nove

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"Pensavo che non volessi venire" disse Liam guardando l'amico scolarsi l'ennesimo super alcolico.
"Sta diventando pesante stare con lui...non mostra un minimo di gratitudine, e poi si è ridotto così per uno stupido sogno voglio dire...sei scemo? E poi la mamma continua a starmi col fiato sul collo e poi non scopiamo più, voglio che quello stronzo guarisca così posso fotterlo come è quando voglio"
Gli altri tre si guardarono
"Sei ubriaco, stai dicendo cose che non pensi, dai ti riportiamo a casa"
Louis non si oppose, il viaggio verso casa fu silenzioso, fu difficile per tutti e tre sentire quelle parole, anche se sapevano che non era sobrio si capiva che dietro c'era un po' di verità, Louis era stanco, esausto di quella situazione.
"Non voglio andare!! No!! Ragazzi vi prego non bussate!"
"L'abbiamo già fatto, Louis stai calmo"
"No! No! È un bamboccio! Vi prego fatemi dormire da voi ragazzi!"urlò Louis.



Harry sentì, aveva atteso tutta la notte sul terrazzo fumando una per una tutte le sigarette di Louis.
Quando si sporse vide che Louis non c'era più così desusse che fosse entrato in casa, così corse in camera e si infilò sotto le coperte e fece finta di dormire, ma Louis con il passare dei minuti non arrivava, così uscì a fumare ancora, con gli occhi che gli bruciavano e con le urla che non potevano prendersi il lusso di uscire alle tre di notte.

La mamma dei due notò subito gli occhi tristi ed arrossati del riccio.
"Fermo lì" ordinò la donna vedendo che Harry voleva uscire.
"Perché non hai dormito?"
Gli occhi lucidi e stanchi di Harry imploravano pietà, pietà verso un mondo che gli chiedeva troppa forza, forza che lui in quel momento non aveva.
"Louis non ha dormito nel nostro letto, è stufo di me" sussurrò Harry.
"Questa mattina era accanto a te"
Gli occhi di Harry sfarfallarono dalla sorpresa, Louis era tornato a dormire con lui?
Il riccio si sentì afferrare da un braccio poi sentì la voce di Louis dire a mamma che erano in ritardo, ella li lasciò andare.

"Stai zitto la prossima volta" gli disse in modo autoritario il liscio mettendo in moto l'auto.
"Ma lei mi aveva fatto una domanda"
"L'ho sentita ed ho pure sentito la tua risposta da idiota, quindi la prossima volta vedi di stare zitto o ti farò stare zitto io, sono stato chiaro?"
"Non alzare la voce per favore"
Louis incazzato nero fermò l'auto
"Hai capito che devi stare zitto la prossima volta?!"
"Si ma per cortesia non urlare'
"non urlare?! Smettila di fare il bamboccio. So che ieri hai sentito, ho visto il fumo prima di entrare in casa, e sono contento che tu abbia sentito quello che ho detto, sei una lagna, e poi dai...per un sogno fai così?! Hi capito che mamma ha sempre preferito me ma mettere su tutta questa messa in scena non ti sembra eccessivo?"
Harry non riusciva a parlare, tremava di paura e la sua vista si faceva sempre più offuscata, voleva dirlo a Louis, ma aveva paura.
"Scendi" gli ordinò il ragazzo dagli occhi azzurri.
"L,Lou"
"Scendi o giuro che ti faccio mettere in ginocchio e te lo faccio succhiare fin quando non ne ho abbastanza. Fuori!!!" urlò
"Louis, io ti amo" sussurrò Harry incontrando per la prima volta gli occhi di Louis dopo la sua uscita della sera precedente.
Louis uscì dalla macchina ed aprì la portiera al fratello, che moriva di paura, Louis lo afferrò dal braccio, Harry fu costretto a toccare l'asfalto.
"Non mi interessa come arriverai a scuola, non sono la tua baby-sitter arrangiati."

My Kind BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora