Capitolo 11

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Avevo davanti quella ragazza. Non dovevo avvicinarmi minacciosamente, sennò avrebbe sospettato di me.
"Ehm... Hey! Tu devi essere Shelley, giusto?" Chiesi un po' insicura.
"Sì, e tu chi sei?" Chiese con la sua solita espressione antipatica.
"Io sono Vera! Non so se hai saputo di Autumn!" Dissi un po' sprezzante.
"Ah sì. Non dico così grave, ma qualcosa le doveva pur capitare a questa deficiente!" Esclamò arrabbiata. A quelle parole mi si gelò il cuore.
"Perché sei così tanto arrabbiata con lei? Cosa ti ha fatto? Io non la conosco molto bene, ma sembra una ragazza pulita." Chiesi fingendo di non conoscerla.
"Pulita? Eh, pulita? No! Lei non è così! Alle superiori..." Disse prima arrabbiata e poi triste.
"Alle superiori?" Domandai incuriosita.
"Alle superiori mia mamma insegnava chimica. Eravamo al primo anno ed io ed Autumn eravamo diventate inseparabili. Io avevo quattordici anni, Autumn li avrebbe compiuti tra una settimana. Come ogni lunedì a terza ora, avevamo chimica. La lezione passò lentamente perché io mi annoiavo, come sempre. Cercavo di stare attenta, comunque. Ad un certo punto sentimmo la campanella dell'allarme d'incendio. Io ero preoccupata perché vedendo l'espressione di mia madre, capii che veramente qualcosa non andava; ma tutti pensavano fosse un'esercitazione. Io uscii per ultima, ma solo dopo un po' mi resi conto che Autumn fosse ancora in classe. Era asmatica e quindi era ancora più in pericolo. Lo dissi a mia mamma che si precipitò dentro per trarla in salvo. La vidi uscire con Autumn in braccio. Per un momento fui felicissima: la mia migliore amica era salva, del resto. Ma quella gioia venne smorzata quando vidi che mia madre cadde a terra. Per un momento pensai che fosse solo svenuta, ma no... Mia mamma era morta." Lasciò uscire solo qualche lacrima, forse per mantenere l'aspetto da dura. Anche se quel racconto mi aveva fatta commuovere, pensai alla mia migliore amica e capii che allora Shelley avesse avuto una ragione in più per aver provocato l'incidente.
"Diventammo più unite di prima, ma arrivate all'università, ci separammo perché lei si era fidanzata con Liam che non mi piaceva per niente. Poi però si sono lasciati, ma lei non voleva più tornare ad essere mia amica." Disse sempre più sprezzante.
"Sai chi potrebbe essere stato a provocare l'incidente?" Chiesi.
"No, non ne ho la più pallida idea." Disse con nessun'emozione apparente sul suo volto. Dovevo incastrarla ad ogni costo, dovevo riuscire a farle fare un passo falso.
"Tu dov'eri a quell'ora?" Chiesi.
"Ero con Laura."
"Shelley, mi hanno detto che i passanti hanno visto fosse un uomo a bordo di un camion. Si è già ripresa perché era rimasta completamente illesa. Conosci qualcuno che potrebbe essere stato?" Chiesi enfatizzando la domanda.
"Un camion? No, è impossibile! E poi lei si è fatta malissimo! Era a terra, svenuta, con tanto sangue che le usciva dalla testa!" Ecco fatto! Aveva compiuto il passo falso a cui stavo pensando prima!
"Perché è impossibile?" Chiesi insospettita.
"Perché era una macchina! Ne sono certa! E lei si è fatta male, tanto male! È caduta a terra ed il sangue si è sparso sulla strada. E poi non c'era nessuno!"
"Come fai a saperlo se eri con Laura?" Chiesi imperterrita a fare giustizia.
"Sono stata io! Avete vinto! La odiavo! Ed anche con te sono stata io! Mia mamma aveva dato la sua vita per Autumn! Ma poi lei ripaga andandosene con te, vero? E se lo vuoi sapere, il prossimo sarebbe stato Chris! Tu mi hai rubato Chris! Hai rubato la mia vita!" Urlò in preda ad una crisi isterica. Non feci altro che chiamare la polizia e farla arrestare. Dopo, ritornai da Autumn.
"Non si è ancora ripresa." Disse suo padre.
"Io ho una buona notizia: hanno arrestato Shelley per tentato omicidio, per quanto riguarda me, e aspettano la prognosi dei medici per quanto riguarda Autumn." Dissi con un piccolo sorriso. Dopo un paio di giorni, Autumn morì per le lesioni cerebrali troppo gravi. Al funerale eravamo in pochi: i suoi genitori e i miei, io e i ragazzi. Io piangevo ininterrottamente, anche quando arrivò il momento del mio discorso.
Io non ho preparato un discorso. Dirò tutto quello che mi viene dal cuore. Lei era un'amica ed una sorella fantastica. Non so perché non mi disse dell'accaduto delle superiori, forse non voleva ricordare. Non credo che mai qualcuno possa rimpiazzare la mia sorellina. Io le volevo un bene dell'anima ed ora che se n'è andata, sembra come se una parte di me fosse andata via con lei. Piccola, ti dedico un sincero 'ti voglio bene'. Dissi tra un singhiozzo e l'altro. Le lacrime scendevano veloci e bagnavano il mio vestito. Sentivo un vuoto dentro, un vuoto incolmabile.




So che in questo capitolo non viene fatto risaltare il fatto che sia una ff sui Coldplay, però non potevo fare altro. Reider42 è il massimo che ho potuto fare, per quanto riguarda le cause. Spero vi piaccia.
La vostra coldplayer, Vanessa007love. 💜

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