Capitolo 6

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É sabato e per fortuna non ho scuola. Attendo questo giorno ogni settimana, perché ho gli allenamenti di nuoto il pomeriggio e quando sono in acqua mi rilasso e riesco a non pensare a niente, a parte migliorare. É quasi ora di uscire ed andare in piscina, allora infilo in borsa il costume, la cuffia, l' accappatoio , lo shampoo, il balsamo e il bagnoschiuma. Appena sono pronta saluto i miei, che di sabato e domenica sono a casa ed esco pronta per andare a nuoto.

Finalmente un po di tranquillità, senza pensare a niente e a nessuno. Neanche faccio in tempo a dirlo, che chi vedo girare l'angolo: fede. A quel punto non posso che domandarmi quanta sfortuna posso avere, ogni volta che non devo pensare a quello che è successo in questi giorni mi appare sempre lui. Cammina con le mani in tasca e appena mi vede sfoggia il suo sorriso migliore, anche se ogni volta che ride mi sembra sempre il suo sorriso più bello. 《Ciao isa》《Ciao fede》gli dico con un sorriso enorme anch'io, perché per quanto provi ad evitarlo soltanto guardarlo mi fa stare bene. 《Allora dove vai di bello》《In piscina, ho gli allenamenti》《Davvero non sapevo praticassi questo sport》《invece si, da quando avevo 4 anni》《bello》《si...ora vado sono abbastanza di fretta. 》《come al solito in ritardo eh. Ok vai ci vediamo a scuola》《ok, ciao.》Per fortuna ho tirato fuori la scusa che ero in ritardo anche se sono in anticipo, penso...poi guardo l'ora e mancano 10 minuti e io sono poco distante da casa e mi devo ancora mettere il costume, ma soprattutto la cuffia per tutti i capelli che ho farli entrare li è un impresa. Arrivo e ho un po di ritardo ma tanto l'allenatore ormai si è abituato. Indosso tutto e sono pronta per tuffarmi in acqua. Quando alzo lo sguardo lo vedo seduto alla fine della mia corsia. Mi sta fissando con un sorriso dolcissimo stampato in faccia. Io sono li inbambolata a guardarlo e piano piano sento spumtarmi un sorrisino ebete. 《Eii isa ci sei ti ho detto di andare in acqua》mi dice l'allenatore passandomi una mano davanti agli occhi. In quell'istante realizzo e stacco gli occhi di dosso a fede, mi scuso e mi tuffo. 《Vai comincia  facendo 15 vasche a delfino》 io conincio subito ma sento lo sguardo di fede puntato su di me, spero solo di riuscire a finire queste vasche facendo delfino e non sembrando una foca.

L'allenamento va avanti, ma appena l'allenatore va a prendersi un caffè io nuoto fino alla fine della corsia e mi aggrappo al bordo della piscina per poter parlare con lui. 《Ei che ci fai qui!》《Sai ti ho seguita... non sapevo fossi cosi brava nel nuoto...ma se vuoi me ne vado》e adesso che gli dico... non ci riesco a mandarlo via, o forse non ho voglia che se ne vada .《non ti preoccupare puoi restare, basta che mentre mi alleno non mi parli o mi saluti senno ti caccia l'allenatore.》in quel momento scoppiamo a ridere e io mi immagino la scenetta, sarebbe davvero buffa.

