undici

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Louis dopo due minuti scese al piano di sotto, aveva fame così andò in cucina ma vide Harry, a terra, con una pozza di sangue attorno al braccio, iniziò ad agitarsi, si tirava i capelli ed il respiro era affannato.
"118 qual'è l'emergenza?"
"Il mio fidanzato...lui...lui...lui è a terra, c'è tanto sangue, si è tagliato, dovete venire qui subito.
Farfield drive 56, vi prego fate veloci"
"Un'ambulanza è già partita"

Un minuto dopo l'ambulanza era a casa ed i medici stavano già caricando Harry sul mezzo.

Le ore passavano, Anne aveva lasciato tutto per immediatamente nell'ambiente sanitario inutile dire che ha subito chiesto spiegazioni al figlio che ha raccontato ogni cosa alla donna che dovette sedersi appena sentì tutte quelle cattiverie.
"Santo cielo è tuo fratello!"
"Lo so, ma io ero stanco di prendermi cura di lui, ero stanco di sentirmi la responsabilità di tenere sotto l'ala un ragazzo così fragile, sono crollato."
"Capisco, ma è da tanto ormai che lo tratti così immagino"
"Si però..."
"Siete i parenti di Harold Edward Styles?" Ad interrompere la conversazione era un uomo, il dottore che aveva seguito Harry dal momento in cui era entrato in ospedale: il dottor Rossi.
"Si siamo noi" si affrettò a dire Louis
"La condizione è critica, ma stabile: il taglio era profondo ed è l'emorragia è stata davvero tanta... solitamente i ragazzi che vengono qui e curati si svegliano dopo venti minuti...ma Harold non da cenni di farlo, il ragazzo è così debole che non riuscirebbe nemmeno a mettersi in piedi"
"Ma si sveglierà vero?" Domandò Louis con le lacrime agli occhi.
"Non lo sappiamo, dipende da come reagisce ai farmaci, ma per ora pensiamo che non lo farà"
"Mi sta dicendo che mio figlio è in coma?"
Il dottore sospirò, e guardò i visi dei due.
Louis aveva gli occhi rossi  e lacrimava, in più si vedeva che non stava bene, era pallido e poi c'era Anne, teneva le mani come se stesse pregando, ed aspettava che il dottore dicesse quello che si aspettava di sentire.
"Si Signora, Harold per ora è in coma, pensiamo che non durerà tanto, questo è un modo per il suo cervello di prendere una pausa.. non dovrei dirlo ma è giusto che voi sappiate: mentre i miei colleghi lo bendavano il ragazzo balbettava, da quello che abbiamo capito  Louis che deve essere  il suo ragazzo, mal trattato per molto tempo il ragazzino, che spesso diceva il nome di un tipo di depressione ovvero "depressione unipolare"..."
"Posso vederlo?" Lo zittì Louis, non voleva stare lì a sentire cose che lo avrebbero fatto sentire ancora peggio, voleva vedere Harry adesso.
"Stanza 15, la mia collega qui fuori ti porterà là".

Mentre Anne ed il dottore si sederono nella sala d'aspetto vuota, Louis si preparava alla vista di Harry.

Era pieno di fili, aveva più flebo conficcate in vena, ed aveva gli occhi chiusi.
"Dio Harry...cosa ho fatto..." Sussurrò appena la dottoressa chiuse la porta.
"Harry, è vero che eri un peso...ma almeno c'eri... Harry...sono stato un coglione a fare quello che ho fatto...ma ero stanco...mi capisci vero?
Tu non ne hai colpe, tu eri distrutto ed io ti ho rotto ancora di più... Harry ti prego devi svegliarti.
Harry ti avevo promesso che non ti avrei più fatto del male... ma non è vero.
Harry, mi dispiace tanto tanto".

My Kind BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora