il pargolo insieme e per secondo non ha ancora capito che non si dice ad una donna che è ingrassata.

"Amore ho fame!" Mi ritrovo a dire mentre aspettiamo il taxi e sono consapevole di aver fatto colazione soltanto un'ora fa.

"Davvero?" Mi chiede strabuzzando gli occhi.

Annuisco e ridacchio.

"Non puoi dire sul serio, Asia!" Mi rimprovera.

"PERCHE'?" Urlo arrabbiata.

"Per il semplice fatto che hai ingurgitato due cornetti farciti con la cioccolata, una spremuta d'arancia, del pane tostato con la marmellata alla ciliegia e per finire il mio cappuccino." Puntualizza sul suo cappuccino.

"Potevi dirlo se non volevi che io lo bevessi." Dico mettendo un broncio plateale, lo sento sbuffare e lo vedo con la coda dell'occhio passarsi una mano tra i capelli.

"Asia è una settimana che non ti capisco, perché non avrei dovuto volere che mia moglie mangiasse?" Mi chiede ed io mi sento immediatamente in colpa per il mio comportamento, però, poi decido che devo continuare sulla linea dell'offesa non posso certo cambiare idea da un momento all'altro.

Poco dopo arriva anche il taxi ed io entro in macchina senza degnare Rocky di uno sguardo e lo lascio da solo a caricare le valigie. "Una mano potevi anche darmela." Lo sento borbottare.

Fingo di non sentirlo ed inizio a frugare nella mia borsa.

Oddio, qui dentro c'è di tutto. Trovo dalla bottiglietta d'acqua ad una penna. Il liceo l'ho finito ma ancora porto una penna in borsa.

Frugo ancora ed in una tasca interna trovo anche un quadernino con degli appunti di chimica. Chimica? Stiamo scherzando? Non c'è materia che mi rovini di più l'umore di questa qui.

Li ripongo tutti dentro e poi inizio a guardare il panorama dal taxi. Una volta immersi nel taxi tra me e Rocky non vola una mosca ma il gesto che più mi ha colpito è stato quello di prendermi per mano.

Anche se arrabbiato con me, perché sono sicura che lo sia lui mi ha preso per mano ed io non posso fare altro che gioirne.

Siamo arrivati in aeroporto in anticipo di tre ore, cavoli non sono poche! Rocky si è seduto alla panchina di fronte a me e questa cosa non me la sarei aspettata, non dopo avermi tenuta per mano durante il tragitto in taxi.

Dopo aver bevuto una lunga sorsata d'acqua sembra che il mio cervello inizi a funzionare di nuovo. Prendo il quadernino di chimica, mi alzo dal mio posto afferrando la borsa e mi dirigo verso la sedia affianco alla sua.

"Ricordi il legame di dipolo- dipolo?" Gli chiedo.

Lo vedo girarsi verso di me e guardarmi confuso.

"Qui dice che: il legame dipolo-dipolo è una forza di natura elettrostatica che si ha tra molecole polari; l'intensità di questa attrazione dipende dall'intensità delle cariche parziali delle molecole e dalla distanza a cui si trovano." Gli dico in modo sapiente leggendo dalla mia calligrafia scarabocchiata.

"Quindi mi stai dicendo che l'intensità della voglia di portarti nel bagno di questo aeroporto dipende dall'intensità che tu applichi nel fare la stronza?" Mi chiede ed io rimango allibita dalla sue parole.

Apro e chiudo la bocca un paio di volte ma facendone fuoriuscire solo aria.

"E' assolutamente sbagliata!" Dicono in fine e poi aggiungo "Andiamo avanti o prenderai un quattro!" Lo sento ridacchiare ed io inizio a sfogliare di nuovo quel quaderno.

"Mi sai dire cosa dice la regola di Hund?" Gli chiedo.

"Davvero esiste un tizio con questo nome?" Mi chiede ridendo e so per certo che si sta sforzando a non darmi le definizioni corrette, era un fottuto genio in chimica.

Veniamo interrotti da una voce che ci dice "Sapete voi due formate proprio una bella coppia, dovreste provare ad intraprendere una relazione. Chissà se un giorno non vi porti al matrimonio."

Mi si spalanca un sorriso involontari sul viso a quelle parole.

"Tesoro non disturbare questi poveri ragazzi." La riprende il marito.

"Non si preoccupi signore!" Dice dolcemente il mio di marito.

"Beh signora io questa ragazza me la sarei sposata ma lei ora è arrabbiata con me perché dice che io non avrei voluto che lei bevesse il mio cappuccino, quando avevo solo puntualizzato che aveva mangiato molta roba meno di un'ora prima e non mi poteva dire di aver di nuovo fame. Gli ho detto questo perché temevo che poi sarebbe stata male, ma se la sua fame era talmente tanta sarei andato ben volentieri in una pasticceria e gli avrei comprato la torta al cioccolato più buona che riuscivo a trovare." Dice guardandomi negli occhi così che mi ritrovo a stoppare il suo discorso senza senso con un bacio.

"Perdonami!" Gli dico in un soffio per poi far ricongiungere le nostre labbra.

"Io ti perdono ma ti prego dai fuoco a quel quaderno!" Dice guardando con orrore il quaderno di chimica anche con una scritta a caratteri cubitali sulla copertina monocolore che mi ricorda di che materia si tratti.

"Ed io che credevo ti piacesse la chimica." Dico ridacchiando.

"Solo quella che c'è tra me e te!" Esclama e mi bacia il sorriso.

 

Quando un bad boy si innamora è per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora