Capitolo 7

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- Sei completamente impazzito... - balbettai appena, incredulo.
- Perché non capisci, Kevin?! - mi strinse le spalle guardandomi dritto negli occhi.
La pioggia scendeva scrosciante dal buco dove la sera prima la trave aveva ceduto quasi tagliandomi la testa.
L'umidità era sempre troppa e la luce scarsa.
- Possiamo finalmente vendicarci di tutto il male che ci hanno fatto...
Il solco in mezzo agli occhi era come dividere l'amarezza dalla pazzia sulla sua faccia.
La porta ritornò a sbattere e altra polvere si alzò dalle macerie.
Anche se era una vecchia casa abbandonata, a noi due bastava.
Era la nostra casa, adesso.
Gli strinsi un braccio che mi teneva sulla spalla e il mio sguardo, nell'incontrarlo, si indurì.
- Josh... - il fiato sembrava non bastarmi mai - io...

- Kevin.
Una mano sulle labbra mi bloccò la voce dall'urlare e subito misi a fuoco la figura nel buio davanti a me.
La luna riusciva a strappare della luce dall'oscurità della notte anche in quella piccola cella.
In qualche modo, ero riuscito a sopravvivere fino alla fine del primo giorno.
Dopo quei famosi panini, il tempo era passato inesorabile e prima che ce ne rendessimo conto, il buio ci stava trascinando tutti nel mondo dei sogni.
- Ti prego, non urlare - bisbigliò la figura davanti a me.
Toccai la mano fredda e tremante che mi premeva le labbra e lunghi capelli biondi mi sfiorarono le spalle.
- Juliet... - presi quella mano facendo uscire appena un fil di voce.
- Ti prego, Kevin, aiutami.
Subito mi guardai attorno in cerca di qualche pericolo scattando sull'attenti, ma l'unica cosa che riuscii a vedere nell'oscurità era la sagoma dei miei compagni avvolti nelle pesanti coperte.
Il rumore che percepivo era solamente il russare di Roy e il mormorare di Joe nel sonno. Diceva: "un altro grazie" o "sei davvero brava" e sghignazzava come fosse ubriaco.

Ritornai a guardare Juliet. I miei occhi si erano già abituati al buio e distinsi sulla sua faccia uno sguardo preoccupato, no, anzi, sofferente.
- Ho... - continuò a bisbigliare lasciando che ora quella sofferenza trasparisse anche dalle labbra - ho mal di pancia.
- Mal di pancia? - ripetei pensando di aver capito male.

"Quindi nessun attacco imminente?"

Juliet annuì appena stringendosi una mano allo stomaco. - Sarà stato quello schifo di panino. Ho sempre avuto questi problemi e di solito prendo delle medicine, ma qui non c'è niente e non so che fare...
Era la prima volta che la vedevo così disperata, di solito si mostrava sempre forte e sicura di sé.
Gli feci appoggiare le spalle al muro e la coprì con la mia coperta. - Va bene, prima di tutto calmati - mi alzai di fronte a lei - da quanto ti fa male? - continuai a sussurare.
- Mi ha svegliato circa una mezz'ora fa... - aveva difficoltà anche a parlare.
Guardai gli altri, erano ancora tutti tra le braccia di Morfeo e mi passai una mano in testa. Non ero un dottore, non avevo la più pallida idea di cosa fare. Di solito, se non stavo bene, era Josh a portarmi delle medicine, mentre, ancora prima, la signorina Shelly mi preparava un tè caldo con strane erbe.
Qui non vedevo né l'una né l'altra.
Mi guardai ancora attorno e arrivai al rubinetto. Era un vecchio lavabo arrugginito al lato opposto del WC. C'era un vecchio panno appoggiato sopra.

"Meglio di niente"

Ancora nessuno lo aveva usato e lo strinsi forte nell'acqua calda. Poteva sembrare strano, ma quel posto aveva solo acqua calda non potabile. La consistenza era terrosa e il colore troppo scuro. Quel rubinetto di sicuro non veniva aperto da anni.
Il rumore improvviso dell'acqua aperta mi fece sobbalzare e guardare gli altri.
Se si fossero svegliati, soprattutto Roy, chissà cosa avrebbero pensato o casa mi avrebbero fatto.
Alzai lo sguardo all'angolo della cella, proprio di fronte a me: a fare compagnia a una ragnatela enorme c'era una telecamera in bella vista.
Pensare che non ci avevo nemmeno fatto caso fino a quando, qualche ora prima, Leo non ce l'aveva fatta notare.
- Quindi veramente ci stanno guardando - ci saltava davanti come se la telecamera potesse magicamente rispondergli.

Death Games: Che i giochi abbiano inizio! #Wattys2017 [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora