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"Sicura di voler andare da sola?"-mi chiede Rosha poco dopo aver finito di mangiare.

Durante il pasto non abbiamo parlato molto. Io ho pensato davvero poco a quello che dovrò dire a Youri e a Pingles: deciderò al momento. Lei rifletteva, non so su cosa. Forse ha paura e si sta pentendo di avermi chiesto di unirsi al gruppo. Mentre mangiavo la pasta le ho anticipato che sarei andata da sola a parlare con gli altri. Per quanto possa essere molto bella ed elegante, è evidente che non sappia come comportarsi. Si vede che si è persa, voglio dire, io lo vedo. Le persone a pezzi non sono così difficili da riconoscere in fondo. Sono contraddittorie. Possono decidere quale parte mostrare alle persone, per ingannarle o farsi aiutare. Non sanno mai cosa fare, come comportarsi. Sono insicure ma alle volte troppo sfacciate. Fiere di essere distrutte e deboli perché lo sono. Stravaganti e ordinarie. Intelligenti e intrappolate nella loro mente. Si trasformano nel contrario di quello che dovrebbero essere ma, molte volte, neanche loro si accorgono di stare male perché, in fondo, chi di noi sa chi è veramente? 

"Si, penso sia la cosa migliore. Li conosco da un po' di tempo ormai: so come comportarmi con loro."-le rispondo tranquilla.

"Certo, mi fido."-dice.

Mi avvicino alla porta di casa e la apro. Quando sto per uscire Rosha inizia a sussurrare qualcosa che non riesco a capire.

"Cosa?"-le chiedo, avvicinandomi a lei per guardarla negli occhi e riuscire a capirla senza farla gridare.

"Ho paura."-confessa.

"Di cosa?"-le domando comprensiva: so già cosa la spaventa. E allora perché devi chiederglielo? Non capisci mai niente.

"Che non mi accettino e poi..."-si interrompe.

"Poi?"-la incito.

"Ho paura di sbagliare qualcosa, di farvi del male, di sentirmi inadeguata, di non essere la persona giusta per fare questa cosa."-termina senza respirare neanche una volta.

Mi fermo un attimo, rifletto. E' importante pensare alla cosa più semplice e incoraggiante da dire a qualcuno che, nel momento in cui ti parla, pensa che tu sia il suo unico appiglio. Le tue parole possono essere una fune o una spinta nel vuoto.

"Ognuno di noi ha una storia Rosha-comincio-Può essere bella, divertente, cupa. Ognuno di noi ha una personalità tutta sua e una reazione diversa davanti alle cose. Alcune persone sono pericolose, letali, inquietanti e più si isolano dal mondo, più diventano 'strane' per le persone e vengono evitate. Le persone banali e insensibili hanno paura delle persone malate o distrutte. Ma io voglio che tu sappia che noi non siamo 'persone'. Noi siamo speciali, abbiamo caratteri, problemi e modi di vivere diversi eppure insieme stiamo bene. Tu devi solo essere quella che sei e riuscire ad aprirti. Ti accoglieremmo a braccia aperte anche se tu fossi una serial killer. Con noi sei al sicuro, siamo una grande famiglia e nelle famiglie degne di questo nome le persone non si giudicano e non si sentono inadeguate. Se hai paura ti capisco e puoi ancora decidere di restare qui. Ma se a bloccarti sono una serie di pensieri inutili, dimenticali e vai a finire la torta al cioccolato. Dovrebbe esserne rimasta una fetta."

Lei mi sorride e poco dopo è tra le mie braccia. Qual è la risposta? Secondo te? Si? Brava, la risposta è: vengo con voi.

Dopo essere uscita dalla casa, vado verso l'abitazione di Pingles e busso alla porta. Quando si apre, spiego in modo sbrigativo all'adorabile animaletto che deve seguirmi verso la casa di Youri perché devo parlare ad entrambi. Lui prova a dirmi che vorrebbe dormire, ma io lo interrompo e, dopo avergli afferrato la mano, lo trascino verso l'altra casa. Quando entro nel soggiorno di Youri mi siedo e faccio cenno ai miei compagni di sedersi. Anche Youri prova ad interrompermi. Non fai mai parlare nessuno. Non è vero! Mi infastidisce terribilmente essere interrotta. Prima devo spiegargli ogni cosa nei dettagli, poi potranno dire tutto quello che vogliono.

"Allora ragazzi-esordisco- devo dirvi due cose. Sarò breve e precisa. Per prima cosa, penso che sia arrivato il momento di continuare il nostro viaggio; è passato troppo tempo da quando ci siamo fermati e la mia anima potrebbe peggiorare ancora. Che ne pensate?"

"Per me va bene."-risponde Pingles.

"Stavo pensando anche io che forse avremmo dovuto continuare."-dice Youri.

"Benissimo. Domani mattina, dopo una bella dormita ed una colazione abbondante, riprenderemo il percorso."-concludo.

Entrambi annuiscono convinti e mi sento pronta ad affrontare la seconda notizia.

"Come seconda cosa, se voi sarete d'accordo, non saremo soli."-dico, abbastanza titubante osservando i lineamenti dei loro volti assumere la forma della curiosità.

"In che senso?"-domanda abbastanza acido Youri.

"Rosha mi ha chiesto se può venire con noi."-gli rispondo cercando di restare calma.

"E tu cosa le hai detto?"-chiede Pingles.

"Che per me non c'erano problemi, ma che avrei dovuto comunque consultarmi con voi"-dico.

"Non pensavo che ti stesse simpatica."-continua dubbioso Pingles.

"Io..."-comincio prima di essere interrotta da Youri.

"Insomma è davvero sexy ma non è il massimo della gentilezza."

Io l'ho sempre detto. Che schifo. Gelosa? Finiscila.

"Tu non la conosci."-gli rispondo.

"Pensavo di conoscermi ma mi sbagliavo. Pensavo di conoscerti ma sei l'opposto di quello che pensavo. A quanto pare non sono un gran ché nel capire le persone."-dice guardandomi negli occhi. I suoi sono un misto di rabbia e delusione.

"Non ho mai conosciuto una persona che sapesse tutto di sé e che conoscesse ogni particolare degli altri. Non sei l'unico."-gli rispondo scocciata. E' chiaro che tutto quello che è uscito dalla sua bocca, l'ha detto per farmi sentire in colpa e rimproverarmi di non averlo ascoltato al bosco di Hazag.

"Comunque per me non ci sono problemi. Una con i suoi poteri può sempre tornarci utile."-dice Pingles.

"Come vi pare."-conclude Youri, indifferente.

"Va bene allora. Domani mattina andremo insieme alla Scorta per salutare Likle e poi partiremo. Grazie di avermi ascoltato."

"Non avrei dovuto: tu non lo fai mai."-tira l'ennesima frecciatina Youri.

"Andiamo Mayla: è tardi e domani mattina dobbiamo svegliarci presto."

Io annuisco guardando Youri e poi, dopo essere uscita dalla sua abitazione, saluto Pingles e rientro in casa. 

"Ti hanno accettata! Che ti avevo detto?!"-esclamo rivolgendomi a Rosha.

Lei sorride e dopo poco va a dormire in un letto che non c'è mai stato.

"E quello?"-le chiedo curiosa.

"Ognuno ha i suoi poteri qui. L'hai dimenticato?"-mi risponde allegra.

Io le sorrido, mi sdraio sul divano e, in pochi secondi, sto sognando.

The Bright HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora