Capitolo 6

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Se il silenzio potesse raggiungere un apice, allora direi che quello era il suo culmine.
Se prima si sentivano solo leggeri mormorii e qualche sguardo distratto, alle parole della donna, tutte le attenzioni ricaddero su di me.
Alzai lo sguardo per averne conferma: gli occhi di tutti mi stavano fissando nello stesso modo che ormai facevano da 5 mesi.
C'era chi mi guardava incredulo, chi confuso e chi cercava di trattenere una risata chiedendosi quando sarebbe finito lo scherzo.
Lo intercettai in un istante, il ragazzo con gli occhi eterocromatici mi stava fissando con la testa inclinata, come se fossi la cosa più divertente di questo mondo.
Il suo sorriso da psicopatico si era allargato il doppio e aveva gli occhi sbarrati, fissi su di me.
Aver attirato l'attenzione di un tipo simile poteva solo portare guai. Ma non era solo lui: avevo attirato l'attenzione di tutti.

Riabbassai lo sguardo e mi strinsi il braccio che aveva ricominciato a tremare.
Sentivo solo il mio respiro.
- Kevin Johns - attirò la mia attenzione una voce alle mie spalle.
Girai la testa di scatto.
- Prenda - era la ragazza con la maschera dalla lacrima sul volto; aveva tra le mani l'orologio e la medaglietta.
Mi legai prima l'orologio al polso e poi indossai la medaglietta.
Il numero inciso sopra non mentiva: 2250.
Deglutii e scesi dal palco.

Per tutto il tragitto sentii gli sguardi fissi su di me.
Mi riavvicinai ai miei compagni di cella, mentre la donna al microfono riprese a chiamare: l'atmosfera era cambiata, la tensione si era alzata.
Emily mi stava fissando impaurita tra le braccia di Mike e gli altri evitavano di rivolgermi lo sguardo.
Molto probabilmente prima Mike mi aveva affidato Emily perché pensava fossi il più "sano" in quella gabbia di matti.
Ero sicuro se ne stesse pentendo in quel preciso istante.
Anche lui evitava il contatto.
Strinsi i denti e chiusi un pugno a testa bassa.

"Io non..."

- Quindi sei come noi! - mi sentii stringere una mano sulla spalla.
Mi voltai per incontrare gli occhi iniettati di sangue di Roy. - No, ma che dico? Tu sei il principe - mi rivolse un sorriso marcio.
Lo guardai spaventato.
Non doveva finire così.

Sul palco continuarono a scendere e salire condannati di tutti i generi: da chi a prima vista l'avreste categorizzato come una persona dolce e ordinaria, a chi sembrava poterti ammazzare solo fissandoti.
Ma nessuno mi incuteva piu timore di Travis Hill, di cui sentivo ancora il suo sguardo da psicopatico pungermi la nuca.
Mi sentii più solo di quanto non mi fossi mai sentito da quando ero entrato in quell'inferno.
A parte Roy, che mi guardava con gli occhi di chi cercava un suo simile sotto un corpo esile come il mio, sentivo come se quella poca ravvicinanza che avevo creato con quelle persone si fosse annullata di colpo.
I miei occhi si spensero.

"Dovevo aspettarmelo"

- E QUINDI - L'omone di prima riprese il suo posto da presentatore e ci guardò divertito.

Follemente divertito.

- È giunto il momento che tutti voi stavate aspettando! Quello che tutti voi fremevate di sapere!
- Ma di cosa parla? - domandò Leo alzando un sopracciglio.
L'omone allargò le braccia sul palco. -I PREMI DEI DEATH GAMES!
- Ah, giusto! - sorrise ironica Juliet con una mano sul fianco. - Dopotutto è un gioco.
Penso che nessun sano di mente avesse pensato in un momento del genere ai premi in palio, forse sostenendo che non sarebbe mai arrivato in fondo a una pazzia simile.
Ma in qualche modo, l'omone era riuscito ad attirare la nostra attenzione:

- ALLA SQUADRA VINCENTE VERRÀ CONCESSA LA LIBERTÀ E SCAGIONO DI QUALSIASI CRIMINE COMMESSO!
10 MILIONI DI DOLLARI.
LA POSSIBILITÀ DI CAMBIARE PAESE E NOME E... UN "DESIDERIO".

"Un desiderio?"

Da quando aveva elencato i premi era riuscito a suscitare dell'interesse, dovevo ammetterlo.
La questione del denaro e del desiderio avrebbe attirato chiunque.
Ma non ero del tutto convinto.
- Ovviamente, ora mi tocca presentare l'altra faccia della medaglia - ripreso fiato. - I perdenti!
Ah già, perché anche se al 99% saresti morto prima di arrivare al Game finale, c'era quell'1% di possibilità che doveva essere colmato.
In fondo, non si era mai visto o sentito parlare di nessuno che avesse partecipato ai Death Games.

Death Games: Che i giochi abbiano inizio! #Wattys2017 [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora