Don't forget me» Götzeus.

drei

Caro Marco,
ho notato che abbiamo quasi lo stesso nome. Sembra una coincidenza.
Ed un'altra settimana è già passata, ma non la mia nostalgia. Fa molto freddo qui e forse stasera nevicherà.
Oddio, la neve!
Ricordi quando ci davamo appuntamento alle otto di mattina per giocare? Lo facevamo per divertirci ed era il tempo che avevamo libero.
Quando giocavamo a battaglie di palle di neve, quando costruivamo i pupazzi di neve e lo vestivamo con la mia sciarpa e la tua cuffia di lana.
Sembravamo due bambini, a me bastava la tua felicità.
Se sei felice, lo sono anche io. Se sei triste, lo sono anche io. Se sei arrabbiato, lo sono anche io e via dicendo.
Sto congelando in questo momento, anche se ho un maglione molto caldo e sono seduto su una poltrona difronte alla mia amata stufa.
In pieno inverno sai che mi piace stare al calduccio.
Ti ricordi quando venivi a casa mia e, appena mi voltavo, tu eri già con le mani sui biscotti al cioccolato?
Me li rubavi sempre e una volta ho finto di essere offeso girandomi dall'altro lato.
Cercavi di scusarti, ma con scarsissimi risultati. E, cretino come sei, mi facevi il solletico per farmi ridere e cambiare idea. Sfortunatamente, ci riuscivi alla grande.
Oppure quando mi avevi fatto quello scherzo di merda. Quello dove fingevi di andartene al Real Madrid.
Io ci stavo pure credendo ed ero rimasto a bocca aperta. Non sapevo cosa dire perché mi hai colto di sorpresa, ma alla fine ti era spuntato un lieve sorriso e subito capii che era uno scherzo.
In quell'istante ero paralizzato, non sapevo cosa dire.
Tu sai come stupirmi, stronzo.
L'altro giorno, mentre mi stavo cambiando nello spogliatoio per tornare a casa, mi ricordai di quello che mi facevi sempre. Prendevi una bottiglietta d'acqua e me ne rovesciavi metà addosso e così facevo anche io. Mentre tutti ci guardavano del tipo "Ma la finite?". Un sorriso mi era spuntato sul viso e Alaba mi ha guardato male.
Non vedo l'ora di rivederti, Reus.
PS: William Shakespeare ti invidia.

xx tuo Mario.