I'm Yours – Capitolo 7
21 Gennaio.
Ore 12:41
M's POV.
«Dato che il pranzo con Marco non c'è, se tu hai da fare io tornerei a casa...» dice tutta d'un fiato quella meravigliosa creatura.
Quella voce non può dire davvero che vuole andarsene via.
No, ti prego no.
Per favore, no.
Non adesso, non ora.
E' sbagliato se te ne vai.
Non può, ma soprattutto, non deve andarsene.
Devo trovare un qualsiasi futile pretesto per farla rimanere qui. Qui con me. Magari il riscaldamento globale, la religione, un consulto psichiatrico, qualunque cosa. Basta che lei rimanga qui.
«Virginia...» la chiamo con il suo nome anche se ho il permesso di chiamarla Vi. Preferisco di gran lunga il suo nome intero, è decisamente perfetto e non mi va di toglierne la grazia e la dolcezza abbreviandolo. E poi, diciamocelo, l'effetto della frase è decisamente da figo con il suo nome intero. «Se per te va bene io andrei a pranzo comunque.»
Mi guarda, interrompendomi e sussurra un «Ah...» prima di una brevissima pausa. «Si certo. Vai pure. Io...»
Non deve terminare quella frase, non deve.
O meglio, non voglio che la termini.
Io so già come potrebbe proseguire quella frase: "Io ho un fidanzato che mi aspetta per il pranzo", oppure "Io non ho intenzione di andare a pranzo con uno sconosciuto". E a favore suo, ha anche ragione. Cavolo se ha ragione.
Devo trovare un modo per fermarla.
Una scusa qualsiasi.
Un futile pretesto.
Bene, è arrivato il tuo momento Matteo. Tento il tutto per tutto, non ho intenzione di lasciare che lei scappi via, corra via, oppure sparisca. E' già sparita dalla mia vita troppe volte senza che io potessi fare mai un qualcosa di "attivo" per farla rimanere.
Ti prego rimani con me.
Resta con me.
Rimani qui.
Con me.
Matteo, devi parlare però.
Ah, sì, giusto.
Parla.
«Rimani, non andare a casa. Resta con me. Vieni a pranzo con me...»
Gliel'ho detto.
Cazzo, se gliel'ho detto.
Gliel'ho detto cercando di essere il più dolce possibile. Cercando anche di non sembrare troppo disperato. Anche se lo sono. Dio mio, ho una voglia irresistibile di rimanere qui con lei. Virginia, facciamo così, anche se non vuoi andare a pranzo, rimaniamo qui lo stesso, ti va? Se vuoi posso tenere la borsa e il tuo ombrello blu per tutto il pomeriggio. Così, giusto per fare un po' di sport. Ma rimani qua con me. Non andartene.
Matteo, finiscila di comportarti come un bambino.
Sii realista.
Ora arriva la parte difficile, accettare il suo rifiuto e tornare a casa.
Ecco.
Posso accettare un no?
Certo che sì.

STAI LEGGENDO
Inaspettatamente
Roman d'amourVirginia, da poco laureata in psicologia, decide di trascorrere l'estate in compagnia dei suoi amici di sempre. Una sera in discoteca vede un ragazzo dagli occhi ipnotici che la stregano, ma purtroppo viene trascinato via da un amico. Riuscirà la do...