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Finalmente ho finito, esco dalla piscina e prima di uscire l'allenatore mi ferma. 《Se nuoti così bene quando c'è quel tipo laggiù portatelo sempre!》e mi fa l'occhiolino. Cominciamo a ridere, lo saluto e mi dirigo verso le docce, dietro di me sento qualcuno che corre, è fede. 《Fede io ora vado a farmi la doccia tu se vuoi vai a casa》《no non ti preoccupare, rimango ad aspettarti.》 Andiamo verso le docce e appena sto per aprire la porta lo noto dietro di me.《lo sai che tu non puoi entrare qui vero? È lo spogliatoio delle ragazze》《scusa allora dove vado?》《passa da quella porta ci rivediamo all'ingresso》《ok a dopo.》 Mi faccio la doccia, mi vesto velocemente e non mi asciugo neanche i capelli, sperando di non averlo fatto aspettare troppo. Esco e lo trovo li seduto con lo sguardo perso che osserva attentamente le medaglie e i trofei. È così perfetto e mi fermo a guardarlo. Ad un tratto si gira e mi guarda ed eccolo la il suo sorriso si fa spazio nella sua bocca e non riesco a non fare lo stesso. Mi avvicino 《hey ti ho fatto aspettare molto? Comunque mi ha fatto piacere che tu sia venuto la prossima volta basta che me lo dici non c'è bisogno che mi segui》《No non mi hai fatto aspettare molto, ma adesso andiamo?》《 Che ne dici di andare a mangiare qualcosa? Sto morendo di fame. Va bene un gelato? Conosco un posto non lontano da qui che lo fa buonissimo. 》《Si va bene.》 Entriamo e siamo sommersi dai gusti di gelato ce ne sono davvero tantissimi. Alla fine scegliamo i nostri gelati e usciamo dalla gelateria. Ad un tratto mentre gusto il mio gelato lo vedo che intinge un dito nel suo gelato, mi sporca il naso e poi comincia a ridere 《ah si ora vedi》 dico prendendo un po' di gelato a mia volta e facendo il suo stesso gesto. 《Allora vuoi sfidarmi?》mi dice ridendo. 《Certo》e da li è cominciata la battaglia, prima ha preso il suo gelato e me lo ha spalmato su tutta la faccia io ho fatto lo stesso pero mentre lui cercava di scappare per sbaglio ho macchiato la sua maglietta. Prima guarda la maglietta poi guarda me e in fine scoppia a ridere e comincia a farmi il solletico. 《Smetti ti prego.》Dico tra le risate. Finalmente ha smesso ma io ancora rido con le lacrime agli occhi e lui fa lo stesso. I miei zigomi chedono pieta per quanto sto ridendo. 《Dai vieni qui vicino c'è una fontanella cerchiamo di rimediare a questa macchia》《ok andiamo.》 Arriviamo davanti alla fontana io allora prendo un fazzoletto lo bagno mentre lui si riempie la bottiglietta d'acqua. Comincio a pulirgli la macchia, ma proprio non ha intenzione di andarsene. Mentre cerco di rimuoverla, lui con una mano ferma la mia e comincia a guardarmi negli occhi, piano piano si avvicina ed è sempre più vicino ad un tratto alza l'altra mano dove tiene la bottiglietta e me la rovescia adosso. 《Vendetta.》 mi dice ridendo. 《Allora vuoi la guerra eh... 》vado a cercare la mia bottiglietta che ho nella borsa del nuoto, che avevo abbandonato per terra per pulirgli la maglietta, la riempio e poi gliela tiro e lui di conseguenza fa lo stesso. Cominciamo a ridere e continuiamo a schizzarci finche non siamo zuppi. 《Ok adesso basta》mi dice lui fra le risate. 《Si hai ragione...》E ci dirigiamo verso casa.
Siamo arrivati sotto casa sua e per tutto il tragitto abbiamo riso ripensando a tutti i momenti che abbiamo vissuto oggi. Ci salutiamo e lui entra.

Arrivata a casa cerco di andare subito in camera senza far notare hai miei che sono zuppa. Ma il mio tentativo fallisce come al solito. 《Ei che fai non saluti più i tuoi genitori.... aspetta adesso che ti guardo meglio perché sei tutta bagnata?》 Ma perché alle mamme non sfugge mai nulla. 《Ok mamma mi vado a cambiare.》 Dico dandole un rapido bacio sulla guancia e correndo nella mia stanza. 《Comunque isa non hai risposto alla mia domanda...》per evitare di parlarne, rapida chiudo la porta della camera. Dopo essermi cambiata chatto un po con andra prima di cenare. Le racconto di tutto ciò che è successo oggi, quasi non mi sembra vero. Poi le chiedo cosa ne pensa e mi dice che è sicurissima che sono cotta. Forse è vero. Mi sono presa una cotta, ma non glielo diro, perché non penso lui provi lo stesso per me.

Mentre penso a cosa fare con Fede e se ammettere almeno a me stessa cosa provo per lui, mamma chiama per andare a tavola. Oggi deve essere il mio giorno fortunato è andato tutto benissimo e mamma ha cucinato il pollo con le patatine fritte, meno male perché tutti questi pensieri mi hanno fatto venire fame.

Alla fine della cena papà comincia a parlare di nuovi possibili clienti importanti che vengono dall'America. Io non ci sto capendo niente fino ad un certo punto:《Domani sera per conoscerci meglio e per firmare alcune carte abbiamo deciso di incontrarci in un ristorante, e vorrei che voi due venisse con me visto che anche loro sono accompagnati dalla loro famiglie.》 Uff...odio andare in queste noiosissime cene di lavoro ma ci andrò per far contento mio padre. Però non so neanche cosa indossare. Vorrà dire che mi attende un altra giornata di shopping.

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